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Ennesima giornata che vado agli allenamenti, positivo come sempre, solo per rivedere una persona: Alessandra. Nell'ultimo periodo sto pensando solo a lei ma ciò non è strano dato che la sogno sempre. Nella mia mente ritorna ancora la relazione che ho avuto con Jessica... Sono stato bene con lei ma non riuscivo ad essere me stesso dato che limitava i miei spazi ed è meglio che abbiamo rotto al posto di rimanere insieme. Ricordo ancora i suoi occhi: sul verde. O erano castani? O azzurri? Benissimo non ricordo neanche di che colore erano gli occhi della ragazza che é stata con me per molti anni. Ormai perdo sempre le speranze quando cerco di ricordare i suoi occhi ma non ci riesco mai. Lascio stare questo pensiero e decido di concentrarmi sulla sessione di allenamento che ho ora. Cerco di dare il meglio per non farmi sgridare dal mister com'è già successo una volta; lo ricordo benissimo: stavo guardando Alessandra mentre scattava le foto a Piotr e Dries che si dilettavano in pose strane. Sono rimasto a guardarla per molto tempo anche se dopo ho ricevuto una sgridata dal mister che non scorderò mai.
Lascio stare questo pensiero e finisce la sessione. Vado nello spogliatoio e, successivamente, sotto la doccia per togliere tutti i pensieri negativi ma sotto la doccia mi ricordo ancora di quando io e Jessica lo abbiamo fatto sotto la doccia: una tarda sera stavo facendo la doccia, avevo sentito la porta aprirsi e, successivamente, chiudersi. Lasciavo scorrere l'acqua sul mio corpo e, quando entrò Jessica e mi accorsi di lei, mi spinse alla parete e mi baciò. Da un bacio semplice diede vita ad un bacio pieno di passione. Incominciammo a farlo e quando finimmo ci mettemmo il pigiama ed andammo a letto.
Quella notte per me era una delle più belle che passai con lei anche se non fu proprio così dopo...
Faccio scomparire questo pensiero per poi chiudere l'acqua della doccia ed indossare velocemente il cambio che mi ero portato da casa. Quando esco dallo spogliatoio sento delle urla provenire dallo studio di Alessandra, starà litigando con qualcuno. Cerco di ascoltare ma tutto è appannato dalla porta che mi ostacola di sentire cosa sta dicendo.
Dopo dei minuti sento che piange; devo entrare o no? Ovvio che devo entrare dato che non sopporto vederla piangere e spaccherei la faccia a chi l'ha ridotta in questo stato. Apro la porta ma non si è accorta di me, entro chiudendo la porta alle mie spalle e, quando mi avvicino a lei, la prima cosa che fà è abbracciarmi. So che può essere strano ma amo anche questo di lei: di quando sta male e riconosce che sto vicino a lei e mi abbraccia, quando cerca di spiegare ma singhiozza ed ha gli occhi rossi che lasciano a vedere il colore azzurro dei suoi occhi. Ogni volta che vedo una mia maglia azzurra o quella per la partita che avrei dovuto fare la sera penso a lei e spesso mi imbambolo sorridendo e guardando l'indumento difronte a me. Lascio stare questo e le lascio dei baci sui capelli per poi stringere la sua mano nella mia.
«è solo uno stronzo non dovevo fidarmi di lui» noto che sussurra singhiozzando e tirando su con il naso.
«ne vuoi parlare?» le chiedo con voce calma. Incomincia a parlare di Giulio, il suo "ragazzo" e noto che lo fa con gli occhi sognanti e penso che lo stia pensando. Una fitta mi arriva dritta al cuore e cerco di trattenermi sul non far vedere che sono ferito dal vederla parlare di altri con lo sguardo sognante e con gli occhi che vorrei vedere farsi a 'cuoricino' ogni volta che guarda me o parla di me.
«e poi che ha fatto?» le chiedo e noto che stringe le mani in dei pugni e che però non le fanno diventare le nocche bianche.
«beh quello stronzo mi ha tradito con la mia ex migliore amica» dice piangendo e la stringo ancora di più a me.
«qualunque cosa succeda sappi che ci sarò sempre per te» dico e noto che sorride asciugandosi le lacrime.
«grazie Arek, mi serviva questa sfogata» dice sorridendo.
«di niente, se ti serve un aiuto non dubitare a chiedere a me..» dico sorridendole e ricambia il sorrido.
«ci vediamo, a domani Arek» dice e prende la borsa per poi aprire la porta e sparire dalla mia visuale. Resto imbambolato a guardarla uscire e mi si fanno gli occhi sognanti ed il cuore mi batte a mille anche se pochi minuti fa non abbiamo scopato ma siamo stati solamente abbracciati.
Decido di uscire dal suo studio e vado incontro a Lorenzo e Dries che parlavano di un argomento a me ignoto.
«di che parlate?» chiedo per poi mettere un braccio sulle spalle ad entrambe i 'nani' della squadra in cui gioco.
«stamm parlann ij quant è na granda kiavat a nova fotogrf» dice il numero ventiquattro della squadra e solo sentirgli dire che la mia, anche se non è proprio così, Alessandra sia una grande scopata mi fa ribollire il sangue nelle vene.
«Lorenzo di sicuro non sarai il suo tipo... Lei è fidanzata» affermò continuando a camminare e noto che, lui e Dries, si fermano per poi  guardarsi sbigottiti e sbiancando.
«agg sntut bbuon? Se sì sctatm a stu suonn fatm stu piacer» dice il numero ventiquattro passandosi una mano sulla faccia e sospirando subito dopo.
Non ammetto che sono caduto anche io ai suoi piedi e cerco di non farlo sospettare ai miei compagni perchè sennò ci sarebbe una sorta di 'competizione' fra di noi e potremmo sciogliere il gruppo unito che si è creato. I due si riprendono dallo stato di trance ed escono con me e ci dividiamo: ognuno per la sua strada. Cammino verso la macchina e scalcio i sassolini che mi trovo d'avanti.
«arek!» mi sento chiamare da dietro e spero che non sia un fan che mi segue dappertutto.
«mh?» dico voltandomi per poi guardare Alessandra corrermi incontro.
«ho bisogno di un passaggio» chiede torturandosi le dita essendo in agitazione per non so cosa. Forse si vergognava di chiedermi un passaggio? Di sicuro non doveva dato che siamo molto legati.
«certo, come mai?» le chiedo.
«ho la macchina dall'elettrauto..» dice ed annuisco per poi aprirle la portiera e farla entrare. Accendo la radio e metto in moto.
«allora, dove vivi?» le chiedo con una mano appoggiata sul cambio e l'altra sul volante e lo sguardo fisso sulla strada difronte a me.
Incomincia a digitare qualcosa sul navigatore e penso che sia la via di casa sua ed ogni volta che tocca le lettere sullo schermo di sentono le unghie che sbattono sullo schermo.
Seguo ciò che mi dice il navigatore e durante il tragitto non faccio altro che ascoltarla cantare le canzoni che escono alla radio. Mi perdo nella sua voce dato che riesce ad intonare perfettamente le canzoni che conosce che scorrono alla radio.
A ciò sorrido e sento la sua mano appoggiarsi sulla mia e, appena arrivo fuori casa sua faccio una foto alle nostre mani senza che lei lo nota e mi saluta con un bacio sulla guancia. Mi accerto che entri nel palazzo dove abita e vado verso casa mia. Le nostre case non sono molto distanti e c'è voluta mezz'ora per arrivare a casa mia. Prima di scendere dall'auto mi segno la via di casa sua sulle note del cellulare e scendo per poi chiudere l'auto e salire per le scale di casa. Appena salgo pranzo e mi stendo sul divano. Non ho niente da fare e da poco ho finito di vedere due film e, ogni volta che c'era la protagonista sembrava sempre lei: Alessandra. Ormai non riesco a toglierla dalla mente ed ogni volta fantastico su come potrebbero essere le nostre vite intrecciate e su come sarà avere una famiglia con lei. Prendo il cellulare dato che mi ricordo della foto delle nostre mani una sopra l'altra e sorrido mentre le guardo.
Decido di spegnere il cellulare e vado sul balcone per osservare il tramonto che si stava mostrando da pochi minuti. Mi perdo a seguire il sole che man mano scende e con lui si porta tutti i miei dubbi e le mie preoccupazioni. A casa rientro solo quando in cielo è già fissa la luna e tutt'intorno ci sono le stelle, che dire: uno spettacolo bellissimo. Appena entro vado in cucina e preparo qualcosa da mangiare ma ogni volta che mi avvicino ai fornelli nella mia mente si fa sempre lo stesso film: Alessandra che cucina in casa nostra ed io che le accarezzo la pancia e le lascio dei baci sul collo.
So che può sembrare strano ma ogni volta che ho questo film mentale immagino sempre che in quel momento è incinta. Forse sarà troppo presto pensarlo ma con lei vorrei riempire l'intera casa di figli e già immagino insegnare loro i primi passi e vedere spuntare i loro primi denti da latte o sentire la loro risata quando farò loro il solletico ma so solamente che questo è e resterà solo un sogno. Ciò lo affermò quando sono tra le coperte ed il freddo di questa giornata invernale invade la mia stanza. Ormai il freddo non mi fa niente dato che sono abituato spesso a giocare anche con i gradi sotto zero ed in Polonia, per le partite della nazionale, fa sempre freddo e ne sono abituato ma nel mio letto non c'è il calore che emana una persona e quella persona so benissimo chi è e penso che si capirà subito e che lo abbiano capito anche i miei compagni di squadra dato che nell'ultimo periodo mi fanno delle domande per esempio:"Arek di sicuro è una ragazza che ti sta facendo perdere la testa vero?" Oppure le affermazioni di Fabián e Josè:"estas enamorado" che in italiano significa:"si è innamorato" ed io ogni volta non do' peso a queste cose ma so che lei non mi degnerà mai di uno sguardo.

Ti dedico il silenzio //Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora