Capitolo 21

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A volte, siamo così bravi a mentire, che alla fine, crediamo anche noi alle nostre stesse bugie.
Cadiamo nella nostra trappola, e ne siamo tristemente felici.
Come quando vorresti convincerti di star facendo "quella cosa" perché è eticamente giusta, ma c'è una piccola vocina dentro di te, che ti risveglia e ti fa capire che in realtà vuoi altro.
Ma tu non la ascolti, la ignori, e continui a farlo, giorno dopo giorno finché quella vocina cessa di esistere.
Io mi sentivo così.
Fingere che nulla avesse più importanza.
Ed arrivare a credere in quella finzione, avrebbe ridotto chiunque in pezzi.
Erano passati giorni, settimane, forse un mese o due, che tentavo di sopprimere quella vocina dentro di me, ed alla fine, non si era più fatta sentire.
I miei sentimenti erano rivolti solo ed unicamente verso me stessa.
Non che la cosa mi fosse risultata molto difficile.
Dal giorno del Ringraziamento Steve era scomparso.
Perciò, il non vederlo, aveva fatto in modo tale da auto convincermi che dovessi prendere una strada unica.
Bucky mi aveva informato di un'imminente missione, e che non sarebbe tornato presto.
Ma mai mi sarei aspettata una missione, senza specificare alcuna data di ritorno.
Nonostante mi sforzassi di convincermi che andasse tutto bene, ogni giorno mi alzavo con un vuoto al petto sempre più grande.
Giustificavo ciò per la mancanza degli inferi o perfino di Loki, ma la realtà era un'altra: Steve mi mancava.
Mi mancava litigare con lui.
Mi mancava stuzzicarlo.
Mi mancava toccarlo.
Mi mancava baciarlo.
Mi mancava perfino essere ferita da lui.
Ero dannatamente masochista, ma c'era quella parte di me che desiderava sentire qualcosa, perfino stare male, pur di non rimanere nell'apatia di cui ero assoggetta.
Era complicato..

Perché mi interessava e non mi interessava allo stesso tempo.

Scacciai questi pensieri dalla mia mente.
Io ero forte, determinata, indipendente.
Tutti questi pensieri non erano reali.

Sentii le labbra fredde e gelide di Bucky, a contatto con il mio collo infuocato.
«Sei tesa» sussurrò sulla mia pelle.
Una scarica di brividi mi pervase l'intera schiena.
Mugolai mordendomi il labbro.
Bucky si stava rivelando una distrazione piacevole da tutti i pensieri che affollavano la mia mente.

Scese lentamente, leccandomi il collo

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Scese lentamente, leccandomi il collo.
Si bloccò improvvisamente, mi prese le spalle e mi girò completamente verso di lui.
Le sue iridi glaciali mi stavano perforando.
Una strana sensazione si fece strada dentro di me.
«Credevo di non poter provare più nulla, se non rabbia e ribrezzo verso me stesso, ma con te, le carte in tavola sono cambiate» poggiò la sua fronte sulla mia.
Mi si mozzò il respiro nel sentire quelle parole.
Che si stesse innamorando di me?
A quella domanda il mio cuore si divise a metà.
Da un lato, non volevo dargli false speranze.
Dall'altro, volevo illudere me stessa di poter riuscire ad essere felice.
«Bucky..» sussurrai.
Lui alzò l'avambraccio, mettendo l'indice sulle mie labbra «Shhh...» passò un breve silenzio «So che pensi ancora a lui, ma ci sono io qui, dammi una possibilità».
Riflettei sulle sue parole.
Steve se ne era andato, tanto avrei potuto rivederlo entro un giorno tanto fra tre mesi.
Inoltre, era stato molto chiaro.
Io e lui non saremmo mai potuti stare insieme.
Guardai il ragazzo che avevo difronte.
Bello come un adone, da far invidia a Narciso stesso.
«Va bene» mormorai ad un soffio dalle sue labbra.
Sul suo volto si aprì un ghigno di vittoria.
Appoggiò le mani sulle mie guance e mi tirò a se.
La sua lingua si infilò subito dentro la bocca e gemetti in risposta. 

PHOENIX ☯︎︎//MARVELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora