capitolo 28 il bacio di Triscia

838 54 3
                                    

- oh cavolo, ma cosa sarà successo, non sento più niente! Ho deciso vado a vedere- disse Marc

- non puoi!  Sai benissimo che è vietato assistere a un duello fra maghi opal. Dobbiamo attendere qui, finché uno dei due non torna-

Marc si acciglio' - sai che c'è?  Me ne infischio!  Siamo scappati con clive e siamo già dei traditori, se infrango un'altra regola non cambia nulla-

Jerry rimase zitto e guardò Marc dirigersi a passo spedito verso la cima della collina, su cui clive e cassian stavano combattendo.

Appena Marc giunse sulla sommità della collina, lo scenario di fronte a lui lo lasciò a bocca aperta : il terreno era pieno di buche, come se un meteorite si fosse schiantato proprio pochi minuti prima, gli alberi erano praticamente carbonizzati e da essi si levava un denso fumo grigio. Il pezzo di cielo che sovrastava la collina brulicava di grandi nuvole nere e minacciose.

Scruto' nei dintorni, cercando un sopravvissuta in quel posto ormai distrutto. Un lamento' arrivò alle sue orecchie. Marc si diresse di corsa verso quel lamento e appena lo raggiunse rimase di sasso.

Clive e cassian giacevano l'uno accanto all'altro, moribondi,  ma nessuno dei due era morto. Marc si avvicinò cauto,  ma clive si accorse della sua presenza e gli urlò contro, raccogliendo le ultime forze rimaste - non  ti azzardare ad avvicinarti! Il duello non è ancora finito!-

Marc si bloccò di colpo udendo le parole di Clive, così sempre lentamente indietreggio'.

Clive con uno sforzo immane rotolo' su se stesso, mettendosi a pancia in giù.  Osservò con attenzione Cassian, che era ancora privo di sensi.

Una fitta pioggia cominciò a cadere dal cielo, limitando così il senso della vista.

Molto lentamente clive si alzò,  barcollando, ogni singola parte del suo corpo urlava letteralmente dal dolore, ma ignoro' tutto.  Provò a muovere un passo, ma qualcosa in terra gli fece perdere leggermente il suo già precario equilibrio.  Il pugnale. In terra in mezzo ai suoi piedi giaceva  il pugnale di cassian.  Lo raccolse e si avvicinò a Cassian deciso a mettere fine una volta per tutte questo inutile duello.

Appena fu accanto a cassian,  le gambe di clive cedettero sotto il suo stesso peso e si inginocchio'.

Proprio in quel momento cassian aprì gli occhi fissando clive.  Vedendo che Clive non si muoveva parlò - avanti cugino hai vinto, ora falla finita e infila quel pugnale dritto nel mio cuore-

Clive chiuse gli occhi, sollevò con entrambe le mani il pugnale e si preparò a dare il colpo di grazia.

Con un movimento veloce,  fece calare il pugnale di scatto, ma prima che la lama sfiorasse il petto di cassian si fermò.

Clive scrollo' la testa e lasciò cadere il pugnale su un lato, poi con sguardo triste parlò a cassian - non ci riesco. Non ti posso uccidere, sei mio cugino e per quanto il nostro rapporto sia compromesso, io ti voglio bene. Ti lascio vivere,  torna al villaggio e prenditi il posto che ti spetta di diritto nella comunità,  diventa ciò che hai sempre voluto essere e si felice,  addio Cassian-

Clive si alzò e rivolse le spalle a Cassian, iniziando a scendere giù dalla collina zoppicando.

Marc raggiunse subito clive e gli porse subito una spalla,  in modo che Clive potesse appoggiarsi.

Mentre i due maghi riprenderanno a camminare un urlò, proveniente alle loro spalle,  ruppe il silenzio della notte. Clive e Marc si votarono e videro una scena che li avrebbe segnati a fuoco nelle loro anime : Cassian si era alzato in piedi, in mano brandiva il pugnale che Clive aveva lasciato cadere per terra e con movimenti precisi si puntò la lama proprio all'altezza del cuore.

Il sussurro dell'anima ( secondo libro della mezzosangue)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora