Il ritorno di Arthur

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Ora scrivo una storia inserita nella seconda serie dopo il ritorno di Arthur al matrimonio del supremo. Anche qui non mi è per niente piaciuta la confusione di Alice che aveva tra lui e Claudio. Però senza quella confusione ed altri equivoci non ci sarebbe stata la scena della lettera e dell'aeroporto. Il punto di vista è solo quello di alice.

Alice
Sono a casa mia ed Arthur è appena andato in camera a dormire. È ritornato per il matrimonio di suo padre e per aiutare Nur,  una bambina a ritrovare il padre. Lui dorme qui approfittando che è libera la camera di  Erika che è andata via. L' ho anche aiutato con Nur, ma lui ha frainteso i miei sentimenti. Io gli voglio bene, provo tanto affetto e parlo molto con lui senza remore,  proprio perché sono tranquilla. Gli ho detto che sono innamorata di Claudio,  ma lui non demorde dicendo che Claudio  non fa per me, è troppo chiuso e preso dal suo lavoro. Come se lui non lo fosse stato, lui non si vede!
Però una cosa è vera, quando c è un problema Claudio si chiude in sé stesso,  ultimamente l'ha fatto quando:  ha visto Arthur al matrimonio,  l'ho visto che ha fatto il viso scuro e preoccupato e i giorni dopo lo visto nervoso come se avesse paura che io tornassi da Arthur, ma non mi ha detto niente; dopo il ferimento di Calligaris si è isolato, era angosciato, ma come al solito non si è sfogato proprio, eccetto ieri quando mi ha detto che non è sicuro di diventare il direttore, ma niente di più. Mi sembra di strappargli le parole di bocca. Ieri sera ho sentito lui che parlava in inglese, di una cattedra in America e mi sono sentita franare la terra sotto i piedi. Volevo andare da lui, ma ha detto che aveva un progetto da terminare e avrebbe fatto tardi. Vado a dormire con un po' di ansia, ma parlare con Arthur mi ha fatto capire che io amo Claudio, anche se ha un caratteraccio e devo provare a limarlo, forse lui è insicuro e devo dargli un po' di sicurezza, ma come?

 
Il giorno dopo
Sono in istituto e ancora non ho avuto l'opportunità di vedere Claudio. Sono appena andati via i parenti del corridore morto che lui mi viene incontro e dice:


" Alice io ho preso delle decisioni importanti e prima che io o te facciamo un errore penso che sarebbe meglio parlarne, non qui ovviamente". 

In quel momento presa alla sprovvista rispondo: 

"va bene, quando vuoi".

 
Ritornata in aula ricordo la conversazione in inglese e ho paura di quello che ha da dirmi.... Però dobbiamo parlare presto perché non posso stare così in ansia. Torno a casa e prima di entrare vedo che Arthur sta apparecchiando per due in giardino. Significa anche che Cordelia non c è. Io mi volevo rilassare prima di telefonare a Claudio, ma non posso in queste condizioni.  Allora prendo l' auto e mando prima un messaggio ad Arthur per dire che non torno per cena e poi telefono a Claudio. " Claudio se sei a casa ti raggiungo ". Lui mi risponde di si e che preparerà  la cena anche per me.
La sua voce era tranquilla e torno a respirare. Mi ero sentita in apnea quando ha detto quelle parole in istituto. Appena entrata sento dei rumori dalla cucina e  vedo che lui sta trafficando coi fornelli, sa cucinare meglio di me, molto meglio. Mi sorride, è contento che sia venuta subito. Ho bisogno di un contatto,  vado dietro di lui e mi appoggio alla sua schiena, abbracciandolo in vita. Non posso aspettare e dico

 " vogliamo parlare prima o dopo mangiato? "


E lui " come vuoi".

 
Allora dico "se puoi spegnere parliamo ora..." 

penso che non riuscirei a mangiare senza aver chiarito prima... ho lo stomaco chiuso. Ci sediamo sul divano e lui mi prende le mani iniziando:

 "mi hanno fatto una proposta in America,  farei una bella carriera e penso di accettare".


Mi manca l' aria,  però penso che ha usato il condizionale. Poi aggiunge:

 "Vorrei che tu venissi con me, ho chiesto che tu potessi finire la specializzazione lì e mi hanno detto che è possibile, c' è qualche difficoltà in più, ma puoi contare su di me".

 
Oddio! e io dovrei lasciare il mio istituto,  mia nonna, mio fratello,  i miei amici, la mia vita? Per lui? Per un salto nel vuoto. Un altro stato..... Un' altra lingua...... senza conoscere nessuno oltre lui! Però non lo voglio perdere, ora più che mai sento di amarlo, mentre mi guarda in attesa stringendomi le mani. Incapace di parlare gli lascio una mano mano,  gli accarezzo la guancia e lo bacio dolcemente. Lui dice

 "È  un Si?"

 Io acconsento con la testa e lo abbraccio. Sono così felice anche se il futuro mi spaventa. A proposito... quanto è ravvicinato questo futuro?

 
"Claudio quando dovremmo partire? "


E lui .... 

" fra 2 settimane, dopo la festa di pensionamento di Malcomess, hai tutto il tempo di preparare le valigie. Non ti portare tutta casa eh? Dobbiamo prendere un appartamento piccolo". 

Chissà come sarà la convivenza con Claudio penso. Vedremo!  intanto l'importante è stare insieme. Poi parlando  chiaramente,   si risolvono i  problemi ed equivoci inutili. Ora non vedo l' ora di iniziare una nuova vita con lui, anche se la nonna mi mancherà terribilmente. Farò nuove amicizie li ed imparerò nuove cose. Brindiamo con un bel bicchiere di vino, mi fa girare un po' la testa, non m' interessa, tanto dormirò qui !

L'allieva 2 Il ritorno di ArthurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora