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Belle creature, a voi chiediamo figli

perché in quel fiore la bellezza duri:

quando saran gualciti i vostri gigli,

ne fioriranno ancora eredi puri.

Tu no, non curi. Al tuo sguardo di brace

nutri la fiamma di propria sostanza,

oscuri ogni chiarezza, togli pace,

fai carestia là dov’era abbondanza.

La tua bellezza fulgida, l'orgoglio

che primavera annuncia, e porta gaia,

fiorisce e muore in un solo germoglio,

paga il suo dolce pegno a te, usuraia.

Sii generosa al mondo, o ridi forte:

bevi alla stessa coppa vita e morte.

Sonetti - William ShakespeareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora