Capitolo 20 (ci proverò)

2K 97 23
                                    

"Zulema..."
"No zitta rovinerai tutto" ridacchio ancora tra le sue braccia, mentre i nostri corpi nudi sono a contatto, sotto alle coperte.
"Dai...non so quanto abbiamo prima che rimettano a posto tutto"
La vedo sbuffare e io mi alzo leggermente da lei, guardandola dritta negli occhi.
Vorrei chiederle cos'ha provato.
Cos'ha sentito.
Ma ho paura di rovinare tutto. Di portarla lontano da me, proprio ora che siamo cosi vicine.
"No niente"
"Bionda hai cosi paura di parlarmi?"
"Si" le dico secca, guardandola negli occhi mentre mi accarezza il viso.
"Zulema non so mai cosa dire con te, perché ho paura di come potresti reagire se ti dovessi anche solo chiedere che cosa ha significato per te..."
"Sapevo che avresti fatto cosi..." dice alzandosi e infilandosi le mutande e i pantaloni, per poi rimettersi la maglietta.
"Cosa dovrei fare scusa?"
"Non puoi goderti le cose senza per forza pensare a cosa significhino?"
"Scherzi?" Le dico con la bocca leggermente spalancata e mi tiro le coperte fin sopra al seno, incredula.
Sta dicendo che non dovrei dare un peso a quello che abbiamo appena fatto?
Sta dicendo che non è stato nulla?
Che non le è piaciuto mentre ero in mezzo alle sue gambe, regalandole piacere?

Mi metto velocemente la canottiera e poiché ho già le mutande mi infilo i pantaloni. Mi alzo e mi avvicino a lei, non troppo, per poi incrociare le braccia al petto, aspettando che parli.
"Cosa vuoi che ti dica!?"
"Niente. Voglio che tu non faccia cosi"
"Te l'ho già detto. Sono fatta cosi, okay?"
"No non è vero! E lo sai meglio di me..."
Fa per andarsene, ma io le prendo il polso.
"Smettila di andartene sempre!"
"Lasciami" strattona il braccio, riuscendo a liberarsi dalla mia presa e andando verso le sbarre, ma quando schiaccia il pulsante per aprirle, nota che siamo chiuse dentro.
La prigione deve essere in cortocircuito e l'elettricità è scomparsa.
Faccio una risata amara mentre mi metto seduta sul mio letto, con le ginocchia al petto e le mani sulla testa.
"È il karma, ora non puoi scappare"
Non mi risponde e nel buio vedo la luce rossa della sigaretta che ha appena acceso.
"Zulema tanto vale che parli no?"
Sbuffa e una nuvola di fumo si crea nella stanza. Giro la testa e noto il frastuono che si sta creando fuori, tra le guardie che corrono avanti e indietro, e le detenute che non sanno cosa stia succedendo.
Scendo dal letto e mi avvicino all'araba, prendendole la sigaretta di mano e inspirando il fumo. Mi avvicino alle sue labbra e soffio fuori il fumo grigio ad un centimetro dal suo viso.

"La smetti di fare cosi?" Le chiedo guardandola, cercando di farle capire che non si deve nascondere con me.
Non deve scappare.
Lei mi riprende la sigaretta dalle mani e mi guarda.
"Non dovresti fumare..."
"Disse quella che fuma di continuo" le dico guardandola incredula, mentre si siede sul suo letto, facendo un tiro profondo.
"Per questo te lo dico" sbuffo e salgo anche io, sotto al suo sguardo attento, mettendomi seduta davanti a lei con le gambe incrociate.
"Non ti chiederò nulla okay? Però..." mi fermo nuovamente dal parlare, abbasso la testa e sento il suo sguardo su di me, mentre fa un ultimo tiro, spegnando poi la sigaretta e gettandola in terra.
"Vieni qua"
"No" mi sento un po ferita. Io mi sono concessa a lei e lei a me.
Ci siamo baciate, toccate e "unite".
Unite in uno scambio di piacere che in qualche modo ci ha fatte diventare qualcosa di più forte.
"Bionda muoviti..."
"No Zulema, non voglio illudermi" sbuffa e mi tira un polso, facendomi cadere inevitabilmente su di lei.
"Dai Zulema lasciami" cerco di allontanarmi ma la sua presa è più forte della mia. Si mette a cavalcioni su di me, bloccandomi sul materasso.
"La smetti?" Una lacrima solitaria mi riga la guancia, e lei si alza il busto, permettendomi di alzarmi. Mi asciugo il viso con rabbia e giro il viso di lato per non guardarla. Non guardare il viso dell'unica persona che ora voglio avere. Dell'unica persona che ora voglio avere accanto, accarezzandola, baciandola.
"Bionda guardami"
Non l'ascolto e cerco di farla scendere da me, ma lei spinge con forza.
"Levati! Volevi andartene no? ALZATI!"
"No"
"Cazzo Zulema LEVATI!" Alzo la voce e comincio a spintonarla, ma lei mi prende i polsi e mi abbraccia, stringendomi.
"Ti calmi?"
Le lacrime cominciano a scendere sul mio viso e quando mi sono calmata, lei mi prende il viso tra le mani, puntando i suoi occhi nei miei.
"Non mi calmo no! Sai perché!? Perché io ci tengo a te! Perché io mi sto affezionando a te e all'averti vicino. Tu invece scappi. Sempre. Appena le cose si mettono male tu fai questo. Scappi"

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora