Capitolo 29 (sarete insieme)

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Sento il vento freddo scompigliarmi i capelli e asciugarmi le lacrime che mi stanno scendendo sul viso, mentre me ne sto seduta con le gambe rannicchiate nel cortile.
Come può essere così egoista? Pensare solo alla sua libertà dopo che mi ha fatto provare cose mai provate? Dopo che ci siamo donate in quel modo l'una all'altra?
Chiudo gli occhi e mi stringo a me, sentendo dei brividi percorrermi la schiena per il freddo.

"Non dovresti stare qua al freddo" mi giro e la Riccia se ne sta dietro di me, con le braccia incrociate al petto. Solo dopo essermi girata, la sua espressione cambia, vedendo le lacrime sul mio viso.
"Maca..." si abbassa e si siede di fianco a me, toccandomi una spalla.
"Lasciami stare, non sono dell'umore"
"Cosa ti ha fatto?" Rido amaramente sentendo quella domanda e giro il volto, guardandola.
"Mi ha fatto innamorare. Ecco cos'ha fatto" le lacrime scendono sul mio viso, bruciandomi il volto per il loro calore sulle mie guance gelide.
"Te lo ha detto vero?" Mi volto di scatto verso di lei e la squadro, cercando di capire se davvero si riferisca alla fuga.
Ma è impossibile.
Come fa a saperlo?
Come se mi avesse letto nel pensiero, annuisce.
"So della fuga Maca"
"Come?"
"Saray me lo ha detto. Mi voleva salutare prima di andarsene"
"E tu non dirai nulla? Non verrai con noi?Non odi Zulema?"
"Si ma voglio bene alla gitana, e non le farei mai una cosa simile. Io uscirò tra 4 mesi. Non credo di dover scappare" ride e io la seguo, mentre annuisco e riporto la testa dritta, fissando un punto indefinito davanti a me.

"Hey..." mi gira il volto nuovamente, prendendomi il mento.
"...la ami?" Rimango sorpresa da quella domanda cosi improvvisa e inaspettata.
"Riccia..."
"No rispondimi..." sospiro e poi chiudo gli occhi, ricordandomi tutti i momenti che ho passato con lei, dall'inizio fino a quel 'ti amo' pronunciato dopo un momento di passione e amore.
Sorrido, prima di rispondere, e quando riapro gli occhi la Riccia sta già annuendo.
"Si tu la ami" sorrido, come per confermare, e lei si mette più vicina a me, mentre le lacrime scendono rapide sul mio viso, accompagnate da questo stupido sorriso.
"Non ti ho mai vista cosi. Non lo sei mai stata con me. Ed è per questo che sto capendo solo ora quanto io sia stata stupida. Non ti nego quanto mi infastidisce, ma io voglio che tu sia felice, e credo che lei in qualche modo ti renda tale".
"Lo fa...non so come, ma lo fa"
"E allora perché sei qua fuori a piangere invece di essere la dentro con lei a progettare la fuga?"
"Perché non andrò con lei"
"Che?!" Mi guarda scioccata, mentre mi gira il viso nella sua direzione, cercando un contatto visivo.
"Perché?!"
"Perché non voglio che nemmeno lei lo faccia. Non voglio che scappi, potrebbe farsi beccare e aumentare la pena di altri anni" mi si incrina la voce mentre lo dico e lei mi guarda con un'espressione dolce.
"Maca, e se invece andasse bene?"
"E se andasse male?"
"Se andasse male sarete comunque insieme" penso a queste ultime parole della Riccia più e più volte, prima di capire la grande cazzata che sto facendo. Una cazzata che potrebbe rendermi infelice per sempre.
Non posso costringere Zulema a rinunciare alla sua libertà, perché in fondo lei è sempre stata cosi: uno spirito libero, tenuto rinchiuso in una gabbia, che diventa stretta ogni giorno di più.
Zulema è sempre stata una persona difficile e odiosa, sin dal primo momento che l'ho vista in cella. L'ho odiata e ho voluto ucciderla cosi tante volte che ho perso il conto.
Ho odiato ogni parte di lei.
Ogni cosa di lei mi faceva paura e la odiavo per questo. Odiavo che avesse questo potere su di me.
Grazie a lei però sono cresciuta, riuscendo a diventare una figlia di puttana. Ho lasciato andare la ragazzina perfetta, figlia di papà che ero anni fa. Ho cambiato tutto perché sono stata costretta, ma ora sono grata che sia successo. Sono grata che finalmente quel vuoto che sentivo continuamente nel petto sia stato colmato. E in qualche modo, è stato colmato dall'unica persona che non avrebbe dovuto colmarlo.
Zulema.
Non so quante volte mi sono fermata a pensare al perché di tutta quella sua crudeltà.
Tutta quella sua perfidia e di tutta quella rabbia repressa.
Prima non mi importava nulla, ora invece voglio sapere ogni cosa di lei. Ogni sfumatura, ogni colore e anche ogni buco. Ogni crudeltà e ogni oppressione.
Voglio sapere tutto.

