Strange Story - Daw e Lashrael

CAPITOLO 58

Lashrael si avvicinò cauto. Una rapida occhiata a Katena per assicurarsi che fosse illesa, poi si concentrò su Daw. «Stai bene? Sei ferito?» gli chiese. Lo raggiunse, mentre avvertiva gli altri di stare fermi, si avvicinò tenendo le mani in vista.
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Cercò di nascondere la mano priva di guanto, faceva male, avvertiva ancora il tocco del fuoco. «Io...» e sentiva ancora la rabbia che lo pungolava nel profondo. Tutta quella situazione era una minaccia per lui. Era davvero un mostro? Lanciò uno sguardo a Katena, che Ben stava aiutando a rialzarsi. L'avrebbe davvero uccisa? Forse sì...
Si guardò di nuovo attorno, continuava a sentirsi minacciato.
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«Daw, guardami,» disse. Il mezzo Drow si tolse il mantello e glielo offrì per nascondere la mano. «Sei ferito?» chiese ancora. Avvertiva dietro di sé Dyra e Nik pronti ad attaccare. Doveva riuscire a riportare Daw alla calma, qualunque cosa fosse successa doveva dimostrargli che andava tutto bene, che non era solo.
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Osservò il mantello e alla fine lo prese e ci avvolse la mano. Poi guardò freddamente i ranger. «State lontani da me, non ho intenzione di farvi del male, ma state lontani da me.» Concluse, gelido ma più lucido. E s'incamminò per allontanarsi dal campo, sorpassando anche Lashrael.
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Lo guardò allontanarsi, ma non lo perse d'occhio. Sospirò, doveva capire cosa fosse successo. Quando Daw fu abbastanza lontano, si rivolse a Katena: «Sei ferita?»
«Quello è pazzo! Quello è...»
Aggrottò la fronte. «Ti ho chiesto se sei ferita.» ripeté, guardandola duramente.
«No,» rispose asciutta.
Annuì e si avviò verso il punto in cui aveva visto sparire Daw.
«Stai attento,» gli disse Dyra.
«Andrà tutto bene. Se domani mattina non avete mie notizie, partite,» replicò.
«Stai attento,» insistette la donna.
Sorrise. «Mi fido di lui,» rispose e seguì le tracce di Daw.
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Si era appoggiato a un tronco, la mano ferita doleva e non riusciva a smettere di tremare, lanciò un incantesimo di guarigione e il dolore si attenuò, per fortuna non era nulla di grave, la brace aveva bruciato solo la parte superficiale della pelle senza intaccare il muscolo già compromesso dai passati trascorsi. Avvertì l'arrivo di Lashrael, non si mosse, terminò di curarsi e poi coprì di nuovo il braccio con il mantello. Rimase in attesa che il marito lo raggiungesse.
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«Come stai?» chiese il mezzo Drow accostandoglisi. «Sei ferito?»
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«Non è niente di grave,» osservò, senza guardarlo. «Mi ha buttato un brandello di brace addosso, il guanto ha preso fuoco, ma la ferita è superficiale, ho già provveduto a sistemarla.»
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Gli si mise di fronte e allungò una mano per carezzargli il volto.

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Il Fey'ri lo lasciò fare, ma non ebbe reazioni. «Ho dei guanti di riserva nel mio zaino,» disse semplicemente.
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Annuì. «Vuoi che vada a prenderli?»
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«Sì, per favore.»
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«Posso darti un bacio?» Non specificò dove.
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«No, prima i guanti... per favore.»
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«Va bene,» abbassò lo sguardo e riprese la strada verso il campo. Si qualificò prima di entrare, poi varcò i confini segnati e si diresse verso lo zaino di Daw senza parlare.
«Daw?» chiese Dyra.
«Sta bene,» rispose mentre frugava tra i suoi averi.
«Dov'è ora?» domandò Nik.
Sospirò quando trovò i guanti. «Poco distante, sta riprendendo la calma. Quando tornerà, vi sarei grato se non faceste domande,» specificò, rimettendosi in piedi. «Questo vale anche per te!» disse rivolto a Katena.
«Io? È lui che mi ha aggredito, che mi ha spedito contro quei demoni!» ritorse la mezzelfa.
«Poi chiariremo anche il motivo per cui eri circondata da quegli spettri. Ma mi piacerebbe capire anche il motivo per cui Daw è stato ferito con il fuoco. Non adesso però.» La guardò duramente e tornò verso Daw con i guanti nuovi.
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Quando Lashrael lo raggiunse prese i guanti e li infilò, sistemandoli con cura. Una volta che furono al loro posto notò che il ranger non aveva preso lo zaino. «Avresti dovuto prendere tutto il bagaglio, non proseguirò con voi,» disse.
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Se lo aspettava. «Ti va di stare un po' con me, ora? Preferisci andare verso la locanda più vicina?» propose. «Tornerò a prendere lo zaino e poi ci incammineremo fin là, se vorrai starò con te prima che tu riparta.»
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Lo guardò, infine si avvicinò, lo abbracciò e gli baciò la fronte. «Non è un viaggio di piacere per te, devi proseguire, io tornerò indietro, ce la posso fare, non sono così sprovveduto. Ne approfitterò per recarmi a Waterdeep, ci ritroveremo a casa prima che arrivi l'inverno.» Lo baciò di nuovo. «Va bene, sto bene, me la caverò.»
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Sorrise triste. «E se avessi bisogno io di stare un po' con te?»
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«Allora non ti caccerò di certo!» Gli sorrise, riuscì a farlo, nonostante tutto. «Tu sei la mia vita, non pensare neanche un secondo che voglio restare lontano da te, ok?»
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«Posso darti un bacio ora?»
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«Sì, puoi!»
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Sorrise sollevato, gli passò una mano dietro al collo e gli baciò le labbra, insistendo affinché le aprisse.
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Ricambiò il bacio, lo strinse a sé e non accennò a separarsi, fino a quando fu lo stesso Lashrael ad allontanarsi. Rimasero allacciati tra loro, Daw alzò una mano e gli passò l'indice sulla lunghezza del naso. «Tra noi non cambia nulla, dolcezza, hai capito? Lo sai che non ti farei mai del male.»
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«Lo so,» rispose. «Ma saperti ferito non mi piace e sapere di non esserti di aiuto mi fa male.»
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«Tu mi sei molto d'aiuto, per cominciare hai impedito che uccidessi quella ragazzina, perché è molto probabile che l'avrei fatto. Sei qui, dandomi conforto, so che se te lo chiedessi verresti con me, so che ci sarai sempre, so che mi ami e questo non cambierà. Come vedi fai molto più di quello che pensi. Ora, torniamo a prendere lo zaino, siamo troppo lontani dal villaggio, ma ci accamperemo altrove. Domani mattina ripartirò per tornare a North Post.»
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Tornarono nuovamente al campo, dove stavano predisponendo la cena. Lashrael recuperò i due zaini, poi guardò Dyra e Nik. «Immagino che il percorso scelto sia invariato, quindi vi raggiungerò strada facendo domani mattina.»