CAPITOLO 1

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Bussai due volte prima di provare ad entrare nell'uffico di mio padre. Lui era un uomo che incuteva molto timore e di solito non entravo mai in quella stanza. Era un posto proibito per me, mia sorella, persino per mia madre. L'ufficio di mio padre era accessibile solo agli uomini, lì dentro discutevano affari, pianificavano nuove alleanze o persino nuovi scontri; cose che una donna non deve sapere. Da quando mio padre è diventato il Capo di tutta la Costa orientale, le riunioni con gli altri capi e affiliati erano sempre più frequenti e più lunghe, e lui era sempre più agitato e di cattivo umore; sapevamo tutti che c'era qualcosa che non andava.
<Entra Eleonora.> La sua voce era molto grossa e non lasciava mai trasparire insicurezza.
Io entrai in quell'enorme stanza e quasi non me la ricordavo, erano passati tantissimi anni dall'ultima volta che ci misi piede, di solito era mia sorella ad essere sempre chiamata da lui per essere sgridata o punita perchè litigava con le professoresse a scuola. Spesso aveva ragione, la scuola di monache alla quale andavamo era molto rigida ed erano molto severi.Non ci era permsso portare i capelli scioli, truccarci e nemmeno mettere lo smalto, regole che mia sorella Elisabetta era solita infrangere.
<Non stare lì ferma in piedi, siediti pure.> Mi indicò la sedia di legno posta proprio davanti alla sua grossa scrivania.
<Certo. La mamma ha detto che volevi vedermi. E' successo qualcosa?>
<Ti ricordi di tua cugina Eloise Russo?>
Neanche se volessi potrei dimenticare la storia della povera Eloise, a diociotto anni fu promessa in sposa a  Mathias Toniello, per promuovere la pace tra le due famiglia mafiose più potenti dell'America.
Eloise però non voleva, odiava dover sposare una persona che non conosceva e rimanere incastrata in un matrimonio infelice per il resto della sua vita, così provò a scappare. Purtroppo venne ritrovata subito dai Salvatore e per punizione fu decapitata insieme  a suo padre Ferdinando Russo che all'epoca era il Capo della Costa orientale. Solo sua madre Elvira, venne risparmiata perche era in Italia in visita ai parenti e dopo aver scoperto l'assassionio del marito e della figlia, anche se mio padre gli ha offerto protezione, non è mai voluta ritornare a New York.
Mio padre, all'epoca era il consigliere di Fernando,e sarebbe dovuto rimanere tale per la Famiglia , ma purtroppo non c'era nessuno che potesse diventare Capo e riprendere il potere prima che fossse troppo tardi, così le varie famiglie affiliate scelsero tutte mio padre come nuovo Capo.
<Si, ricordo bene tutta la storia.>
<Bene, perchè spero tu sarai più ubbidiente e responsabile di tua cugina. Lei non ha fatto altro che portare disonore per la Famiglia.A causa sua negli ultimi anni è stato molto difficile trattare con i Salvatore, loro sono molto più potenti di noi e se non cerchiamo di creare una solida alleanza, scoppierà una sanguinosa guerra.>
Mio padre non era per niente solito dirmi queste cose, sono affari e lui non ne parlava mai con le donne, soprattuto con un'adolescente.
<Eleonora, i Salvatore affinchè mettano una pietra sopra alla vicenda con i Russo , vogliono combinare un altro matrimonio. Sai bene che nel nostro mondo niente sancisce meglio un'alleanza di un matrimonio. Tu sei giovane, bella e in età adatta per diventare moglie.>
Io sbiancai e le mie gambe iniziarono a tremare, non voglio sposarmi. Ho solo diciasette anni, non posso sposarmi, non sono pronta e neanche lo voglio. Tutto questo mi sembra assurdo.
<Papà, ma ho solo diciasette anni!>
<Non alzare la voce con me Eleonora! Tra poco compierai diciotto anni e potremmo celebrare il matrimonio. Sposerai il primo genito della famiglia Salvatore, Elias, e questo è un grande onore, lui tra pochi anni diventera il Capo della Famiglia delle West Coast e tu sarai una moglio brava e ubbidiente!>
<Ma io non voglio sposare una persona che neanche conosco, tantomeno un futuro Capo della mafia!>
<Io e suo padre Donatello ci siamo già stretti la mano, l'accordo è fatto e tu farai ciò che ti viene detto!>
Le lacrime inizarono a rigarmi il viso, avevo la vista completamente annebbiata e non riuscivo ad alzarmi dalla sedia a causa delle mie gambe tremanti. Non sapevo cosa dire o cosa fare, ero del tutto spiazzata. Mi sarei aspettata qualsiasi altra cosa, ma non questo.
<Il prossimo mese Elias insieme ad alcuni uomini della sua famiglia verranno a trovarci e a conoscerti. Tua madre ti aiuterà ad essere pronta e a scegliere i giusti abiti per impressionarli. Per adesso è tutto Eleonora, vai pure in camera a studiare.>
<Bhè ormai credo che studiare non mi servirà a niente nella vita, sono capace di fare la brava moglie trofeo senza aver terminato il liceo!> Pronunciai queste parole con tutta l'arroganza del mondo, ma dentro di me era consapevole che non sarebbe cambiato nulla, un accordo  tra due Capi, nel nostro mondo, può recedere solo con la morte.
<Il matrimonio avverrà in estate, quando avrai già terminato la scuola.>
Non risposi, non ne avevo più le forze. Lasciai immediatamente l'ufficio di mio padre e andai a cercare mia sorella.
Corsi subito in giardino, dato il bel tempo ero sicura di trovarla lì a leggere qualche romanzo d'amore, uno di quelli in cui la protagonista non viene venduta per ''un' alleanza pacifica', ma è libera di cercare e scegliere l'amore della sua vita.
<Ele, cos'è successo?> Nel vedere il mio volto rigato di lacrime, lanciò il libro e mi venne subito incontro per abbracciarmi.
<Ele, stai tranquilla, se papà ti ha sgridato per qualche brutto voto rimedierai. Tu sei troppo intelligente per non farlo, so che quando si arrabbia dice tante cattiverie perchè crede di parlare con qualche suo scagnozzo che non ha eseguito il lavoro richiesto alla perfezione, ma non le pensa seriamente. Per favore, calmati.>
Stavo piangendo ininterrottamente e vorrei con tutto il cuore che Betti avesse ragione, che il tutto si riduca ad uno stupido voto a scuola. Purtroppo però, non è così.
<Scometto che è stata quella stronza della Tatcher a chiamare papà per informarlo del brutto voto, vero? >
<Betti> La voce mi tremava e non riuscivo a smettere di piangere, non sapevo come pronunciare quelle parole.
<Ele ri risolverà, non ti preccupare, ora smetti di piangere per favore.>
<Betti, non c'entra nulla la Tatcher o la scuola.>
Mia sorella sgranò subito gli occhi. <Allora di cosa si tratta?> dal tono della sua voce capii che era molto preoccupata
<Betti, papà a deciso di darmi in sposa a Elias Salvatore.> Appena pronunciai questa frase iniziai a piangere ancora di più, non risucivo a fermarmi.
<Cosa? Ele non è possibile. La nostra Famiglia non ha contatti con i Salvatore da anni ormai, da quando i Russo sono stati uccisi.>
<Hanno deciso di creare un alleanza tra le due famiglie e la cosa migliore per sancirla è il matrimonio.>
<Dobbiamo trovare una soluzione!>
<Betti, non esiste soluzione! Papà e Donatello Salvatore si sono stretti la mano, l'unica via di fuga è la morte, come accadde ad Eloise>
<Bhè nostra cugina Eloise non fu molto intelligente, scappò di casa la notte di prima delle nozze con il telefono acceso e facilmente rintracciabile e comprò un biglietto aereo con la sua carta prepagata per Toronto. Anche io sarei riuscita a trovarla, figuriamoci i Salvatore!>
<Non credo di voler scappare Betti. Ho pausa di peggiorare la situazione, magari non mi troveranno mai, ma troveranno te o la mamma, non voglio far soffrire le persone che amo.>
<Ma così soffrirai te!>
Rimasi lì fuori in giardino con mia sorella a piangere per ore, lei insisteva per trovare una soluzione, una via di fuga, ma io ormai mi stavo rassegnando, non ero destinata a trovare l'amore e vivere felice e spensierata, ero la primogenita del Capo dei Capi, la mia vita era già stata pianificata ed io non potevo farci niente.
Verso le sette, Carlina la nostra domestica, venne in giardino a chiamarci per la cena. Io non avevo per niente appetito, volevo solo rinchiudermi nella mia stanza a piangere, ma sapevo che mio padre non lo avrebbe mai accettato.
Appena mi sedetti al tavolo mia madre inizò a fissarmi con aria preccupata.
<Eleonora, che succede? Non starai piangendo per via del matrimonio?!>
<Bhè mamma la mia aspirazione a diciasette anni non è diventare la moglie di un capo mafiosa, senza offesa.>
<Nessun'offesa cara, ma dovresti sentirti onorata, Elias Salvatore un giorno sarà il Capo al posto di suo padre e sarai sempre protetta al suo fianco. >
<Non ho per niente appetito e mi restano diverse pagine da studiare, posso andare in camera mia?> Ignorai del tutto le parole di mia madre, volevo stare un po' da sola e non pensare a ciò che succederà.
Papà annui, io mi alzai da tavola e presi le scale per arrivare al secondo piano dove si trovava la mia camera. Entrai, mi buttai sul letto e iniziai a piangere di nuovo. Non ero per niente pronta a sposarmi.

Eleonora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora