«Cliffer ci dica perché ha ucciso Enya Blige, non mi faccia perdere la pazienza.» Ringhiai.
«Non mi fa paura, posso morire, ma non parlerò mai.»
Presi la mia pistola e gliela puntai alla testa.
«Clarissa!» Mi richiamò Scott preoccupato.
«Ora lei mi dice il motivo per cui ha ucciso Enya se no giuro su Dio che le mando un proiettile nel cranio! Ha detto che può anche morire, metterò fine alla sua inutile vita!» Ringhiai a denti stretti.
«Conterò fino a 3, se fino ad allora non avrà ancora parlato premerò il grilletto . . . 1 . . . 2 . . . » Mi interruppe.
«Va bene, va bene, parlo!» Sorrisi soddisfatta.
Abbassai la pistola e mi sedetti.
«Knowles mi aveva chiesto di fare il lavoro sporco al suo posto in modo che non aveste avuto sospetti su di lui, in cambio mi dava ventimila euro, io accettai e aspettai che uscisse dal bordello dove lavorava, l’ho uccisa e portata in quel vicolo.»
«Ed Elizabeth Blige cosa c’entrava?»
«Lei era complice, mi ha dato cinquemila euro come anticipo e la pistola e se tutto andava bene oltre ai ventimila euro mi dava altri diecimila»
«Le disse il motivo per cui voleva ucciderla?»
«Per i soldi che aveva raccolto per scappare da Knowles»
«Bene, signor Cliffer la dichiaro in arresto per omicidio colposo»
Lo ammanettai e lo consegnai all’agente.
«Che giornata!» Sospirai.
«Clarissa, stasera c’è un ricevimento, ci andiamo?» Mi chiese Mariah.
«Ci sarò!» Dissi sorridendo.
«Clarissa!»
«Arrivo!»
Afferrai la pochette.
Mi guardai un ultima volta allo specchio ed uscì di casa.«Sei bellissima!» Mi disse Mariah.
«Grazie, anche tu!» Sorrisi.
Arrivammo al ristorante, entrai e presi una vodka alla fragola.
«Vuoi qualcosa da bere?» Chiesi a Mariah.
«No, voglio rimanere sobria, almeno stasera» Disse ridendo.
«Io invece oggi mi voglio scatenare!»
Rise con me e ci sedemmo su delle poltroncine e sorseggiai il mio drink. Una risata mi colpì.
Girai lo sguardo e non potevo crederci.
Edward era di fronte a me.
Non era cambiato per niente, era sempre un bell’uomo.
Rideva con delle persone e con una ragazza che la teneva per la vita.
Mi si formò un groppo in gola e deglutì.
Bevvi il mio drink in un sorso e andai al bar.
Ne presi un altro e tornai da Mariah.«Io esco un po’ fuori» Riferì a Mariah.
«È successo qualcosa?» Mi chiese preoccupata.
«No, sto bene.»
Uscì sul terrazzo e mi accesi una sigaretta.
Guardai il fumo espandersi nell’aria. Avevo voglia di fuggire.
Dopo cinque anni lo rividi sorridente con un’altra ragazza accanto.
Risi amaramente, sola.
Stavo a disperarmi mentre lui era contento.
Sbuffai sorridente falsamente.«Clarissa» Sentì una voce chiamarmi e vidi Scott.
«Scott, come mai qui?» Chiesi, facendo un altro tiro.
«Tanto per non stare a casa»
Sbuffai ridendo.
«Tu?»
«Nulla di ché, stessa motivazione, praticamente Mariah mi ha trascinata fino a qui» Dissi ridendo.
Rise e si avvicinò alla ringhiera con le mani nelle tasche, guardando le stelle.
«È tutto così assurdo.» Sussurrò.
«Non dirlo a me» Dissi espellendo il fumo dalla mia bocca.
«Ho appena visto il mio ex tutto felice, di cui sono innamorata» Dissi ridendo amaramente.
«Mi dispiace».
Presi un sorso di vodka alla fragola scuotendo la testa.
«Non dispiacerti, è e resterà per sempre uno stronzo» Dissi alzando le spalle.
«Invece a te come va con Eva?» Chiesi sorridente.
«È incinta» Disse sorridendo.
«Oh, congratulazioni!» Strillai felice abbracciandolo.
Rise contento, mi staccai.
«Grazie, non vediamo l’ora che nasca» Disse sognante.
Sorrisi felice per lui.
«Si vede che la ami»
«Già, è tutta la mia vita.» Sussurrò.
Continuai a sorridere.
Avrei voluto essere al loro posto, magari formare una famiglia ma è difficile dimenticare la persona con cui hai condiviso troppe cose.«Tu rientri?» Mi chiese infine.
«No, resto ancora un po’.» Risposi pensierosa.
«Allora ci vediamo dopo o al lavoro, piccola Alice del paese delle meraviglie» Disse sorridendo.
Risi al suo stupido commento.
«Certo Scott»
Rientrò e restai di nuovo sola.
Finì il drink e anche la sigaretta. Decisi di rientrare ma mentre rientravo sbattei contro qualcuno.«Oh, scusi» Dissi mortificata.
«Clarissa?» Alzai lo sguardo di scatto.
Era davanti a me sorridente.
«Non ci posso credere . . .» Continuò.
«Si sta sbagliando, io non sono Clarissa»
Cercai di andarmene però mi bloccò il polso.
«Smettila di fingere, tu sei Clarissa Thompson!»
«Hai vinto, che vuoi?» Risposi acida.
«Vedo che di carattere non sei cambiata per nulla, nel fisico sei molto più donna.»

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Occhi dannati
ChickLitPossono due anime totalmente diverse incontrarsi, diventare una cosa sola? Già so cosa starete pensando, troppo diversi per esserlo ma questo non sarà lo stesso per Edward e Clarissa, loro saranno l'eccezione alla regola. Tra regole trasgredite, una...