Capitolo 2 (verde smeraldo)

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"Quindi sei uscita oggi?"
"Si poco fa. Voi?" Chiedo a Saray mentre percorriamo il corridoio verso la loro cella.
"Io e la Riccia siamo uscite due settimane fa. A te e Zulema è stata data una punizione più grave perché siete considerate a capo della rivolta".
Annuisco e porto il mio pensiero alla mora. Mi sorprende come dopo tutto quello che ci siamo fatte, ci siamo alleate con così poca facilità, salendo al comando di una rivolta carceraria. Sorrido e abbasso la testa, guardando il pavimento.
"Bionda...ci sei ancora?"
Alzo la testa di scatto e guardo Saray confusa.
"Mh? Cos'hai detto?" Saray ride e poi mi da una pacca sulla spalla.
"Tranquilla, era una stupidaggine"
"Ah okay" ridiamo e poi mi azzardo a chiederle di lei.
"Zulema?" La guardo con la coda dell'occhio, fingendo di non interessarmi più di tanto a dove sia. Come se lo stessi chiedendo semplicemente per parlare.
"Zulema ancora non è uscita. Ma se hanno rilasciato te oggi, rilasceranno sicuramente anche lei" mentre finisce di parlare, arriviamo davanti alla loro cella e senza lasciarmi nemmeno il tempo di rispondere a Saray, la riccia mi salta al collo, stringendomi forte.
"Maca! Mi sei mancata" la stringo a mia volta e affondo il viso nei suoi capelli. Dopo quello che ci siamo dette durante la rivolta, non ci siamo più viste. Sono ancora della stessa idea. Io e lei abbiamo avuto una relazione bellissima e profonda. Ci siamo aiutate, ci siamo confortate, quando l'altra stava cadendo a pezzi e ci siamo risollevate a vicenda. Non negherò mai la grande amicizia che abbiamo e che resterà per sempre, ma l'amore no. Quello non tornerà. O forse non c'è veramente mai stato un vero e proprio amore. Non lo so. E ora è inutile pensarci. Mi stacco ed entro nella cella, notando che è molto più grande della mia poiché ci sono sette letti e saluto tutte le altre. Tere, Goya ed Antonia mi salutano, abbracciandomi e stringendomi forte.
"Tesoro! Sei dimagrita tantissimo"
"Ho approfittato dell'isolamento per fare allenamento. Mi manca la palestra".
"Sta sera ti cucino qualcosa di buono" Antonia mi affianca e mi mette una mano sulla spalla, ridendo, facendo sorridere anche me di conseguenza.
"Grazie Antonia"
Noto che sono tutte insieme e c'è un solo letto libero. Chi è l'altra insieme a loro?
"Saray, chi è l'altra detenuta con voi?"
"Una nuova. Si chiama Lara. È una grandissima rompi coglioni"
"Concordo" mi giro verso Tere che annuisce mentre si siede sul letto, guardandoci.
Rido e poi guardo il letto vuoto.
Zulema.
Sicuramente.
Non può essere altrimenti.
"Ci hanno messo tutte insieme, per evitare che fossimo in celle con le nuove. La nuova direttrice dice che non faremmo altro che peggiorare le cose" annuisco e poi mi incuriosisco, pensando alla nuova persona che è a capo di questo buco.
"Aspetta...chi è questa nuova direttrice?"
"Non la conoscevamo. Comunque sembra ragionevole e disposta a trattare, nonostante sia una stronza".  Annuisco e sorrido, mentre Saray continua.
"Comunque penso che ti metteranno con noi in cella. Se il suo pensiero è quello, non ti lascerà mai con quelle tre"
Stavo per parlare, quando una guardia entra, spezzando la nostra conversazione.
"Ferreiro, con me" do uno sguardo alle altre e alzo le spalle, non sapendo cosa mi aspetti. Lo seguo e mi porta verso l'ufficio della direttrice.

Mi fa cenno di entrare e poi mi chiude la porta alle spalle. Questo posto è cambiato dall'ultima volta. Le pareti sono ripitturate e i mobili sono cambiati. Mi guardo introno e solo quando mi richiama mi accorgo di lei.
"Macarena prego siediti" è una donna sulla quarantina, capelli neri, lunghi e occhi azzurri.
"Allora la tua cartella è interessante, sicuramente non ti sei annoiata" sorrido amaramente. Ha voglia di scherzare?
"So che hai già incontrato le tue amiche. Non preoccuparti. Sarai in cella con loro al più presto. Volevo prima conoscerti e capire se era una buona idea" mi guarda e i nostri occhi si incatenano, sfidandosi.
"E ho constatato che è peggiore la decisione di lasciarti con le tue attuali compagne di cella. Sono responsabili di crimini minori e sicuramente le porteresti sulla cattiva strada" le rivolgo una risatina ironica e amara.
"Puoi andare ora" mi alzo e me ne vado, nervosa per la conversazione appena avuta. Saray ha ragione. Sarà anche ragionevole ma è una stronza. Esco e mentre la guardia mi scorta fuori, tengo la testa bassa, pensando a tutto. Alla discussione con la direttrice. Alle altre. A questo fottuto posto. E a lei. Inevitabilmente il mio pensiero finisce sempre su di lei.

Ed ecco di nuovo il fato. Il fottuto destino che lega le nostre vite e le tiene unite.
"Cazzo mi vuoi lasciare?" Quella voce. La riconoscerei tra mille. Roca e pungente. La sento in lontananza ma ancora non la vedo, poiché nascosta dalla curva del corridoio. Improvvisamente mi blocco, per poi ripartire camminando lentamente. Appena giro, la vedo. È ammanettata e la stanno strattonando, portandola nello stesso posto da cui io sono appena uscita.
Solo dopo alcuni secondi i nostri occhi ai incontrano. Quel verde smeraldo che mi fa rabbrividire mi penetra l'anima, incatenando i nostri occhi. Smette di divincolarsi e la guardia ne approfitta per spingerla avanti. Ci scrociamo mentre una va nella direzione opposta dell'altra e i nostri occhi non si staccano fino a quando non ci diventa impossibile guardarci.
Sento una strana felicità dentro di me e non riesco a capirne il motivo. Da quando sono felice di vederla? Da quando mi fa questo effetto?
Cammino con la testa bassa pensando a tutte le domande che mi sto ponendo in questo momento. Domande a cui non trovo una riposta. O forse, non voglio trovarla. Mi torturo, pensando senza sosta a quel viso. Al viso della persona che più ho odiato al mondo. Cos'è cambiato? Tutto ha cominciato a diventare diverso dopo che Altagracia ci disse che eravamo indissolubilmente legate. Come due gemelle. Un destino a cui non potevamo scampare.

La guardia mi lascia nella mia cella, dicendomi di prendere la mia roba. Entro sera sarei stata nella cella 233, la stessa in cui mi ha portato Saray poco fa.
"Biondaaa! Eccoti! Allora? Cosa ti ha detto?" Non le rispondo, perdendomi ancora nei miei pensieri.
"Maca!" Mi scuote la spalla, risvegliandomi dal mio stato di trans.
"Ehm...Saray. Mi ha detto che starò in cella con voi"
"Io lo avevo detto! Dai muovi il culo! Ti aiuto" va verso la mia roba e comincia a radunarla, ma poi la interrompo, spezzando il silenzio.

"Ho visto Zulema"

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora