Capitolo 6.

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Mancano cinque ore per arrivare alla scadenza del tempo che ci ha dato la direttrice per consegnarle le chiavi.
Mi servono quei due giorni per andare a trovare mamma e chiarire delle cose con lei.
Non capisco cosa ci facciano le persone con le chiavi di una cella,non hanno niente da fare e rovinano le opportunità agli altri di vedersi con la propria famiglia e respirare aria pulita.
Ognuno è nella sua cella,non siamo in sala comune per punizione,sto respirando per troppo tempo la stessa aria che respira Viola e non credo di poter resistere ancora per molto.
Sono poggiata con la testa sul cuscino mentre mi torturo le unghia con i denti per l'ansia che quelle chiavi non vengano trovate in tempo ed io non posso andare a controllare se mia madre riesce a gestirsi senza di me.
Ricordo perfettamente le sue parole,so di averla delusa e so per certo che per il momento preferisce non vedermi e sentirmi,ma ho bisogno di sapere come sta senza di me dato che mio fratello non si occupa mai di lei.

Delle guardie insieme alla direttrice e Liz entrano nella mia cella e ci fanno alzare,ci perquisiscono e lo fanno anche con la camera.
Una guardia stramma il letto che avevo aggiustato la mattina levando del tutto le lenzuola buttandole a terra,mentre un'altra guardia fa lo stesso con il letto di Viola che mi guarda e fa un sorriso vendicativo.
La guardia che si occupa del mio letto prende il cuscino sfoderandolo del tutto. Qualcosa che fa un rumore metallico cade a terra,capisco la situazione solo quando Viola mi guarda sorridendo.
Liz viene verso il mio letto,si abbassa ai bordi e si rialza con in mano la chiave che tutti cercavano,compresa me. La direttrice mi guarda con uno sguardo super infuriato e mi ordina di seguirla nel suo ufficio "Non me lo aspettavo da te Alida" dice Liz prima che lasci la cella per seguire la direttrice,mentre Liz sta sempre un passo dietro di me.
Arriviamo nel suo ufficio in silenzio e quando si siede continua a guardarmi senza dire nulla "Direttrice lei lo sa che io non farei mai una cosa del genere,vero?" chiedo sgranando gli occhi "Non ti conosco abbastanza per averne la certezza,ma lo pensavo.Evidentemente mi sarò fatta un'idea troppo positiva sul tuo conto,non pensavo fossi come loro" dice guardandomi con un'espressione fin troppo delusa,guarda Massimo che si trova dietro di me "Comandante può aprire le celle dei ragazzi e delle ragazze per farli andare tutti in cortile" Massimo esegue l'ordine lanciandomi uno sguardo prima di uscire dalla porta "Alida l'azione che hai commesso è fin troppo grave,di conseguenza verrai messa in cella da sola e non avrai permessi e visite per i prossimi due mesi. Questo evento influirà soprattutto sulla tua condotta e credo che la tua pena non potrà essere ridotta come pensavo" dice guardando il mio fascicolo "Direttrice le giuro che io non ho mai preso quelle chiavi,lì dentro ce le ha messe quella pazza di Viola,lei mi deve credere,ne ho bisogno,ho bisogno di vedere mia madre" dico quasi con le lacrime agli occhi "Liz portala in una delle celle di isolamento"
Liz mi prende dal braccio e mi conduce verso la cella di isolamento "Almeno tu mi credi?" chiedo,lei abbassa lo sguardo per non darmi una risposta negativa ma io ho già capito tutto.
Passiamo dal cortile perché le celle di isolamento non sono nei dormitori e vedo tutti che mi guardano,Edoardo si alza e si mette attaccato alla rete guardandomi con un disgusto che mi trafigge il cuore,rimane sempre attaccato alla recinzione ma il suo sguardo non è più puntato nei miei occhi ma nelle sue scarpe.

Arriviamo nelle celle di isolamento dove Liz mi chiude a chiave prima di lasciarmi totalmente sola con una lampadina che funziona a stento. Vedo delle lenzuola poggiate sul materasso che sta a terra senza una rete e lo aggiusto munendolo di coperte. Mi sdraio e mi giro sul fianco destro mentre una marea di lacrime sfiorano il mio viso.
Mio nonno mi diceva sempre "Fatti amico il tuo peggior nemico,altrimenti sarai tu a diventare il suo peggior nemico" e così è stato. Viola è la classica ragazza sporca ,con le mani pulite,ha l'inferno dentro ma non si sporca mai le mani,bensì le fa sporcare sempre agli altri. Avrei dovuto chiedere fin dall'inizio una cella tutta per me,così che avrei evitato una situazione del genere ma non pensavo arrivasse a tale punto.

Ho perso la cognizione del tempo,ma Liz è appena venuta a portarmi un vassoio con della pasta quindi credo sia orami ora di cena "Liz,per quanto starò ancora qui?" lei mi guarda poggiando il vassoio sul materasso su cui sono seduta "Per una settimana" dice uscendo e chiudendo la cella a chiave. Non tocco minimamente quel vassoio,non ho fame,l'appetito mi si è chiuso completamente.
Prendo il vassoio e lo poggio delicatamente sul pavimento liberando il materasso per potermi stendere per intero e avvolgermi nelle coperte.

La cosa che mi ha fatto più male,non è stato il gesto di Viola,ma non essere creduta,soprattutto da Edoardo. Non capisco il motivo per cui il pensiero di quello stronzo mi interessi,lui si comporta male e solitamente i ragazzi così non mi sono mai interessati,con questo non dico che mi interessa Edoardo ma qualcosa dentro di me,si aspettava che lui mi credesse.
Spero solo che Nad e Silvia capiscano e che almeno loro mi credano,sono sicura che lo faranno e capiranno subito quello che in realtà c'è sotto,sapendo cos'è successo il primo giorno che sono entrata qui,con Viola.
Capiranno che l'ha fatto per vendetta e che io non farei mai una cosa del genere. A volte la gente dice che non importa che gli altri sappiano la verità,ma che ognuno sappia la sua,ed è vero ma non sempre basta che io sappia la mia verità perché tutto questo casino non mi permette di vedere la donna a cui più tengo il mondo,facendomi soffrire più di quanto io già non lo faccia.
Viola non sa contro chi si è messa e se voleva la guerra,è proprio quello che ha ottenuto.

Angolo autrice.
Siamo giunti al termine col sesto capitolo,spero vi piaccia.❤️

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora