Ciò che rimane di noi

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Cosa c'è

e cosa no


Era appena uscito dall'ospedale, si chiedeva di continuo cosa fosse effettivamente rimasto di tutto quell'odio che Alice prova verso di lui. Decise di andare a casa; non poteva di certo lavorare. Arrivò lento e barcollante, ancora frastornato, fino alla macchina alla quale non diede tregua nemmeno un secondo.Nel tragitto si chiedeva di continuo se Alice, quei sentimenti li sentirà per sempre o riuscirà a perdonarlo e farsi stare accanto.


che ci portiamo via

chissà se ciò che senti

lo sentirai per sempre


In quei terribili giorni, passava il suo tempo a casa, al buio delle tapparelle abbassate e le luci spente. Non c'era di certo spazio per la luce in quella casa e né tantomeno in lui. Accendere le luci sarebbe significato riuscire a guardarsi per sbaglio allo specchio dopo giorni e, vedersi come la persona peggiore che possa esistere. Vagò come un automa, la cravatta che era già larga, fu lanciata insieme al panciotto in qualche angolo del salone, la camicia sbottonata e le scarpe di pregio anch'esse in terra. Riusciva solo a bere, era l'unica cosa che riuscisse ad annebbiargli la mente e la vista liberandolo dai rimorsi per almeno un paio di attimi passati troppo velocemente da portare anche solo il minimo benessere. Era proprio lì, nei momenti fra la lucidità e l'ebbrezza che le parole gli tornavano in mente violente e taglienti sbeffeggiandolo senza pudore.


Cosa va

e cosa no


Non aveva mai visto Alice così fredda. Così dura. Così lucida. Aveva ragione, la sua dignità era stata calpestata troppe volte da lui. Si era stancata. Solo quando avevano parlato di quel fantomatico bambino Alice gli era sembrata fragile. Forse più che mai. Anche lui pensò a come sarebbe stato loro figlio. Magari con i tratti di Alice o magari con il suo stesso carattere. Magari una femmina, curiosa e con la testa sempre fra le nuvole o magari cinica e con quell'umorismo estremamente intelligente, pungente e ricercato. Magari sarebbe stata o stato come il padre, timido nei sentimenti ma con gran cuore. La testa lo faceva viaggiare in futuri impossibili e bellissimi che lo riportarono ad usare un qualcosa che aveva perso da tempo, un qualcosa di completamente estraneo a lui. Si ritrovò ad usare la fantasia. Quella stessa fantasia in cui Alice si rifugiava dal mondo, scappando dalle preoccupazioni e dalle sfide quotidiane. Quella cosa che la teneva protetta in una bolla, in una sorta di scudo che a lui era sempre stato accessibile fino a quel momento.


in questa fantasia

e come non è andata

e cosa non è stato


Strizzò gli occhi e nella sua mente incontrò quelli di lei, spaventati nel profondo, così vacui e vuoti. Privati da ogni tipo di gioia o empatia.

Quella sera il suo cuscino si bagnò di lacrime, amare senz'altro. Quel letto era ancora più freddo e vuoto del solito senza lei al suo fianco, rannicchiata sotto le coperte con il volto così vicino al suo. Il divano sarebbe stato meglio per crogiolarsi nel suo personale dolore, grande quasi come quello di Alice. I loro sentimenti in fin dei conti non erano molto diversi.


Però alla fine di questo dolore

dovremo sempre comunque contare

su ciò che rimane di noi

cosa rimane di noi


Lui stava cercando di non farsi trasportare dagli eventi, provare ad averne il controllo ancora una volta. Per quanto assurdo potesse sembrargli, aveva bisogno di sapere che nonostante tutto il dolore provocatole, la vita le avrebbe sorriso di nuovo. Con qualcun altro magari.



Note:

Bene, come dirlo... Questa "storia" ha più di 5 mesi. Ho sempre avuto paura di pubblicarla per svariati motivi, uno dei primi è che non mi ha mai convinto particolarmente, né l'idea né l'esecuzione. In realtà non so neanche come definire questo stralcio di pensieri buttati in modo più o meno ordinati su un foglio elettronico. All'inizio era stato solo un pensiero effimero, scritto così, sulle note del telefono e poi inviato ad amiche in momenti di debolezza psico-mentale. (perché si sa, un bel mental breakdown e passa la paura ;). Si potrebbe anche dire che questo è il risultato di un esperimento scientifico- letterario mal assortito: la terribile miscela di canzoni strappalacrime e storie difficili. Insomma, non mi aspetto molto da questo scarabocchio senza senso, ma spero lo stesso che possa piacere e possa far fantasticare le menti di chi legge e continua a seguirmi nonostante la perenne assenza e la totale inadeguatezza lessicale. Come sempre ci si vede nelle prossime storie, stay safe and enjoy yourself, always. ;D

Ciò che rimane di noi- L'allievaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora