𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈. 𝐈 𝐬𝐮𝐬𝐬𝐮𝐫𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐦𝐚𝐧𝐭𝐢

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Angor si tirò su nel letto e si ravviò i lunghi capelli scuri, guardando Tristan con aria divertita e sorpresa

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Angor si tirò su nel letto e si ravviò i lunghi capelli scuri, guardando Tristan con aria divertita e sorpresa. Il ragazzo aveva appena terminato di raccontargli che era stato Prospero a dargli qualche dritta in merito alla seduzione. «Lo sospettavo» ammise. «Ha cercato di dare qualche consiglio anche a me, ma io facevo di tutto per non ascoltarlo e non dargli modo di tornare sull'argomento.»

Tristan sbuffò una risata. «A essere completamente sincero, ho cercato di chiedere a uno dei miei fratelli delle delucidazioni, però... non avendo ricevuto alcuna risposta e sapendo che presto vostro fratello sarebbe tornato a Rödmyssa, ho scelto di cogliere l'occasione.»

Valdemar era perplesso. «Non vi ha risposto?»

«No» confermò il ragazzo. «Di solito Oberon risponde sempre a tutte le lettere che riceve, ma stavolta non lo ha fatto. Non è da lui.» Sapeva di sembrare forse un po' troppo apprensivo, sin quasi a sfiorare la paranoia, ma qualcosa gli diceva che non si era trattato di una semplice dimenticanza. Oberon era uno di quelli a cui piaceva intrattenere corrispondenze, il suo era quasi un passatempo e mai si sarebbe lasciato sfuggire un'occasione come quella che Tristan gli aveva presentato. «Stanno accadendo molte bizzarrie. Non solo qui, ma anche ad Alerath, e intendo vederci chiaro.»

«Ne verrete a capo e... io cercherò di darvi una mano, per quanto possibile» disse Angor, tornato serio. «Nel mio piccolo proverò a esservi d'aiuto.»

Tristan scosse il capo e si avvicinò, prendendogli il viso fra le mani. «Io voglio solo che stiate tranquillo fino al mio ritorno. Voglio che pensiate anche a voi stesso, prima ancora che a me. Ora sembrate stare meglio, ma non sappiamo se la situazione potrebbe peggiorare.» Non voleva che si preoccupasse più del necessario. Ormai mancavano tre giorni alla sua partenza, metà settimana era volata via in fretta, troppo in fretta, e fino ad allora non avevano perso neppure una sola occasione per stare insieme più che potevano.

Quella notte Tristan aveva abbandonato la propria stanza, raggiunto quella di Valdemar e lo aveva trovato ancora sveglio, pronto ad accoglierlo fra le braccia. Era straordinario come Angor diventasse mansueto e docile come un'agnellino quando il suo giovane amante iniziava a ricoprirlo di premure e di sensuali attenzioni. Si scioglieva subito come neve al sole.

Nel corso di quei tre giorni, comunque, un altro cambiamento era avvenuto e il principe di Krygan si era svegliato, il giorno prima, e reso conto di non avere più le orecchie da felino, ma umane, seppur appuntite. Era il tratto che contraddistingueva tutti quelli che erano dotati di poteri magici.

Per quanto riguardava le corna, la coda, gli occhi che si comportavano come quelli di un gatto, i canini più appuntiti del consueto e una insolita preferenza per la carne che Tristan ormai aveva imparato a non condannare e a tollerare di buon grado, la situazione restava invariata.

Una cosa che Pyranel aveva compreso, non con poco malizioso interesse, era che la coda di Angor sembrava particolarmente sensibile, specie nei momenti di intimità. In fin dei conti era un'estensione della colonna vertebrale, non un semplice dettaglio vestigiale e posticcio.

𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora