"a quanto pare è così." akaashi alzò le spalle e posò la schiena nuda sullo schienale della sedia.
"ah, non so se te l'hanno detto, ma quando la 'Porta' si apre, sia lei sia il demone vanno laggiù — sai."
kenma alzò subito lo sguardo sul bruno, sgranando gli occhi, "quindi mi stai dicendo che mori-"
"no, no, non chiedermi come ma non moriamo. la nostra anima va e torna." il più alto lo fermò gesticolando con la mano; kenma sospirò tranquillizzato, ma comunque ancora un po' confuso.
non capiva cosa gli stava succedendo: era come se sapesse, ma avesse dimenticato, gli sembrava tutto un deja-vu.
decise però di eliminare nuovamente quelle preoccupazioni e sospirò per la quinta volta almeno, buttando la testa sulle braccia, le quali erano posate sul tavolo.
akaashi vide la stanchezza del suo amico e si alzò, andando verso la caffettiera. "ti va un caffè?"
"si, grazie." kenma accettò subito l'offerta grato e posò la guancia sul braccio, girando il capo e guardandosi in torno.
"c'è solo bokuto?" chiese poi, curioso.
"gli altri sono alla ricerca di Porte." akaashi rispose facendo il caffè di spalle, e kenma posò uno sguardo sul suo collo, notando dei segni viola e qualche morso.
"si è dato da fare comunque." il più basso commentò ghignando leggermente, e l'altro lo guardò confuso.
"il tuo collo." disse semplicemente, e in un attimo akaashi capì, posando la mano sulla pelle cercando di coprire i vari segni presenti, arrossendo.
"eddai!" sbuffò quando capì che non poteva nasconderli tutti, dato che erano troppi, e decise di ignorare il suo amico, continuando a fare il caffè; una volta riempite le due tazze si sedette di nuovo e prese a bere in silenzio.
"sai che hinata è la Porta di kageyama?" dopo un po' akaashi parlò cambiando argomento, e ridacchiò quando vide kenma iniziare a tossire. "è partito subito il ragazzo?" quest'ultimo scherzò e fece un altro sorso dalla sua tazza.
"rimani solo tu." akaashi notò e mormorò, sperando di non far agitare il biondo.
dall'altra parte, quest'ultimo era leggermente nervoso e sospirò all'affermazione del suo amico, "già. ma ne abbiamo parlato, quindi è tutto okay." disse poi, stringendo la tazza tra le sue mani.
akaashi trattenne una risata osservando kenma, ma il più basso lo notò lo stesso e alzò gli occhi al cielo;
"sembro una sedicenne che lo deve fare per la sua prima volta, vero?"
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kuroken ☦︎︎ michelle.
Hayran Kurguシ michelle, you are a monster from hell. / kenma era un adolescente normale, come gli altri, fin quando nella sua vita si presentò kuroo; o meglio, Satana.
