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kuroo, kenma, hinata e gli undici erano tutti nell'appartamento e gli ultimi due stavano provando ad insegnare agli altri a giocare a monopoli, quando daichi sbottò.
"questo coso è stupido, e voi siete stupidi che non capite un coso stupido."
"gioco," kenma mormorò, "si chiama gioco."
daichi ignorò la correzione e fece per parlare ma venne bloccato da yukie, la quale sbuffò rumorosamente, "facciamo qualcos'altro, qui o hai i soldi o sei fottuto."
kenma sospirò e si alzò, andando verso il mobiletto del salone e prendendo una grande scatola rossa.
tornò sul tappeto e si sedette di nuovo accanto a kuroo, aprendo la scatola.
"queste sono carte. vi insegno a giocare a poker"
mentre il biondo spiegava, il bruno accanto lui continuava a mandargli occhiate, posando lo sguardo sulle sue cosce, le quali erano nude.
già, kenma aveva deciso di rimanere in casa con una sola maglietta della vans che superava di poco i boxer; certo, lui era a suo agio con tutti gli altri e viceversa, ma le sue gambe causavano a kuroo una sensazione nel suo stomaco.
era geloso?
o si stava semplicemente eccitando?
"già, quella è una scala — reale, uhm." kenma annuì a kageyama, ma si fermò per un attimo sentendo la mano di kuroo sulla sua coscia; si ricompose in un secondo e tossicchiò, ignorandolo e continuando il giro di prova.
"tris di assi!" atsumu sorrise e buttò le cinque carte sul pavimento, vittorioso.
"ho una scala di cuori." ushijima disse e mostrò le carte ai partecipanti, i quali sbuffarono tristi.
"eddai waka-kun! perché sei sempre culato?" atsumu sbottò e incrociò le braccia al petto, offeso dalla sua non-fortuna.
"ha-ha" oikawa canzonò ridendo, e indicò il biondo col broncio, "atsumu è un asso. e ushiwaka è una scala." disse, cercando di offendere il primo.
akaashi si grattò la nuca e arricciò il naso; "non è proprio un insulto dire che uno è un asso.."
"asso!" toru non ascoltò il bruno e continuò ad 'insultare' atsumu.
hinata, ancora ridendo per la situazione, lanciò un'occhiata all'orologio e si spense appena vide che era mezzanotte, e si ricordò che il giorno dopo era lunedì.
"merda —" si alzò di fretta, "vado a dormire"
akaashi guardò anche lui l'orario e sobbalzò, "muovetevi voi, dobbiamo tornare a casa!" disse alzandosi e indicando i sei che dormivano da lui; andò velocemente a prendere il giubbotto e continuò a mettere fretta agli altri, lasciando l'appartamento dopo cinque minuti, e salutando gli altri.
kenma sospirò, e non sentendosi per niente stanco decise di andare  a prendere la console e giocare un po' in camera.
vide kuroo dirigersi in silenzio verso la sua stanza e nonostante fosse confuso pensò che probabilmente era solo stanco, e decise di andare da lui, lasciando stare il gioco.
"kozu, vado a dormire" hinata fece uscire il busto dalla porta della sua camera e salutò il suo amico, il quale annuì e lo superò dirigendosi nella sua stanza.
una volta entrato, non capì come, si ritrovò in due secondi contro il muro, con le labbra di kuroo sul suo collo.

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vi vedo davvero poco attivi, vi sta piacendo la storia? se avete da dire qualcosa fatelo pure

kuroken ☦︎︎ michelle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora