The Bounty Hunter - Hunted (Vol. 4)

Capitolo 22

Erald

"Porca puttana che freddo!"
Mentre parlo da solo nel silenzio del mattino, davanti alla mia faccia si forma una nuvoletta di vapore.
Stamattina è una giornata spettacolare e l'aria fredda mi dà una bella sferzata di energia.

Suk mi sta aspettando all'entrata del mercato ma sono in perfetto orario. È talmente presto che in giro ci sono ancora pochi nani. Quelli che incrocio per strada mi salutano con un semplice cenno del capo e non mi guardano più con diffidenza, dato che sono un visitatore abituale ormai.

Mak sembrava dormire tranquilla e lì distesa, senza ferite e il volto non più  sconvolto dal dolore, era di una bellezza disarmante, ma non devo pensarci. Un giro con lei me lo farei volentieri, ma non credo sia il tipo da divertirsi tanto per il gusto di farlo.
Un vero peccato.
E comunque mi ficcherei in guai seri dato che sembra innamorata di questo Simon. Non voglio nemmeno che sospetti qualcosa o inimicarmelo perché penso che sarebbe capace di sbranarmi senza pensarci un secondo. Non lo conosco personalmente ma so che è a capo di uno dei branchi più potenti dello stato di New York ed io sono un esiliato, cacciato dal mio clan, quindi da solo e senza il supporto di nessuno. Sarebbe da idioti cercare di rubargli la donna!
Sono anni che me la cavo e sopravvivo senza l'aiuto di nessuno e di certo in un periodo così di merda e strano avere degli alleati potrebbe essere una mossa sensata.

Ora quello che mi preme, però, è fare dei buoni affari prima di tornare sul nostro piano di esistenza, dato che il rapimento mi ha messo fuori dal giro per troppo tempo.

Ecco Suk. Mi avvicino a lui che con le spalle incassate e la faccia scura, mi attende proprio di fronte alle porte di legno che rappresentano l'entrata al mercato che si estende sotto i portici per circa cinquecento metri.
"Ehi ciao."

Lui grugnisce in risposta e poi spalanca i pesanti battenti.
Dal silenzio all'esterno, passiamo al caos più totale dell'interno. Non ho mai capito se fanno qualche incantesimo per tenere il rumore circoscritto a questo posto ricco di colori e profumi esotici, ma presumo di sì perché la forza del volume che mi colpisce appena varcata la soglia, è quasi un pugno in faccia.

Ci sono nani ovunque che corrono e urlano le loro offerte speciali e imperdibili. Il mercato, essendo tra i più importanti di Ferie, è popolato però da tante specie diverse. Vedo troll, elfi chiari e scuri, folletti ed esseri fatati di ogni forma e colore.
Qui si viene per fare affari. Quindi è una zona franca, di pace, dove nessuno sognerebbe mai di perpetrare atti di violenza anche perché la pena è la morte immediata per mano delle temibili guardie, quattro golem degli elementi: quello dell'acqua, dell'aria, del fuoco e della terra. Se non vieni ucciso da loro per qualche motivo fortunoso, sei comunque esiliato a vita e non puoi più fare ritorno.
L'unica che potrebbe sconfiggerli è Mak e questa consapevolezza è quasi sconvolgente. Lei non è un'umana qualunque, ormai mi è chiaro, e dovrò approfondire questo tema il prima possibile.

Tutto questo caos e oggetti scintillanti, un tripudio di forme e colori, mi mettono di buon umore.
Sono pronto a fare qualche buon affare!
Mi infilo nella folla con rinnovato entusiasmo.