For those who have gone

16 2 0
                                    

IMPORTANTE: in questa storia Taehyung, Jimin, Yoongi, Hoseok, Namjoon, Jungkook e Jennie hanno la stessa età.

Jin è un anno più grande di loro e Lisa un anno più piccola.

All the battles that I've won
They don't matter now you're gone
Nothing matters now you're gone

Taehyung's POV

Avevo sempre diviso le persone in due categorie: persone pazienti e persone prive di pazienza.

Mamma diceva che la pazienza stava alla base di tutto.

Detto questo, ero sicuro al cento per cento di trovarmi nel secondo gruppo.
Non avevo un briciolo di pazienza e questo, Jimin, lo sapeva bene.
Eppure continuava a far tardi ogni mattina.

E io odiavo fare tardi.

Odiavo tante cose, in realtà: l'incoerenza, la rabbia ingiustificata, il caldo, fare la doccia di mattina presto, l'influenza, la nullafacenza, l'alcool.

E anche il rumore del clacson.

Quello che avevo già suonato cinque volte per far capire a Jimin che doveva darsi una mossa.

«Dio, basta suonare quel fottuto coso!» sbottò Kim Jennie, la mia cara gemellina, seduta al mio fianco.

«Mi hai chiamato Dio? Beh, grazie.» risposi, osservando finalmente il mio migliore amico uscire di casa con tranquillità, come se stesse semplicemente facendo una passeggiata, ma con la stessa fierezza di un modello durante una sfilata.

Quello era Park Jimin, ed era forse la persona che meno se ne fregava delle regole che avessi mai conosciuto.

E se fosse stato più alto, avrebbe potuto effettivamente fare il modello.

«Non montarti la testa, non ti chiamerei mai in quel modo.» ribatté la castana, un'espressione quasi schifata sul volto.

Sorrisi angelicamente, voltandomi verso di lei.

«Tanto lo so che mi vuoi bene.» dissi e sul suo viso si formò un sorriso dolce che si affrettò a reprimere.

«Già, per sfortuna ti voglio bene.» sospirò e mi scompigliò i capelli.

«Anche io ti voglio bene, ma dovresti prendere la patente.» le feci notare e lei alzò gli occhi al cielo.

«Buongiorno! Andiamo, piccoli pasticcini al cioccolato!» ci interruppe Jimin, entrando in auto con la sua solita energia.

«Pasticcini...?» domandò la mia copia al femminile, perplessa.

«Sai che non mi piacciono i pasticcini. Pensavo di essere la tua Kim preferita.» aggiunse e io aggrottai le sopracciglia, partendo finalmente alla volta della scuola.

«Sei un traditore, Park Jimin. Pensavo di essere io il tuo Kim preferito.» ribattei.

«State calmi, fratellini. Punto primo, avete entrambi i capelli marroni, per questo siete due pasticcini, carini, e al cioccolato. Punto secondo, non litigate, la mia persona preferita è Min Yoongi.» spiegò e sia io che Jennie sbuffammo una risatina.

Avrei voluto alzare gli occhi al cielo ma se l'avessi fatto ci saremmo sicuramente schiantati nel muro.

«Quand'è che gli chiederai di nuovo di uscire?» chiese mia sorella.

«Di nuovo? Non glielo chiederò per poi essere rifiutato. Sapete tutti e due che non esce mai due volte con la stessa persona.» rispose, sconsolato.

«Non abbatterti, Jimin. Dopo scuola io e Jennie mangeremo fuori, vieni anche tu?» cercai di tirargli su il morale.

close as strangers || kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora