^22

1.8K 146 27
                                        

i due ragazzi, una volta entrati in un bar, si sedettero e ordinarono due frappè, per poi iniziare a parlare.
"per tuo padre intendevi.. insomma, Dio?" kenma chiese, posando i gomiti sul tavolo.
kuroo sbuffò nel sentire il nome e mise le mani in tasca, "sì. ha qualcosa in mente."
"e tu che vuoi fare?"
"devo tornare a casa" il bruno rispose e incatenò lo sguardo con il ragazzo davanti a lui, guardandolo serio.
kenma si fermò un secondo, percependo una leggera improvvisa pressione; un attimo dopo abbassò lo sguardo sulle sue mani e riprese a parlare.
"io cosa posso fare per aiutarti?" chiese poi, incrociando le braccia sul tavolo.
la cameriera arrivò sorridente e lasciò le due bevande sul tavolo col conto, allontanandosi.
kuroo tossicchiò e si rilassò sulla sedia, guardando il ragazzo davanti a lui cercando contatto visivo;
solo quando il biondo alzò lo sguardo e lo incrociò col bruno, lui parlò.
"dobbiamo scopare."
kenma ridacchiò nervoso, pensando che fosse uno scherzo, ma quando vide kuroo alzare un sopracciglio serio, congelò sul posto.
"la Porta per aprirsi deve godere, in parole povere. e comunque è il tuo lavoro, non penso sia un problema."
il più bassò sbattè le palpebre riprendendosi, e annuì.
"già. nessun problema" rispose quindi tranquillo, nonostante i suoi pensieri.
perché era nervoso?
continuarono a parlare e finirono in poco tempo i frappè; kenma decise di non tornare a casa ma di andare da akaashi e chiamò hinata per chiedergli di raggiungerlo.
arrivato davanti casa del bruno, prese le chiavi regalate dallo stesso akaashi ed entrò, togliendosi la giacca.
"keiji?" il biondo chiamò il ragazzo un altro paio di volte e decise di andarlo a cercare; cercò nel piano di sotto ma non trovandolo salì le scale e si diresse direttamente verso la sua camera, e appena aprì la porta, senza bussare, davanti a lui si parò un akaashi che indossava in fretta un pantalone, con dietro di lui un bokuto dormiente sul letto sotto il lenzuolo.
e apparentemente nudo.
"oh." il biondo mormorò e si grattò la nuca.
akaashi alzò gli occhi al cielo e arrossì leggermente, "non è come pensi."
"ah no?" kenma ghignò e incrociò le braccia al petto, "comunque ero qui proprio per parlare di questo." sottolineò 'questo' indicando poi il bruno e il demone un paio di volte, per poi riportare giù il braccio.
"andiamo di là." akaashi disse uscendo subito dalla stanza, non volendo rimanere lì ancora per molto.

kuroken ☦︎︎ michelle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora