un botto improvviso.
delle urla.
"no, no, no!"
kenma pensò di stare all'inferno per qualche secondo, fin quando non si ricordò di condividere l'appartamento con dei demoni, letteralmente.
si mise seduto sul letto, e iniziando a sentire una puzza di bruciato si svegliò completamente, sgranando gli occhi.
si alzò in fretta e camminò scalzo verso la cucina, non cambiandosi neanche dal pigiama (una maglietta rossa a maniche lunghe che gli arrivava fino alle ginocchia), e quasi morì allo scenario che gli si stava parlando davanti agli occhi.
"quindi questa padella non possiamo più usarla?" kageyama aveva avvolto un braccio intorno alla padella ormai carbonizzata, e atsumu scrollò le spalle in risposta.
"gli oggetti degli umani sono proprio strani." disse poi, prendendo in mano una scodella, cacciata poco prima da qualche cassetto.
kenma sospirò cercando di tranquillizzarsi, e alzò lo sguardo sui cinque ragazzi davanti a loro.
yaku si girò appena percepì una nuova aurea, e pure spaventosa, e aggrottò le sopracciglia quando vide il biondo alla soglia della porta con i pugni stretti.
"okay." mormorò poi, ricevendo l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.
"kenma! buongio-" kuroo venne interrottò dal più piccolo, il quale sbattè una mano sul muro alla sua sinistra.
"voglio sapere immediatamente perché la mia pentola è bruciata, cosa cazzo ci fate a quest'ora con una scodella, e perché il biondino è nudo."
atsumu si guardò e alzò un sopracciglio, confuso.
"perché non dovrei? faceva caldo."
"gli umani si scandalizzano quando vedono un altro senza vestiti." yukie mormorò all'orecchio del biondo, il quale annuì, capendo più cose.
"la tua pentola è bruciata perché volevamo accendere i fornelli con il fuoco di atsumu ma ha preso in pieno la padella, e abbiamo una scodella perché nella ricetta sta scritto che può aiutare." kageyama rispose alle altre due domande del più piccolo, muovendo l'oggetto attorno al suo braccio mentre parlava.
"ricetta?" kenma alzò la voce, "in quale cazzo di ricetta sono richieste sia una padella sia una scodella?" chiese iniziando a camminare verso il ragazzo con la scodella, afferrandola e indicandolo con la stessa mano.
"e tu, vestiti." sussurrò poi minaccioso, assottigliando gli occhi.
mentre i cinque spiegavano a kenma come non esistesse solo la cucina giapponese nel mondo, e di come la carbonara fosse buona e facile da preparare, bussarono alla porta.
kenma si fermò dal piazzare uno schiaffo sulla guancia di kuroo e si girò, incamminandosi verso la porta.
davanti a lui si trovavano akaashi e hinata, mentre ridevano su qualcosa, e dietro di loro c'erano gli altri sei ragazzi, che entrarono senza dire niente.
"siete già usciti?" kenma lanciò un'occhiata all'orologio mentre chiudeva la porta.
hinata sorrise raggiante e alzò le braccia in aria, "abbiamo avuto un'idea geniale!" disse quindi, suonando emozionato.
akaashi annuì, e iniziò a spiegare
quando vide il viso confuso di kenma.
"loro" indicò i ragazzi in piedi, "non hanno dei vestiti, ma hanno dei soldi."
hinata ghignò. "molti soldi."
kenma capì in un attimo e si girò verso gli undici, muovendo la mano.
"vestitevi, veloce. usciamo"
terushima incrociò le braccia al petto, curioso. "a fare?"
"shopping!!" hinata saltellò sul posto, e iniziò a spingere i poveri cinque ancora in "pigiama".
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kuroken ☦︎︎ michelle.
Fanfictionシ michelle, you are a monster from hell. / kenma era un adolescente normale, come gli altri, fin quando nella sua vita si presentò kuroo; o meglio, Satana.
