Kastuki sentì il suo telefono squillare per l'ennesima volta, ripetendo la stessa canzoncina che era la sua suoneria.
Se sono ancora loro li faccio esplodere!
Pensò irritato mentre prendeva un asciugamano dalla sua borsa e si portava una borraccia alla bocca.
Si stava allenando da 2 ore e in quell'arco di tempo ricevette ben 12 chiamata sempre dalla stessa persona.
Si asciugò il sudore con il panno e posò la bottiglietta nella sacca per poi prendere il telefono e leggere quel nome che ormai aveva imparato a memoria.
"Ancora loro!"
Urlò esasperato per poi premere sul tasto per accettare la chiamata.
Si portò poi il dispositivo all'orecchie ed iniziò ad urlare a quest'ultimo.
"Che cazzo volete?! Lo capite o no che non voglio avere a che fare con voi?!"
"Eddai Bakugou! È solo un uscita! Non vuoi vedere dei vecchi amici?"
"Tsk! Non siamo mai stati amici"
"È solo un pranzo amico!"
Il biondo si portò 2 dita al naso e strinse il setto nasate cercando di calmarsi.
Se avesse accettato l'invito avrebbe dovuto pranzare con quelle teste di cazzo, ma se avesse rifiutato per l'ennesima volta lo avrebbero torturato di chiamate e messaggi per il resto della sua vita.
"Ah!!! E va bene! Facciamo questo stupisco pranzo!"
Urlò alla fine ricevendo dei suoi simili a degli esulti.
"Perfetto! Ho già avvisato gli altri! Ti mando l'indirizzo in un messaggio!"
Il telefono venne chiuso brutalmente da parte di Kastuki abbastanza stanco di quella conversazione.
"Tsk! Meglio se mi vado a fare una doccia..."
Constato il biondo non appena sentì il pesante odore del suo sudore.
💭__________________________💭
Kastuki era in piedi davanti al fast food a cui era stato invitato, era vestito comodo ma a modo suo: felpa arancione con un giubbotto blu scuro e dei pantaloni della tuta grigi.
aveva finito da poco le lezioni ed era ancora stanco ma ormai aveva accettato quella scemenza e doveva portarla a termine.
"Hey Bakugou!"
Una voce che non sentiva da anni arrivo da qualche metro di distanza.
Era la figura di un ragazzo: più o meno alto come lui, capelli marroni ed occhi verdi, si chiamava Takasu Rikota. (Si legge: Tacasu Ricota)
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