Mi chiamo Katara, sono una ragazzina di tredici anni, scusate, ero una ragazzina di tredici anni quando mi è successo quello che vi sto per raccontare, adesso sono una vecchietta sulla settantina (non ci conosciamo ancora molto bene perché io ti dica la mia età corretta) . Mio padre è morto in guerra e mia madre è stata rapita dai dominatori del fuoco. Mio fratello Sokka è l'unica persone che mi rimane della mia famiglia. Vivo nella Tribù dell'Acqua del Sud, dove sono l'ultima dominatrice dell'acqua dopo che mia madre fu portata via. Da molto tempo la Nazione del Fuoco dava la caccia all'Avatar, un dominatore di tutti gli elementi; per loro c'era solo un piccolo problema, era scomparso da cento anni... questo è successo tre mesi prima della parte più rilevante della storia, l'Avatar è tornato, la Nazione del Fuoco è stata sconfitta alla Tribù dell'Acqua del Nord, dove l'Avatar aveva imparato il dominio dell'acqua; ora doveva imparare quello della terra e del fuoco dato che l'aria era il suo elemento natale, quindi gli era stato insegnato fin da piccolo. Io, Aang e Sokka eravamo un'ottima squadra. Si, Aang è il nome dell'Avatar, un bambino di dieci anni.
Comunque, ecco la mia storia...Era una giornata fredda e piovosa nella palude di Melmafosca, stavamo combattendo contro delle rane mutanti e sembrava una situazione dalla quale uscire sarebbe stata una vera e propria impresa. Ad un certo punto ci venne in soccorso una ragazza, vestiva verde e marroncino chiaro, non capii molto bene cosa stava succedendo ma, la cosa importante è che siamo usciti tutti sani e salvi. Quando aprii gli occhi mi accorsi che era una dominatrice della terra. Si presentò, si chiamava Toth, era parecchio antipatica secondo me, ma, Aang e Sokka si stavano divertendo e la stavano ringraziando. Alzatami in piedi la guardai e con un gesto di menefreganza me ne andai dicendo:
<< Ce l'avremo fatta anche da soli.>>
Cercò di tentare un approccio ma io la liquidavo sempre, a volte le facevo una bella bagnata dicendole:
<< Oh, scusa, non mi ero accorta che eri in mezzo alle scatole. >>
Quando le facevo questo lei andava dietro di me e mi lanciava una raffica di sassolini in testa. Anche se ero in disaccordo lei entrò a far parte della squadra comunque, spinta da Aang e da Sokka; fu ancora più decisa ad entrarci dopo che le dissimo che la nostra missione era quella di, prima di tutto, far imparare ad Aang i due domini a lui sconosciuti ma soprattutto quella di sconfiggere definitivamente tutto l'impero della Nazione del Fuoco.E si era aggiunto un altro componente a questa squadra di matti scatenati, apparte me naturalmente.