"Hai ragione" è tutto quello che riesco a sussurrare, con le lacrime agli occhi e un groppo in gola.
Mi giro verso la Riccia, che mi sta guardando con una lacrima a rigarle il viso.
"Perché piangi?"
"Perché nonostante tutto sono felice per te. Se Zulema ti rende felice, allora non so cosa tu ci faccia ancora qua" mi prende le mani e mi fa alzare in piedi.
"Ora asciugati le lacrime e smettila di comportarti da stupida. Non lasciarla allontanare se la vuoi vicina" le sorrido e le do un bacio sulla guancia, per poi abbracciarla forte.

Mi dirigo verso la cella, cercando un modo per dirle che nonostante tutto...nonostante la pena. Nonostante la pericolosità. Nonostante sono certa che le cose si metteranno male, io non posso stare senza di lei. Non posso perché lei è così terribilmente inevitabile per me.
Voglio averla sempre. In ogni momento.
Ogni giorno.
Ogni ora.
Ogni minuto.
Improvvisamente mi chiedo cosa pensino i miei genitori di me ora. Vorrei sapere se stanno sorridendo guardando la loro bambina innamorata persa e felice, o se sono delusi. Delusi dalla persona che sono diventata, delusi dalle mie scelte, che in un modo o nell'altro mi hanno portato da Zulema, la donna che è responsabile della loro morte.
I miei genitori mi mancano terribilmente, ogni giorno di più, ma sono quasi certa che se fossero qua capirebbero quello che sto provando ora.
Un amore cosi non l'avevo mai provato. Mai.
Una passione così forte, fino a consumarmi dentro.
Un fuoco cosi ardente da farmi bruciare.

"Zulema io..." quando entro in cella non c'è nessuno e sospiro, sbuffando lievemente. Mi giro per uscire ma vengo bloccata di colpo.
Kesha, insieme ad altre due, se ne sta li ferma a guardarmi, con le braccia incrociate.
"Cosa vuoi?"
"Vedo che ti sei ripresa" dice ridendo, irritandomi tantissimo.
"Spostati" faccio per passare, ma quando tocco Kesha, vengo sbattuta bruscamente indietro, barcollando e cadendo per terra.
"Ahh..." gemo per il dolore e mi tengo la pancia, già sotto sforzo per la mattinata con Zulema.
Kesha fa cenno alle altre due, che chiudono la cella, spingendo il bottone e mi prendono dalle braccia.
"Cosa vuoi?" Dico cercando di rimanere dura, quando un pugno mi si stampa dritto in faccia.
"Fanculo" sputo il sangue e guardo quella che mi ha colpito, cercando di trovare una forza che in questo momento mi manca.
"Lasciatela!!" Zulema sbatte sulla cella, che non ne vuole saperne di aprirsi.
"Cazzo Kesha ti ammazzo se le fai del male" mi guarda, mentre respiro con affanno per la ferita che sento darmi fitte lancinanti allo stomaco. Quando incontro il suo sguardo, per alcuni secondi è come se ci siamo solo noi qua, perse in tutto questo, poi però un pugno forte mi arriva nello stomaco, facendomi gemere rumorosamente per il dolore.

"Zitta stronza" dice una tenendomi una mano sulla bocca.
"LASCIALA! Cosa vuoi?!"
"Voglio farti vedere cosa si prova quando vedi la donna che desideri andare con un altra" sono per terra, piegata a metà dal dolore, mentre la vedo abbassarsi e alzarmi il mento.
Mi bacia, cercando di infilare la lingua, mentre io cerco subito di togliere il viso.
"No...lasciala!" Zulema cerca di raggiungere il pulsante, che pero è troppo lontano. Mi guarda e io ho troppo dolore per reagire.
"Kesha apri questa dannata cella!"
"Perché mai? Mi sto divertendo"
"Ahhhh!" L'araba urla, sbattendo le mani contro alle sbarre.
"È bello vedere Zulema Zahir morire per amore" in questo preciso istante, non so cosa mi abbia dato la forza, ma qualcosa scatta dentro di me. Do un testata a Kesha, che indietreggia e mordo la mano alla ragazza che mi teneva stretta, liberandomi.
Mi affretto e schiaccio il pulsante della cella, facendola aprire con il solito suono assordante.
Mi accascio per terra, dolorante e quando alzo la mano, mi accorgo del sangue.
Mi guardo la mano, mentre Zulema combatte da sola per me. La vedo vincere, e poi le tre escono, spaventate da una Zulema troppo arrabbiata.

"Maca...cazzo" mi alza la maglia, mentre cerco di accarezzarle il viso.
"Maca si è aperta la ferita! Devo portarti in infermeria" prova ad alzarmi ma appena lo fa una fitta mi fa urlare.
"Okay okay..." mi riappoggia e mentre mi tiene premuta la pancia, per impedire che troppo sangue esca, Saray entra tranquilla, per poi cambiare espressione rapidamente.
"Cosa cazzo è successo?!"
"Saray chiama un cazzo di medico! Ora!"
La gitana esce di corsa dalla stanza e Zulema di abbassa sul mio viso.
"Non ti azzardare a dormire per un altro mese" sorrido e poi le prendo il viso, baciandola.

"Zulema scappo con te"

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Maca🤝Disagi HAHAHAHAHAHAH❤️ notte😊
Capitolo di passaggio...servono anche questi🥺🤷🏻‍♀️

Cosa mi porta ad amarti? -Zurena-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora