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Alessandra's pov
Io e Anna siamo arrivate a Torino ed è da quando siamo atterrate che Anna è un pochino triste cosi decido di parlarle.
«Anna che succede? Da quando siamo arrivate che sei triste, silenziosa e non parli» dico togliendomi le cuffie che avevo messo durante il viaggio.

«Beh Ale due giorni fa ho ricevuto una chiamata per un offerta di lavoro»

«Beh è non sei contenta?»

«Beh la proposta di lavoro è arrivata da Madrid in pratica mi hanno proposto di diventare la fotografa ufficiale del Real Madrid»

«Anna non dirmi che hai accettato subito» dice impaurita ed agitata allo stesso tempo.

«Beh no, però mi hanno chiesto di fare la prova per due/tre giorni a Madrid e poi sarò libera di decidere» continua a dire ma sempre in modo triste.

«E allora perché sei cosi triste?»

«Beh ho litigato con Amin per questa cosa e ci sono stata malissimo per questi due giorni... Ora però tento di non pensarci e di aiutarti a fare le foto ai nuovi 'modelli' che avremo» dice ridendo e, nel frattempo, asciugandosi quelle poche lacrime che le erano scese dagli occhi.

«beh ovviamente ci divertiremo» dico guardandola che mi guarda co fare interrogativo.

«aspetta ma tra te ed Arek come va?»

«va tutto bene» dico stringendomi nella sua felpa e sento ancora una volta il ciò profumo inondarmi le narici.

«aspetta ma quella non è la felpa di Arek?» dice e mi guarda con un sorriso pervertito.

«beh si, almeno lo terrò con me in questi giorni che staremo a Torino...»
Dopo una lunga chiacchierata atterriamo all'aereoporto di Torino e ci avviamo a Vinovo dove ci accolgono i giocatori della squadra più odiata a Napoli: i giocatori della Juventus.

Beh devo dire che sono dei ragazzi simpatici e che ci stanno facendo morire dalle risate anche se poco fa siamo arrivate sembra come se li conoscessi da una vita.
«cosa ci raccontate ragazze? Come si vive al sud?» chiede Federico sedendosi vicino ad Anna mentre vicino a me si siede Paulo.

«beh si vive benissimo e non fa freddo come qui, si sta molto più caldi al sud...» dice Anna ed annuisco alla sua affermazione ed appoggio la schiena allo schienale del divano e Paulo mi passa un braccio sulle spalle.

Non riesco a seguire il discorso dato che nella mia testa c'è l'"ultimo" abbraccio che ho dato ad Arek prima di salire sull'aereo, tutte le cazzate che abbiamo fatto, tutti i nostri litigi e le parolacce che ho tirato a Lorenzo quando mi calpestava i piedi o mi faceva gli sgambetti ed Arek mi prendeva prima di farmi cadere per terra e per un momento i nostri occhi erano uno difronte l'altro ed immaginavo come sarebbe stato avere le mie labbra a contatto con le sue, passargli le mani tra il ciuffo e sentire il rumore che facevano quando si avvicinavano e si allontanavano.
Finiamo di parlare anche se non ho sentito niente ed i ragazzi vanno ad allenarsi. Prendiamo le macchine fotografiche ed incominciamo a scattare delle foto ai ragazzi mentre si allenano ma quando scatto le foto mi vengono delle fitte sia nello stomaco che al cuore dato che ieri avevo scattato le foto ai ragazzi mentre si allenavano e come punto di riferimento prendevo sempre il numero 99: lo fotografavo mentre palleggiava, mentre tirava le punizioni o mentre correva. Tutte queste foto, con lui come soggetto, venivano bene e, mentre avevo la fotocamera agli occhi, notavo, tramite la lente, che lui sorrideva guardandomi oppure sorrideva sapendo che lo stavo fotografando ma guardando da un altra parte.
Davanti ai miei occhi stanno scorrendo tutte le scene belle che ho passato con lui ma anche dei momenti brutti che però abbiamo superato.
Finiamo di lavorare e torniamo in hotel, giusto vicino al centro, dove possiamo le valigie e ci stendiamo sul letto. Più tardi dobbiamo uscire con i ragazzi per mangiare fuori e ci incontreremo giusto difronte il centro di allenamento.
«che ci mettiamo?» chiede Anna appena entra nella nostra camera in hotel.
«beh io già so cosa mettere..» dico e lei mi guarda stranita.
«già sai cosa mettere? Io neanche ho aperto la valigia per vedere cosa c'ho di decente da indossare» dice ridendo per poi aprire la valigia che aveva posato, precedentemente, sul letto.
Io, nel frattempo, sto mettendo l'eyeliner e sto facendo giusto una linea leggera, metto il mascara ed il rossetto rosso. Vado in bagno ed indosso il body pailletato con le maniche lunghe verso la metà del braccio e la gonna di jeans con la cinta regalata da mio fratello. Sotto indosso i miei amati stivali in camoscio ed appena esco Anna mi guarda sorridendo ma un po' confusa.
«come mai ti sei vestita così? Mi fai sentire brutta»

«anna ma se sei bellissima» dico ed ho ragione dato che indossa una gonna di jeans ed una maglia rossa con la scritta 'bar girls club' legata con un nodo, è semplice ma le sta benissimo.
Ci finiamo di preparare e scendiamo per poi arrivare al centro dove erano arrivati già i ragazzi. Ci vengono affianco Paulo e Federico. Federico sta parlando con Anna mentre la tiene per mano e lo stesso stiamo facendo io e Paulo. Inizialmente non pensavo che avrei trovato delle persone così simpatiche ma invece mi sbagliavo.
«che ci raccontate di Napoli» chiede fede dopo che Paulo mi ha tirata su di lui e mi ha fatto sedere sulle sue gambe.
«beh è una città bellissima, appena la vedi ti fa battere il cuore, è una città stupenda... Non è che lo dico dato che ci sono nata ma lo dico perchè è stata sempre questa l'impressione che ho avuto ogni volta» dico e per un momento torno con la mentre a napoli e torno a lui che non so cosa sta facendo ora. Forse so che non dovrei pensarci per così tanto tempo ma non riesco a togliermelo dalla mente. Mica mi sta pensando? Gli manco? Cosa sta facendo?
Non riesco ad avere risposta. Queste domande che mi ronzano nella mente ed i ragazzi decidono di andare a mangiare in un ristorante poco lontano dal nostro hotel.
Appena entriamo i ragazzi chiedono il loro solito tavolo dove ci sediamo ed ordiniamo da mangiare.
Appena finiamo di mangiare usciamo e ci facciamo un ultima camminata per poi tornare a casa e ci cambiamo subito per poi stenderci sul letto.

Ti dedico il silenzio //Arek MilikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora