Capitolo 3 (Ciao Bionda)

2.1K 109 54
                                    

"Ma tu sei sicura sicura?" Mi chiede mentre faccio il letto nella nostra cella.
"Saray, credi che mi sia dimenticata di Zulema nel giro di due mesi?"
Due mesi.
Questo era il tempo che abbiamo passato io e Zulema in isolamento. O così mi hanno detto Saray e le altre.
Due mesi in cui non la vedo. Due mesi che mi sono serviti per capire quanto sia diventata inevitabile per me.
"No volevo solo essere sicura che Zulema sia davvero fuori. Insomma, sono passate due ore da quando l'hai vista. Perché non è venuta da me?" Stavo per risponderle ma una voce dietro di me mi blocca, facendomi paralizzare per qualche secondo.

"Infatti sono qui"
"Porca troia! Sei viva allora!" Mi sorpassa e la va ad abbracciare, sotto il mio sguardo attento.
"Ti sembro morta?" Ridacchiano entrambe e mentre la mora è ancora attaccata alla gitana, i nostri occhi si incontrano e si incatenano. La guardo e inevitabilmente un piccolo sorriso mi spunta sul viso.
"Ciao Bionda" dice staccandosi da Saray e venendo verso di me. Si ferma a circa un metro di distanza e i nostri occhi non si sono mollati per un secondo.
"Ciao Zulema"
Rimaniamo in silenzio per secondi che mi sono sembrate ore, finché lei non schiocca la lingua e sorride, abbracciandomi. Rimango rigida per un momento, scioccata dal suo gesto. Davvero Zulema mi sta abbracciando? Dopo pochi secondi però, mi rilasso e ricambio, inalando il suo profumo di menta e tabacco. Un profumo che mi fa una strana sensazione e non ne capisco il motivo. Mai mi aveva provocato sensazioni simili. Oppure non ci ho mai voluto fare caso. Non ci ho mai voluto dare peso.
Si stacca e mi guarda. È strana. Non capisco cosa stia facendo.
"Direi che l'hai salutata abbastanza no?" la riccia si mette in mezzo a noi e io la guardo infastidita e stranita per la sua reazione.
"Stai calma ricciolina, stavo salutando la mia vice-capo rivolta" la seguo con uno sguardo accigliato mentre lei si fionda sul letto della nuova: sono letti a castello e il suo è quello sopra, proprio di fianco al mio.

"Ehy! È il mio cazzo di letto" la nuova entra nella cella, e vedendo Zulema sul suo letto comincia a fare una sfuriata.
"Novellina calmati. Verrai riassegnata. Ordini dall'alto" le fa un sorrisino, mentre si mette in una posizione di completa comodità, facendo incazzare ancora di più la ragazza, che esce sbuffando.
Mi avvicino a lei e arrivo ai piedi del letto, riprendendo il discorso di poco fa.
"Vice-capi? Ah quindi tu saresti in cima e io in basso"
"Beh chiaro Bionda. Qua la testa sono io"
Rido ironicamente e scuoto la testa.
"Non credo Zulema. Ti ricordo che da sola non avresti fatto niente. Eravamo allo stesso livello. Lo abbiamo fatto insieme"
"Come vuoi Bionda. Se ti va sentire meglio sapere di essere al mio fianco fai pure" mi guarda con uno sguardo di sfida e un sorrisetto sul viso.
"Quanto sei insopportabile" mi allontano e mi siedo sul mio letto, sbuffando.
Lei ride e mette una mano sotto alla testa, guardando il soffitto, pensierosa. Saray sale sul letto con lei e cominciano a ridere e parlare animatamente. Una fitta mi pervade per un attimo il ventre: pungente e fastidiosa. Cos'è? Gelosia? È impossibile. Non posso essere gelosa di Zulema. Ne tanto meno del rapporto che ha con Saray. Sono come sorelle.
A riportarmi alla realtà è il suono della sirena, che annuncia la cena.

Mi siedo di fronte a Zulema, mentre la Riccia, dopo aver preso il vassoio, si incammina nella mia direzione, sorridendomi e intenzionata a sedersi di fianco a me. Ad un tratto una persona si siede di fretta al mio fianco e mi posiziona una braccio sulle spalle.
"Ciao Biondina" mi giro e guardo Kesha, che ha un sorriso enorme sul viso.
"Queste sono le tue amiche?" Annuisco e la guardo un po stranita, per poi sorriderle.
"Hey occhi verdi, perché non ti alzi dal nostro tavolo? Non vedi che siamo troppe?" Mi volto di scatto verso Zulema, che continua come se niente fosse a mangiare, come se non avesse appena fatto la maleducata.
"Zulema piantala, che fastidio ti da?"
"Fai amicizia in fretta bionda, ma questo non è il tavolo delle amicizie in comune, dove condividiamo segreti e ci raccontiamo delle avventure passate" mi guarda male e io mi acciglio, mantenendo i miei occhi fissi nei suoi.
"Si può sapere che problema hai ora?"
"Nessuno. Stai con la tua amichetta. Mi alzo io. Tanto ho finito" la guardo e seguo ogni suo movimento, finché non esce dalla mensa lasciandomi senza parole.
"Ma cosa cazzo le prende?" Mi rivolgo a Saray che alza le spalle.
"Non lo so, credo sia un po' stressata. È appena uscita dall'isolamento. Dalle tempo. E poi, è Zulema" annuisco facendo una smorfia.
"Si è Zulema..."Non capisco questo suo improvviso atteggiamento nei miei confronti.
Mi rigiro verso la castana al mio fianco e le sorrido.
"Lasciala perdere" parlo ancora un po con lei, mentre la Riccia prende il posto di Zulema di fronte a me, guardandomi com gli occhi pieni di gelosia. So che prova ancora qualcosa per me. Ma sappiamo bene entrambe che è meglio se rimaniamo le buone amiche che siamo.

"Riccia smettila! Siamo solo amiche, non la vedo come la vedi tu"
"Certo Maca! Si vede lontano kilometri che a Kesha piaci" sorrido e scuoto la testa. Forse ha ragione, ma anche se fosse io non la asseconderei mai. Ora come ora non ho bisogno di nessuno. Non voglio amare e non voglio dover pensare ad un'altra persona che non sia io.
"Smettila stupida! Lo sai che non è il mio tipo" entriamo in cella, ridendo e subito il mio sguardo va alla ricerca dello scorpione. Non c'è. Mi rassegno al fatto di vederla e mi dirigo verso i bagni. È la prima notte che passo fuori dall'isolamento dopo due mesi.
I rumori.
Le compagne.
Sarà strano.

Apro la porta e mi blocco vedendola seduta su una panchina, intenta ad accendersi una sigaretta.
Sorrido, consapevole di quello che sto per dirle.
"Zulema non puoi fumare qua" le passo davanti andando verso i lavandini, proprio davanti a lei. Prendo fuori lo spazzolino, mentre la vedo alzarsi attraverso lo specchio.
"Da quando rispetti le regole?" Mi porge la sigaretta, mettendola davanti alla mia faccia. La osservo per qualche secondo, per poi girare la testa e guardare il mio riflesso nello specchio.
"No grazie, mi sto lavando i denti" fa una risatina amara e me lo ruba, girandoselo tra le mani.
Faccio per riprenderlo ma lei lo allontana, spostando il braccio rapidamente.
"La smetti?"
"Come sei scontrosa Bionda" mi porge lo spazzolino e io lo prendo, strappandoglielo dalle mani.
"Disse quella che si è alzata dal tavolo incazzata" la stuzzico e lei socchiude un po gli occhi.
"Non mi piacciono le new entry improvvise. E tu dovresti saperlo bene" sorride alludendo al nostro primo incontro in quella fottuta cella di Cruz del sur.
"Simpatica" lei sorride e mi continua a fissare, tenendo sempre quel ghigno sul viso. Mi fermo a guardare i suoi lineamenti arabi, che mi accorgo essere così perfetti. Perché non mi sono mai accorta di quanto sia dannatamente bella?
Stava per dire qualcosa, ma la porta del bagno si apre, interrompendo la nostra conversazione.
"Vado in cella, finiscila tu. Tanto so che volevi quel tiro" mi soffia il fumo che aveva appena aspirato sul viso, e io rimango immobile, cercando di essere il più impassibile possibile, seguendo il suo corpo perfetto uscire.
Quel fumo. Quelle labbra. Mi fermo a pensare al suo viso perfetto. Alla sua pelle levigata e alla sua forma splendida, nonostante l'età che sicuramente non dimostra.
Mi risveglio dal mio stato di trans e scuoto la testa.
Devo smetterla.
Metto il dentifricio sullo spazzolino e mi lavo i denti, per poi uscire e dirigermi in cella.

____________________________
Siamo al terzo gentee!!! Spero che vi piaccia🥺❤️✨

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora