Erano passati 2 mesi da quando, a causa di un incidente, perdemmo molte vite per colpa mia.
2 MESI FA'
*Eren's Pov*
Stavamo andando al rifugio, quando ci
imbattemmo in un gruppo di giganti.Morsi la zona tra il pollice e il polso trasformandomi, feci fuori uno di quei mostri e dopo, tutto diventò nero.
Mi risvegliai con i pianti dei miei 2 migliori amici, nonché unica famiglia rimasta, per colpa di quel terribile evento: Mikasa e Armin.
Mi ci volle un po' per mettere a fuoco ciò che avevo dinnanzi a me, e quando lo feci rimasi bloccato da quella scia di sangue che mi circondava, insieme alle budella sparse a destra e a sinistra.
C'erano tutti gli sguardi su di me: erano colmi d'odio, di disprezzo e di paura. L'udito era ovattato, ma riuscì a captare qualcosa:
"Sei un mostro".
-Ero stato io a fare tutto questo? Ho ammazzato io queste persone? Perché il capitano non ha manutenuto la sua promessa riguardo all'uccidermi se per caso fossi andato fuori controllo? Il vero mostro non erano i giganti, ma ero io... -.
Prima che me ne rendessi conto, le lacrime solcavano il mio viso, abbassai la testa per vedere il mio corpo intriso di sangue, e mentre fissai le mie mani tremolanti, sentii il calore di qualcuno avvolgermi, mi stava abbracciando, e quel qualcuno era Levi.
-Perché mi stava consolando? Sono come una bomba ad orologeria, non sai mai quando posso toglierti la vita... merito di stare da solo, in questo modo non posso ferire nessuno... e poi sono stato io colui che ha ucciso i suoi uomini, e invece ecco il capitano accanto a me, che cerca ci parlarmi, ma non lo sento... aspetta, sta piangendo?-.
Alzai la mia mano per asciugargli le lacrime, e mentre mi tormentavo con queste domande, tutto fu di nuovo buio e mi ritrovai di nuovo solo in mezzo all'oscurità.
Non so quanto tempo passò, ma quando aprì gli occhi ero nel rifugio.
La stanza era deserta.
Ero disteso sul letto con affianco una finestra.
Era mattino.
Mi sedetti e provai ad alzarmi, ma finì per cadere a terra, fallendo miserabilmente.
Questo provocò un forte rimbombo e dopo neanche 10 secondi, la porta si spalancò per rivelare il volto del capitano preoccupato.
Levi: "Eren, come stai? Mi hai fatto preoccupare a morte quando sei svenuto all'improvviso".
Mi aiutò ad alzarmi, facendomi rimettere dove ero prima.
Eren: "Sto bene capitano. Dove sono tutti gli altri?"
Levi: "Sono andati a prendere delle provviste".
Eren: "Cosa ci faccio qui?".
Ci fu' il silenzio più assordante.
Eren: "Capitano?"
Levi: "...".
Lo fissai.
Era impallidito a questa domanda, aveva lo sguardo perso e anche se non lo faceva notare, probabilmente lo misi a disagio.
Levi: "Eren, non è colpa tua, ma..."
Sospirò.
Levi: "Hai perso il controllo e hai finito per ammazzare dei tuoi compagni".
-Ah... non era un incubo quindi...-.
Il mio respiro si fece irregolare, il mio corpo iniziò a tremare, mentre la mia testa venne riempita dai flash di cosa era successo, di ciò che avevo fatto.
Era tutta colpa mia, e se potessi, preferirei essere morto allora, quando ho avuto la possibilità di farlo, ma invece no, ho dovuto dare retta alla mia stupida speranza che magari un giorno il capitano avrebbe potute vedermi con gli stessi occhi con il quale lo vedevo io.
In fondo in fondo, sapevo che non era così, e che dovevo arrendermi a quell'idea.
Levi: -Sta avendo un attacco di panico, sapevo che non glielo dovevo dire. E ora cosa faccio?-.
Il capitano mi avvolse tra le sue braccia e iniziò a sussurrarmi nell'orecchio.
Levi: "Va tutto bene, concentrati sulla mia voce".
Iniziò a parlarmi, cercando di distarmi.
Dopo 10 minuti riuscì a respirare normalmente.
Si avvicinò un po' ed accarezzandomi la guancia, mi disse :
"Ci sarò sempre, starò al tuo fianco, non ti abbandonerò".
Dopo aver pronunciato queste parole, si incamminò con l'intento di uscire, ma prima si fermò sulla soglia della porta, si girò e mi disse che avevo bisogno di riposo e detto questo andò via.
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The hidden pain
FanfictionRIREN= Levi x Eren A causa di un incidente, Eren inizia ad avere incubi su quel giorno, che ha segnato la sua vita definitivamente: perde appetito e diminuisce la quantità di cibo che mangiava inizialmente e per colpa del dolore che non lo abbandona...