Capitolo 6: Viaggio

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Come ieri, sono stato svegliato a cuscini in faccia da Denki e, dopo essermi vestito e aver preso la borsa, ci siamo diretti assieme in mensa per la colazione.

Dopo il disastro di cibo causato dal biondo è stato ripulito tutto, ma sono spuntati dei cartelli "Non sprecare il cibo" appesi ai muri della sala.

<Ho lasciato il segno!>

<Oh, Denki...>

Presi i vassoi e sistemati al tavolo, mangiamo tutto con voracità.

<Sai Izu, un giorno me ne andrò da questo posto e ti porterò con me!> dice all'improvviso, facendomi girare verso di lui.

<Ah? Che vuoi dire?>

<Quì non si può fare niente, hai mai notato come ci sorvegliano? E poi che senso ha la regola di poter uscire solo dopo una certa età? Voglio uscire, scoprire il mondo, visitare le città e tanto altro! Ma non posso da solo.> continua, abbassando il tono di voce.

In effetti le sue parole non sono sbagliate. È strano.

<Quindi? Hai un piano?>

<Ci stai?!>

<Certo Denki, se ti lasciassi da solo, moriresti il primo giorno.>

<Senti chi parla!>

<Perciò?> lo esorto a parlare.

<Non lo so... forse è meglio pensarci quando avrò compiuto gli anni, allora saremo più liberi.>

<Mmm... hai ragione, suppongo. Fra tre settimane...>

<Tre settimane.> ripete il mio amico pensieroso, con la mente persa in chissà quali fantasie.

Senza farmi vedere a occhi indiscreti, nascondo nella sacca un paio di morbide pagnotte e qualche pezzo di carne, percorrendo poi la strada per tornare da Recovery Girl.

Busso alla pesante porta in legno, che mi viene aperta quasi subito con un sorriso.

<Buongiorno ragazzo! Hai riposato per bene?>

<S-si. Buongiorno!>

Faccio per aprire la porticina magica per raggiungere i miei compagni, ma vengo bloccato dall'anziana.

<Ti hanno già assegnato un compito, giusto?>

<Esattamente.>

<Perfetto, allora ti mando direttamente lì.>

Quando spalanca la piccola porta sul retro, mi ritrovo davanti al tunnel per raggiungere le erbe.

Che strana la magia.

<Buon lavoro.>

<Grazie, a dopo!> la saluto con un gesto della mano.

Sospiro, mettendomi a carponi per passare in quello stretto e polveroso cunicolo, seguito dalla fiammella di Uraraka che non ha smesso un secondo di seguirmi da ieri.

Arrivato a destinazione, si leva un ringhio d'avvertimento.

<Ancora tu?!> urla l'Alpha.

<S-si! Ho ancora bisogno di quelle foglie.> dico, mentre il lupo si avvicina mesto a me.

Mi inginocchio davanti alla bestia, per arrivare alla sua altezza, lasciandomi fiutare per bene; dopo qualche istante, si accascia di fronte al sottoscritto, permettendomi di accarezzarlo.

Mi inginocchio davanti alla bestia, per arrivare alla sua altezza, lasciandomi fiutare per bene; dopo qualche istante, si accascia di fronte al sottoscritto, permettendomi di accarezzarlo

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