Capitolo 26 (Non è colpa tua)

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"Maca?"

Si avvicina ancora e nel farlo i miei occhi diventano lucidi, mentre dai suoi una lacrima scende solitaria sul suo viso.
Non l'avevo mai vista piangere.
Mai.
Tutto questo mi sta facendo sentire bene e male al tempo stesso.
Bene perché ho lei qua, che mi guarda con quei suoi occhioni verdi, lucidi, e sta avanzando verso di me.
Male perché sta piangendo.
Sta piangendo per me e non posso sopportarlo.
Allunga una mano verso di me e mi sfiora il viso, come se si volesse accertare che sono davvero io.
Che sono qua veramente.
"Zulema sono io" le prendo la mano e a quel contatto la mia pelle si riempie di brividi, cosi come la sua.
"Cazzo Bionda" mi tira a se e mi stringe. Mi stringe forte in un abbraccio che mi fa male alla ferita, ma che mi fa sopportare il dolore.
Un abbraccio che non avevo mai sentito da lei.
Non mi aveva mai abbracciata cosi.
Con così tanto sentimento e paura.
In questo abbraccio sento tutta la sua paura. Paura di avermi persa per sempre.
E tutta la sua felicità, nel riavermi tra le sue braccia.
Scoppia a piangere, mentre mi tiene la testa, e mi stringe.
"Zulema shh...hey" non l'avevo mai vista cosi. Mai.
Cosa le sta succedendo?
Dov'è la Zulema stronza e senza pietà che mi stava spezzando il cuore in cella un mese fa?
Sento le sue lacrime bagnarmi la pelle, e la stringo ancora di più a me.
Il mio volto comincia a bagnarsi come il suo, mentre le lacrime calde mi scorrono  con forza sulle guance.

"Non posso credere che tu sia viva"
La faccio staccare lentamente da me e le accarezzo il viso, bagnato dalle lacrime.
È cosi fragile, qui davanti a me, e quando mi giro, ringrazio che ci siano rimaste solo due detenute, che fumano distratte molto lontano da noi. Vedere zulema in queste condizioni, farebbe circolare voci che all'araba non farebbero piacere.
Scuote la testa e mi riabbraccia, tenendomi la testa, come per volermi proteggere.
"Maca..." mi stacco da lei e la guardo, mentre cerca di riprendere il controllo di se stessa, asciugandosi il viso e prendendo un grosso respiro. Mi accarezza il viso e punta i suoi occhi gonfi nei miei.
"Non è vero niente okay? Non era solo sesso" Sorrido e annuisco, mentre le lacrime continuano a scendere sul mio viso.
"Dio..." mi prende il viso tra le mani e incolla le nostre labbra, che inizialmente si posano leggere, per poi dare inizio ad una danza senza violenza. Una danza dolce e lenta, che rappresenta tutto il dolore che abbiamo provato entrambe in questo ultimo mese e la gioia, di riaverci.
"Ti prego andiamo dentro Zulema" le dico ancora con le lacrime e il fiatone, per il lungo bacio che ci siamo appena scambiate. Punto lo sguardo sulle sue labbra, gonfie e rosse per il bacio e la vedo sorridere lievemente.
Si alza e mi prende una mano, tirandomi dentro.

Andiamo fino in cella, dove troviamo la Riccia, Saray, Goya e Tere, intente a giocare.
"Vaffanculo Riccia! Vinci sempre tu!" Dice Saray gettando le carte sul tavolo. Rido, guardando Zulema che nel sentirmi ridere ha stretto la mia mano. Guardo mentre la tiene stretta, come se avesse paura che possa andarmene da un momento all'altro. Incrocio le nostre dita e sorrido.
"Macarena!?" Mi giro verso la Riccia che mi guarda, incapace di crederci, con una mano sulla bocca.
"Mio dio...Maca!" dice Tere guardandomi con una mano sul petto, mentre Goya ha un sorriso sul viso e gli occhi appena lucidi.
Tere e la Riccia mi vengono incontro per abbracciarmi, e ciò mi costringe a lasciare la mano di Zulema.
"Non ci posso crederee!" Mi stringono e io gemo leggermente per il dolore.
"Ah.."
"Piano cazzo" dice Zulema alla Riccia, spingendola leggermente.
Quest'ultima si stacca e lancia un'occhiata a Zulema, cosa che mi fa ridere.
"Vedo che le cose non sono cambiate"
"Ci sei mancata Maca" rido e le riabbraccio.

"Bene, che ne dite di uscire tutte da qua?" Dice Saray guardando la sua amica, e poi me, che sorrido, abbassando lo sguardo.
"Okay" dice la Riccia un po contrariata.
Escono tutte e Zulema chiude la cella, spingendo il bottone, per poi venire verso di me. Ci sediamo sul letto e mi metto a cavalcioni su di lei, stringendola a me. Metto la testa nell'incavo del suo collo e le lascio dei leggeri baci.
Il suo profumo.
Dio quanto mi è mancato.
Un profumo che è impossibile da dimenticare.
Mi prende il viso e mi bacia, mentre io le cerco la lingua, con la mia, trovandola. Sento il suo sapore, cosi buono ed infinitamente perfetto. Il bacio comincia a diventare sempre più profondo, rimanendo comunque sempre dolce e senza violenza.
Le metto le mani nel collo, e mi stacco appena per vederle il viso.
"Zulema..."
"Dimmi" mi mette le mani sui fianchi e mi abbraccia, cingendomi.
Non ho il coraggio di dirglielo. Nonostante tutto quello che ho passato non ne ho la forza. Ho paura, una paura tremenda di fare un passo troppo grande.
Le spingo le spalle e la faccio appoggiare al materasso. Sono sopra di lei e i nostri corpi sono attaccati, in un contatto che mi è mancato terribilmente.
"Nulla" rincollo le nostre labbra e lei mi prende la testa, tenendola attaccata alla sua. Improvvisamente ribalta la situazione e mi ritrovo sotto di lei.
Mi bacia il collo, mordendolo e leccandolo con una lentezza che mi fa straziare, ma che in questo momento è la migliore cosa di sempre.
"Mh.." lascio un sospiro, mugugnando un verso di piacere e lei mi stringe.
Si stacca e mi guarda, mettendo una mano sulla mia canottiera.
Mi sta seriamente chiedendo il permesso di fare qualcosa che prima avrebbe fatto con il doppio della velocità e violenza?
Le accarezzo il viso e mi alzo la maglia, togliendola, liberando i miei seni.
Sento la sua mano scorrere su tutta la grossa cicatrice, che ormai può stare senza fascia dopo un mese e vedo una lacrima scenderle sul viso.

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora