NATALE...COI SERPENTI

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Ormai, da qualche settimana, al castello si sentiva un'aria natalizia, e le vacanze erano alle porte.
Quel giorno era l'ultimo giorno a scuola, e tutti ormai, anche gli insegnanti, non vedevano l'ora di prendersi un paio di settimane di meritato riposo.
Anche i quattro amici erano ansiosi delle vacanze, anche se sapevano che gli unici a rimanere al castello sarebbero stati i due Potter e Agatha, che era orfana.
Quella sera i quattro, insieme a James e Cedric, fecero una specie di mini raduno in biblioteca, per salutarsi siccome non si sarebbero visti per almeno quattro settimane.
Rose abbracciò tutti fortissimo, e Scorpius promise loro di portare tantissime scatole di Gelatine tutti i gusti più uno.
La mattina dopo tutto il castello era stato addobbato, un grandissimo abete era posizionato in mezzo alla Sala Grande e i corridoi brulicavano di festoni e statuine.
Verso le dieci i ragazzi che dovevano partire sparirono su delle carrozze e Albus, Agatha e James, videro i loro due amici sparire dietro ad una collina.
Il castello era vuoto, loro tre erano gli unici studenti di tutta Hogwarts ad essere rimasti, molti infatti avevano paura che l'erede potesse colpire proprio durante il Natale.
A mezzogiorno mangiarono qualcosina di veloce tutti allo stesso tavolo e poi andarono in dormitorio per riposare un po' prima del  banchetto in occasione della Vigilia di Natale.
A cena scesero i due fratelli Potter vestiti eleganti per l'occasione, e trovarono Cedric, trasformato in umano, ad accoglierli al banchetto.
Seduti al loro tavolo  tutti gli insegnati li salutarono e loro facete lo stesso.
Mancava ancora mezz'ora all'inizio della cena, così si misero a parlare, seduti al tavolo, di come sarebbe stato secondo loro il cibo.
"Sarà buonissimo, vedrai, mangerai tutto quello che ci sarà!" disse James entusiasta, "Mh, non so, lo sai che io non sono un buongustaio come te fratellone..." ribatté Albus, anche lui però era impaziente di mettere qualcosa sotto i denti.
Videro Cedric girarsi di scatto verso le scale e allora lo seguirono con lo sguardo, e videro quello che l'amico si era girato ad osservare.
Agatha stava scendendo le scale, il viso rosso dall'imbarazzo di tutti quegli occhi puntati addosso, indossava un abito lungo e rosso, con la gonna plissettata, un nastro bianco alla vita a mo' di cintura, i capelli  raccolti in una coda di cavallo alta con dei piccoli boccoli: era stupenda.
Tutti e tre i ragazzi rimasero a bocca aperta nel vedere l'amica così bella, e le corsero incontro per farle i complimenti.
Cedric la accompagnò fino al tavolo, mentre Albus gettò un'occhiata a suo fratello, che si era fatto scuro in volto da quando gli altri due avevano cominciato a conversare.
Una volta seduti tutti, la McGranitt entrò in sala, e, dopo aver fatto a tutti gli auguri, dichiarò aperto il banchetto.
Ogni prelibatezza possibile ed immaginabile comparve sul tavolo: arrosto di carne, pollo speziato, succo di zucca, zucchine al vapore e ogni tipo di formaggio esistente.
Mangiarono tutti a sazietà, e forse anche di più, perché ad Albus stava per scoppiare la pancia, "mi si straccerà la cintura, fra un po'!", pensò dentro di sé il ragazzino.
Finito il tutto, Hagrid si avvicinò a loro, con fare gioioso, e fece a tutti i complimenti, specialmente ad Agatha, che lo abbracciò, nel limite del possibile, e lui la prese in braccio e la fece volare in aria.
Andarono tutti a dormire, ma, a notte fonda, Albus si svegliò a causa del mal di stomaco dovuto al banchetto, e così decise di andare a fare una passeggiata sulla riva del Lago Nero, ormai ghiacciato.
Arrivò in prossimità di un ammasso di scogli vicino alla riva, e lì vide seduti su un tronco Agatha e Cedric.
Il ragazzo aveva ancora sembianze umane e stava parlando con Agatha:"Sai, sei stata proprio brava a fare l'incantesimo, davvero eccellente Greens" disse Cedric imitando la voce e l'espressione della McGranitt; Agatha scoppiò a ridere.
"Sai cosa si può fare dopo aver mangiato benissimo ed essersi trovati in riva ad un lago ghiacciato?" chiese Agatha "Pattinare!" disse lei entusiasta, e subito sfoderò la sua bacchetta e fece apparire dei pattini che i due non esitarono ad indossare.
Albus intanto si era nascosto dietro alle rocce, voleva vedere cosa sarebbe successo.
Iniziarono a pattinare.
Cedric ad un certo punto prese Agatha per mano, e Albus pensò ridendo alla faccia che suo fratello James avrebbe fatto se li avesse visti.
Era già quasi mezz'ora che i due pattinavano e ridevano, felici come non mai, come due bambini spensierati che giocano nella neve.
Notò quanto l'amica fosse leggiadra ed elegante nel pattinare, a differenza di Cedric che era molto goffo, ma nonostante ciò sorrideva e sembrava molto felice.
Agatha si mise a fare le piroette e l'altro, cercando di imitarla, cadde a terra e i due scoppiarono a ridere, di nuovo.
Albus si girò, gli sembrava di aver sentito uno strisciare dietro di sé, ma diede colpa al vento e non fece in tempo a rigirarsi che sentì un grido di Agatha seguito da un sonoro "splash!".
La sua amica infatti era caduta nel lago, e un Avvincino la stava tirando dalle gambe verso gli abissi.
Cedric intanto si stava ritrasformando e stava riassumendo una forma da fantasma ma cercò di porgere il braccio ad Agatha, che, afferrandolo, lo trascinò in acqua.
Cercò di liberare le gambe dell'amica dalla presa folle dell'Avvincino ma, non riuscendoci, si immerse completamente nella speranza di riuscire a staccare la perfida creatura.
Dopo cinque lunghi minuti, e numerosi tentativi, Cedric riuscì a liberare Agatha che subito uscì dall'acqua ghiacciata del lago.
Ora l'Avvincino stava strattonando sott'acqua Cedric che ormai era quasi del tutto tornato fantasma.
Il ragazzo fu strattonato negli abissi dall'animale, mentre Agatha cercava di portarlo fuori dall'acqua, e scomparve dalla vista di tutti.
Agatha scoppiò in lacrime, Cedric ormai non sarebbe più riuscito a tornare in superficie e questo lei lo sapeva.
Dopo due minuti però, videro una figura uscire dall'acqua, come sparata da un cannone: Cedric era salvo, ce l'aveva fatta.
Agatha gli corse incontro con le braccia tese per abbracciarlo, ma lui, le strinse i fianchi con quel poco di mani che gli rimanevano, e, con il viso mezzo ritrasformato, la baciò.
Un bacio lungo ed intenso, che stupì Albus.
Si staccarono, Agatha aveva le guance rosse e Cedric era teso siccome non sapeva come l'altra avrebbe reagito.
Lentamente il ragazzo iniziò a riassumere sembianze umane, e Agatha lo abbracciò fortissimo e gli diede un altro bacio, questa volta più breve.
Ora i due stavano correndo suo ghiaccio, verso la riva, siccome erano bagnati fradici e non vedevano l'ora di andarsi ad asciugare.
Cedric prese in braccio la ragazza  e la portò fino a riva, "Sono proprio una bella coppietta" pensò Albus fra sé e sé.
Una volta tornati a riva Cedric disse:"Aggie, la come mai sono tornato umano, è strano non credi?" "Oh, sì sinceramente non so come mai, prova tornare fantasma!" rispose lei, e i due scoprirono che ora Cedric poteva essere umano o fantasma a suo piacimento.
Decisero che sarebbe rimasto comunque fantasma per non destare troppi sospetti, e così si incamminarono, mano nella mano, al chiaro di luna, verso il castello.
Albus aspettò che se ne fossero andati e poi fece lo stesso, era davvero felice per i due, anche se non avrebbe detto nulla a James.
La mattina dopo era Natale, e Albus trovò ai piedi del suo letto numerosi regali, con annessi biglietti: un maglione rosso da parte dei suoi genitori, un muffin al cioccolato fatto in casa da parte di sua sorella, una trottola che faceva il solletico da parte di Rose e i suoi genitori, un pacchetto di Gelatine tutti i gusti più uno da Scorpius, dei guanti da Quidditch da parte di Agatha e dei calzini molto belli da parte di James.
Anche lui aveva regalato qualcosa a James e Agatha, a suo fratello aveva donato un lecca-lecca soporifero siccome sapeva che soffriva di insonnia, mentre, all'amica aveva regalato un fiocco che cambiava colore in base a quello che si decideva, per legare i lunghi capelli castani.
Si vestì e scese in Sala Grande dove il fratello e l'amica lo aspettavano.
Agatha indossava il fiocco di Albus, di colore giallo scuro, come la sua divisa, mentre James un maglione come quello di Albus ma bordeaux.
Fecero tutti colazione in silenzio e poi, siccome aveva iniziato a nevicare, andarono di fuori e fecero una battaglia a palle di neve.
Tornarono al castello un'ora prima di cena, e si prepararono, stavolta però decisero di vestirsi come di consuetudine.
A cena mangiarono di nuovo come dei forsennati e poi corsero verso il Balcone delle Siepi per vedere il cielo stellato.
Stavano tornando verso i dormitori quando Albus sentì di nuovo strisciare, come la notte prima, e sentì qualcosa che lo stava avvolgendo da dietro la schiena: era un gigantesco serpente, e altri due si stavano erano già addosso a James e Agatha.
Suo fratello strillò di terrore: aveva molta paura dei serpenti. Agatha invece si dibatteva per liberarsi dalla stretta del suo.
Albus per un secondo pensò di svenire siccome il serpente lo teneva stretto talmente forte che gli mancava il respiro.
Erano tutti e tre legati, urla di terrore invasero il castello: videro degli insegnati correre loro incontro, ma purtroppo il loro intervento fu vano.
Altri serpenti arrivarono e, uno dopo l'altro, iniziarono a stringere a loro volta gli insegnati.
Erano spacciati: i serpenti si prepararono a morderli, e tutti sapeva o che un morso di quei serpenti uccideva anche il più forte dei troll.
A questo punto Agatha urlò qualcosa di incomprensibile, secco e autorevole, e tutti i serpenti se ne andarono, come se avessero ricevuto un ordine.
"A-Agatha tu parli Serpentese?" chiese James terrorizzato, tutti infatti sapevano che solo il vero erede di Serpeverde, nonché a questo punto anche di Voldemort, parlava quella lingua.
"Ma certo, perché lei parla agli animali, ma tu ieri non c'eri zuccone!" gli rispose irato Albus e i ragazzi tornarono nei rispettivi dormitori accompagnati dagli ancora sconvolti insegnanti.

Albus Severus Potter e le bacchette gemelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora