Rischio di morire congelata

6 0 0
                                    

Percy's pov
Era la prima volta che tornavo al campo in inverno. Ero abituato a vedere le cabine che risplendono alla luce del sole e al tepore dei suoi raggi, niente a che vedere con la neve che ricopriva tutto ció che potevo vedere ora.
Dopo la discussione avuta con il signor D, Chirone, Talia e Zoe il mio umore non era dei migliori, e continuare a pensare a quello che era successo ad Annabeth non migliorava la situazione.
Ero lì, al tavolo riservato ai figli di Poseidone tutto solo soletto, a guardare gli altri spassarsela con i propri fratelli, quando ad un certo punto un bagliore nel bosco attiró l'attenzione di tutti. Tutte le risate, tutte le chiacchiere si erano spente di botto e tutti avevano la testa volta verso la selva.
Ci fiondammo tutti a vedere di cosa si trattasse.
Due ragazzi (credo fossero figli di Apollo, ma non ne sono convinto) osservavano a bocca aperta una ragazzina immersa nel fiume.
L'acqua le arrivava fino alla vita e, dal quel che vedevo, aveva dei capelli castani lunghi fino a poco sotto le spalle.
Poi guardai in direzione del bagliore, sopra alla sua testa e vidi la cosa che meno mi sarei aspettato di vedere quel giorno: una figura luminescente splendeva e si rigirava. Ma non era un segno qualunque, era un tridente. Avevo visto quel segno un anno e mezzo prima, quando mio padre, Poseidone, mi aveva riconosciuto come suo figlio.
Riportai lo sguardo sulla ragazza, e cosí fecero anche la gran parte dei ragazzi. Quei pochi che non la guardavano, puntarono gli occhi su di me.
"Determinata" esclamó Chirone con una virgola di sorpresa nel tono e poi si inchinó con gli zoccoli anteriori. Tutti gli altri lo imitarono, e così feci anche io.
"Ave Sara Atom, figlia del dio del mare."
"P-potrei avere una coperta, per favore?" Chiese la ragazza balbettando a causa del freddo.
Alcuni ragazzi si alzarono di scatto, le afferrarono le mani e la aiutarono ad uscire da lì, poi la folla si disperse e la ragazza venne condotta alla casa grande.
Io rimasi lì a fissarla con la mente confusa.
Grover mi si avvicinó: "Questo vuol dire che..."
"Ho una sorella." Conclusi io guardandolo con aria interrogativa.

Entrai nella casa grande per la seconda volta di fila in una giornata. La ragazza aveva una ferita al braccio, perció due ragazzi della casa di Apollo la stavano disinfettando.
Appena finito mi lanciarono un'occhiata interrogativa e se ne andarono e così fece anche Grover.
Cosa potevo dire? Ehy ciao io sono tuo fratello e, come te, non sarei dovuta nascere?
"Ehy, ehm... ti fa male?"
La ragazza fece spallucce: "Potrei stare peggio. Sono più stordita. Non credo di averti visto in giro in questi giorni."
"No io, ehm, non sto qua durante l'anno. E così... hai scoperto il tuo genitore divino."
"Un tridente... è di Poseidone, giusto?"
Presi un respiro: "Sì, Poseidone è tuo padre e... è anche il mio."
"D-davvero?"
"Sì, ma nessuno di noi due sarebbe dovuto nascere."
"Perchè?"
La guardai accigliato: "Non ti hanno spiegato nulla da quando sei qui? Non ti hanno detto nulla riguardo i Tre Pezzi Grossi?"
"Oh, ehm... giusto, quando sono arrivata. Ho un po' di problemi di memoria."
Annuii incerto: "Felice di averti tra noi, la nostra cabina è la numero tre."
Feci per uscire, ma Sara mi fermó: "Aspetta! Come ti chiami?"
"Percy, Percy Jackson."

Sara's pov
Accidenti, che periodo. Riassumendo: pochi giorni prima un satiro mi aveva condotta al Campo Mezzosangue e mi era stato detto che sono una semidea, sono andata a cacciare mostri nel bosco e ho scoperto di essere figlia di Poseidone, il dio del mare. Ma... ho scoperto anche che non sarei dovuta nascere. E ho anche un fratello, a quanto pare. Beh, forse è meglio definirlo fratellastro.
Quando andai nella cabina 3, come suggerito da Percy, notai quanto bella fosse quella cabina e realizzai che sarebbe stato bello vivere lì. Forse.
Quando entrai trovai Percy già addormentato, ma si lamentava nel sonno, come se fosse tormentato da qualche incubo. C'era solo lui, lì. Mi stesi su un letto poco distante dal suo e mi addormentai praticamente subito, senza nemmeno cambiarmi i vestiti sporchissimi che avevo addosso.

Mi svegliai relativamente tardi e andai a fare colazione, presa dai miei pensieri. Soprapensiero, mi recai verso il tavolo di Ermes, quello a cui mi sedevo sempre fino a ieri, ma loro, con tono ironico, mi dissero che dovevo andare al tavolo di Poseidone.
Ancora mezza addormentata, girai sui tacchi e raggiunsi il tavolo semi vuoto, attorno a cui vi era seduto solamente Percy.
Non parve nemmeno avermi vista arrivare cosí, un po' imbarazzata, lo salutai.
Lui si voltò di scatto, come se avesse appena sentito un'esplosione. Era totalmente perso nei suoi pensieri, o almeno cosí sembrava.
"Ehy, ciao. Hai, ehm, dormito bene?" Mi chiese.
"Sí, grazie. Ma non mi pare che per te sia stato lo stesso."
"Mh?"
"Hai avuto degli incubi?"
Lui annuí. Sul momento rimasi un po' perplessa, non capivo perchè stesse cosí male per un incubo: "Ti va di parlarne?"
Lui scosse lievemente la testa: "Scusa, non me la sento, ma... grazie per l'aiuto. Se hai bisogno vieni a cercarmi, ok?"
"Certo, grazie."
E se ne andò rivolgendomi un lieve sorriso.
Diamine, che strano, quel tizio!
Finito di mangiare andai ad allenarmi (per quanto potevo, almeno) e una voce mi spaventò mentre stavo tentando di preparare una spada: "Forte! Posso provare una spada?"
Quando mi girai trovai il volto contento di un ragazzino, aveva all'incirca due o tre anni meno di me (10-11 anni?) e i capelli scuri scuri.
"Ehm, certo. Scegline una. Come ti chiami?"
"Nico, Nico Di Angelo."
"Piacere, Sara Atom."
Eravamo entrambi estremamente inesperti con la spada, perció ci limitammo a tenerle in mano e ad osservarle.
"E quindi... di chi saresti figlio tu?" Chiesi io alzando lo sguardo.
"Eh? Non lo so. Sono venuto qui ieri con mia sorella Bianca, che ora è una Cacciatrice..."
Aveva un'espressione affranta, come se avesse appena citato una persona morta.
Così chiesi: "Cosa c'è di male?"
"Vuole abbandonarmi, ora è immortale assieme alle sue nuove amiche."

~spazio autrice
Hey hey! Come va la vita? Come si sarà capito, questa è la storia di Sara, una ragazza che finisce al Campo Mezzosangue e scopre di essere una semidea. Come se non bastasse, è anche una semidea figlia del dio del mare, pertanto non sarebbe neppure dovuta nascere. La vera domanda è: cosa sta accadendo al suo fratellastro, Percy Jackson? Cos'è questa grande profezia di cui tutti parlano? Ma soprattutto, cosa c'entra lei in tutto questo? Enniente, spero che vi piaccia.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Water girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora