Capitolo 3.

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Ed eccomi qui, di nuovo. Cosa dire sul capitolo?
Diciamo che è la chiave. La chiave di tutto e il tassello mancante di Un gettone e tredici minuti. Già perché... in Un gettone e tredici minuti mancava un pezzettino, un minuscolo e insignificante pezzetto ... 
Questo capitolo, appunto, riporterà al centro dell'attenzione un particolare momento che era passato inosservato a tutti, persino ai protagonisti della storia... a tutti...tranne che a Louis.

Quando la mano di Louis scivolò troppo in basso. Quando la mano di Louis si infilò nei suoi boxer e quando lui iniziò a dimenticarsi totalmente di essere fidanzato. Fu più o meno a quel punto che Zayn si ricordò di due cose, di due promesse. Una piuttosto stupida e insensata, una promessa fatta a Liam. Gli aveva detto: "Zayn, se mai un giorno ti venisse in mente di tradirmi... ti prego, non con Louis" che, beh a ben guardare non ha senso come promessa.  Lui aveva risposto: "Te lo giuro" ma avrebbe dovuto dire: "Non ti tradirei mai con nessuno". Ma alla fine non era quello che gli aveva chiesto Liam, o meglio, lo sottintendeva ma la vera richiesta era stata: "Non con Louis". E lui aveva promesso.

La seconda promessa che gli venne in mente di onorare mentre Louis piangendo tornava nella sua parte di letto e si copriva il viso con le mani, l'aveva fatta appena poche ore prima di finire in un letto con il proprio migliore amico. E la promessa l'aveva fatta proprio a lui.

"Mi prometti che mi impedisci di fare stronzate?" ecco cosa Louis gli aveva chiesto e dunque, perché cazzo era in quel letto con un'erezione e Louis in lacrime.

"Lou..."

"Mi hai rifiutato e hai fatto bene, sono un coglione. Perdonami, io ..."

"No Lou, ascolta non mi hai trascinato con la forza qui, ok? Non è colpa tua, è colpa nostra se vuoi, ma non tua... ti prego, guardami".

"No... no Zayn sono un coglione, un imbecille non dovevo chiederti di venire in questa dannata casa..."

"Appunto Lou, lo sapevamo entrambi che finiva così. Lo sappiamo da anni, lo sappiamo da sempre. Sappiamo entrambi che prima o poi avremmo ceduto a quello che vogliamo da anni ma..."

"No" urlò Louis scendendo dal letto. Si riposizionò i boxer un po' meglio e continuò a scuotere la testa "No io non provo nulla per te".

"Nemmeno io provo nulla per te Lou, quello è passato, è un'altra vita ma... ma non puoi negare che sapevamo entrambi che stare in una stanza da soli avrebbe portato a questo, non parlo di sentimenti, non parlo di nulla del genere... parlo di... di quello Lou" disse Zayn indicando l'evidente rigonfiamento dentro i boxer di entrambi.

"Non è vero. Non lo sapevamo, non lo sapevamo e non è successo niente..."

"Non è successo niente, è vero, proprio perché siamo entrambi in grado di controllarci. È tutto a posto, ok? È tutto a posto... Me lo hai addirittura detto tu sulle scale, mi hai detto di impedirti di fare stronzate. Quindi lo sapevi, lo sapevamo".

Louis rise cercando i pantaloni per terra. Cercò anche di prendere fiato perché aveva qualcosa da dire ma sapeva che non era il momento giusto: "Non intendevo questo. Nel modo più assoluto. Ma lasciamo perdere".

Zayn si leccò le labbra mentre assottigliando lo sguardo su Louis cercava di capire a cosa si riferisse:  "A quali stronzate alludevi allora?"

"Nessuna. Dormo sul divano in salotto. Buonanotte" disse Louis rimettendosi anche la maglietta. Girò intorno al letto per avvicinarsi alla porta e fu più o meno in quell'istante che a Zayn venne un brivido. Lo sentì chiaramente, tremò appena mentre si girava verso Louis e domandava: "Non ti droghi, vero lou?"

L'attimo prima di dopoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora