𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟚𝟡

72 6 0
                                    

Ed il mio cuore come un fiore

Crede ancora nel bene

Non sa che i petali

Cadranno tutti insieme

Sarà in quel momento che vorrà scoppiare

Mi griderà di smetterla di amare

-Cherofobia (Martina Attili)

Jungkook tornò a casa dopo una lunga giornata lavorativa, aprì la porta con la chiava di casa, posizionò tutto all'ingresso e si tolse le scarpe scomode per mettersi un paio di pantofole <<Amore sono a casa!>> urlò e si zittì quando vide Jimin dormire beatamente sul divano <<Hey amore>> si avvicinò lentamente al divano e cercò di prenderlo di peso per poterlo portare in camera loro, era decisamente scomodo quel divano, quando si svegliò d'un tratto <<Jungkook sei arrivato!>> lo abbracciò di colpo facendo si che il più alto gli cadesse addosso <<Ciao anche a te dolcezza>> le loro labbra si sfiorarono e si intrecciarono <<Come mai dormivi qui? Non è scomodo?>> chiese mettendo il broncio quando Jimin gli spinse le mani appena queste gli toccarono i fianchi  <<Sono arrivato a casa oggi pomeriggio e mi sono cimentato nella cucina, ho preparato una torta, e non so come ma è venuta davvero buona>> appoggiò la sua testa sulla spalla del moro <<A te invece com'è andata?>> a quella domanda Jungkook ci penso su e lo guardò negli occhi <<Posso dirtelo? Oppure ti annoia?>> chiese subito mettendo le mani davanti <<Non mi offendo se dici di no sai->> non finì di parlare che due grandi e rosse labbra lo baciarono <<Puoi dirmi tutto>> si posizionò e mise le gambe sulle cosce di Jungkook facendo sì che quest'ultimo gliele accarezzasse  <<Sono arrivato stamattina a lavoro, c'era una cerchia di infermieri e  tirocinanti nel corridoio principale, ho cercato di adocchiare qualcuno di familiare, ma le uniche persone che riuscivo a vedere erano i due caposala. Non mi era sfuggito il loro odio reciproco ma non mi aspettavo che questa ostilità li portasse a tanto. Così li ho richiamati e li ho condotti nel mio ufficio. Sono da poco diventato primario e non voglio che quelli come Yoongi possano fare causa al reparto solo per una lite, li ho fatti accomodare e gli ho chiesto cosa li avesse portati a tanto, ovviamente non mi hanno risposto ma ...

<<Sarebbe meglio che voi parliate, altrimenti dovrò prendere provvedimenti >> odiava così tanto comportarsi in quel modo ma non aveva scelta <<Mi scusi ma io non lo sopporto,  mi sta troppo antipatico e il signorino "so tutto io" sembra essere anche contento di farmi arrabbiare, non sono un tipo violento, ma quando è troppo è troppo>> sputò Seokjin preso dall'odio <<Sei uno stupido bambino>> <<Lo vede?>> rivolse lo sguardo di fuoco a Jungkook, come per far  capire che non era lui <<Namjoon non penso di esser stato chiaro - si schiarì la voce il primario - In questo reparto bisogna avere rispetto verso gli altri e se Seokjin ti chiede di tare zitto fallo. Sei un adulto non penso di parlare con dei ragazzini, puoi spiegarmi da dove parte questo odio?>> Namjoon lo guardò in cagnesco e non proferì parola finché Jin non prese coraggio <<Io e lui non siamo mai stati buoni amici, sono figlio di un operaio e non avevamo abbastanza soldi, mia madre non riusciva a lavorare, non poteva lasciare tre figli piccoli da soli, io sono il più grande, ho sempre voluto fare il dottore, essere ammirato dagli altri, volevo che qualcuno mi vedesse come un supereroe, e per un periodo fu così - appena finì di parlare un sorriso gli illuminò il volto - incontrai una ragazza fantastica, che mi amava per quello che ero e che accettava la mia condizione sociale, seppur lei fosse molto più benestante, ma non fu così. Quando incontrai la sua famiglia mi sembrò di sprofondare nella vergogna più assoluta. Il fratello aveva  indagato della mia condizione di vita, e dopo aver scoperto  che avevo fatto un test di medicina spifferò al padre, che stranamente era il commissario esterno della prova, chi ero e che cosa voleva fare con me. Credeva che non l'amassi che volessi solo i suoi soldi, quando tu - si girò verso il più alto -  sei stato il primo ad avermi usato per secondi fini. Pensi che io abbia dimenticato quella notte?! - urlò impaziente di una risposta - Una notte qualunque mi dicevi, mi hai spezzato il cuore Kim Namjoon>> si alzò e fece per andarsene quando si girò verso il primario <<Scusi ancora per stamattina, non succederà più>> 

<<Wow sembra di vivere un film>> gli accarezzò i capelli ribelli  <<Non sapevo cosa fare, non volevo creare ulteriori scontri ho solo pensato che fosse un qualcosa di niente e invece mi sbagliavo>> abbassò lo sguardo sconfitto <<Hey amore guardami - appoggiò le mani sotto al mento - Sei stato fantastico, sicuramente non è stata una buona mossa chiedere, ma non significa che tu non abbia il diritto di sbagliare. Con Namjoon invece? Cos'ha fatto?>> chiese curioso il più piccolo <<Namjoon si è alzato e stava per aprire la porta ma l'ho fermato

<<Penso che devi parlarci, so che magari non sono affari miei ma se posso dare un consiglio suppongo si quello>> alzò le spalle continuando a scrivere sul computer che si trovava sulla sua scrivania <<Jungkook - lo chiamò Namjoon attirando la sua attenzione - Grazie per il consiglio>>

<<Ho un fidanzato così talentuoso>> gli occhi di Jimin erano diventati due cuoricini che si accendevano e si spegnevano come le lucine di natale <<Ti amo>> lo baciò dolcemente l'altro <<Anche io>> 

𝚃𝚊𝚍𝚋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora