27 febbraio 2014

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Caro diario,

Sono tornato a casa proprio oggi pomeriggio insieme ad Elina: abbiamo preso l'autobus insieme.

Mi ha raccontato che mio padre e Angela le avevano impedito di venire credendo che troppe emoziono tutte in una volta mi avrebbero fatto male.

Ma guarda che stupidi.

Sicuramente mi avrebbe fatto sentire meglio stare con lei.

Fortunatamente sono riuscito a convincere mio padre a farla venirmi a prendere.

Comunque ora vorrei parlare con te: "faccia a faccia".

Ormai avrai notato che non ti scrivo più molto, tralasciando l'incidente, e non dico di non avre più tempo, ma in realtá è che non sento più il bisogno di raccontare ciò che succede. Ora ho Elina, una persona vera, a cui raccontare tutti i miei problemi.

Vorrei solo dirti che molto probabilmente questo non è un addio, ma forse un arrivederci.

Mi sei stato vicino nei momenti in cui avevo più bisogno, non ne potevi fare a meno. Ti ho tormentato con tutti i miei problemi e lo so che è brutto scaricare qualcuno o qualcosa in questo modo, ma veramente: il tuo lavoro lo hai fatto e lo hai fatto tremendamente bene.

Magari ti rileggerò tra qualche anno e chissá cosa dirò, se ti scriverò per dirti come mi sento o come sta andando avanti la mia vita.

Intanto ti conservo in un cassetto della mia scrivania e spero di non dimenticarti; ormai sei come un amico fatto di carta.

Arrivederci Diario.

Caro diario, lei si chiama ElinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora