Capitolo 1

191 8 1
                                    

La vita va avanti, così mi hanno sempre detto. 

Da quando io e Yoongi ci siamo lasciati, a breve saranno due anni, le cose sono proseguite stranamente in positivo.
Non nego che i primi tempi sono stati incredibilmente difficili eppure, nonostante la ferita sia quasi rimarginata, a volte la mia mente non può fare a meno di volare con il pensiero al ragazzo che mi ha rubato e distrutto il cuore.

Magari alla sera, quando mi stendo nel letto immerso nell'oscurità, mi ritrovo a chiedermi se anche lui come me ha sofferto, se si sente solo, come sta.

Nelle prime due settimane dalla sua partenza, mi sono ritrovato spesso a chiedermi perchè avessi rifiutato di andare con lui per poi realizzare subito dopo che il mio lavoro è sempre stato fonte di gioia per me oltre che di grande soddisfazione. 

E' stato difficile e doloroso rimettersi in piedi, c'erano giorni in cui tutto era così nero che anche solo l'idea di trascinarmi fino alla doccia era troppo e altri in cui l'adrenalina mi scorreva così forte nelle vene che non riuscivo a star fermo. L'alternarsi del mio umore non era l'unica cosa che però mise in agitazione i miei amici. Anche nei giorni migliori c'era una costante che persiste anche oggi: il cibo era mio nemico. Non riuscivo a mangiare tutti i pasti, l'odore e a volte anche solo l'idea delle pietanze, mi portavano una nausea fortissima.
Ad oggi riesco a mangiare ciò che mi basta anche perchè sennò mio fratello mi viene a prendere con una mazza chiodata.

Dopo un paio di mesi, una decina di chili persi, e tanti pensieri oscuri dopo, mi sono ritrovato a vivere in casa di mio fratello e suo marito perchè la situazione era diventata troppo pesante ed è solo grazie a loro se mi sono rimesso in piedi.

Ci sono voluti sei mesi prima che riuscissi a tornare a lavorare pienamente e, oltre al modello avevo accettato anche qualche ruolo televisivo per cambiare, scoprendo che la recitazione è interessante e che molte attrici novelline sono davvero facili.

Ovviamente da quando le cose con Yoongi non sono andate, ho smesso di credere alle favole della Disney e mi sono chiuso decidendo di divertirmi con chiunque mi andasse senza mai portarle in casa ovviamente.

Lo squillo del telefono mi riporta alla realtà -Pronto?!-

-TAE DOVE SEI DOBBIAMO PARLARE TIPO ORA!"- ovviamente poteva mai non essere Jimin a rompermi a quest'ora.

-A casa.- gli rispondo con ovvietà.

-Allora entro.- e non mi da tempo di ribattere che entra nella stanza come un uragano saltandomi addosso e facendomi venire voglia di ucciderlo.

-TAE DEVI SAPERE TIPO TUTTO SUBITO!- I suoi occhi sono spalancati, ha un sorriso che va da un orecchio all'altro e i capelli sono scompigliati come se avesse corso.

-E PARLA ALLORA- gli dico con enfasi, lui si siede vicino a me e fa un lungo respiro.

-JUNGKOOK MI HA CHIESTO DI ANDARE A VIVERE CON LUI. Cioè io lo so che non abbiamo ancora una casa ma magari posso andare nel suo monolocale e poi cercare qualcosa di più grande e spostarci più in là!- se non fosse svenuto ora, non so quando l'avrebbe fatto.

-Jimin è bellissimo! Sono felice per voi!- lo sono davvero e lo abbraccio strettissimo, mi ricambia e ancora una volta mi trovo a pensare che i suoi abbracci sono così belli ed intensi che ti fanno dimenticare tutto ciò che ti circonda.

-Ma Jk dov'è?- gli chiedo quando ci separiamo.

-Giù con tuo fratello e Joon! Andiamo anche noi!- mi dice e mi prende per mano per poi avviarsi e verso la porta trascinandomi con sè ma lo fermo.

-Prendo una cosa e ti raggiungo giù ok?- lui mi fa segno di sì e afferrando una cosa dal cassetto li raggiungo giù.

Sono tutti in salotto che parlano animatamente prendendo  in giro il povero Jungkook che si è fatto rosso fino alla punta dei capelli.

-Sentite, ho un'idea per la casa!- dico dopo essermi seduto.

Tutti si girano verso di me, prendo la suddetta cosa e la metto in mano a Jimin.

-E' già da un pò che penso di andare a vivere da solo...  a questo punto penso che forse potrebbe essere Jk a transferirsi con te. Che ne dite ?- gli sorrido e vedo Jimin fissarmi incredulo.

-Davvero Taetae? Cioè se lo fai per la situazione...- prova a parlare ma lo fermo.

-No Jimin, sono davvero felice per voi e quell'appartamento per voi è sicuramente migliore che per me. In più Jk ha già tutte le sue cose là e io le mie qua!- i due in questione si guardano e mi sorridono.

-Sei davvero il migliore Taetae!- entrambi mi assalgono in un abbraccio così forte da togliermi il respiro.

-Che fratello generoso che ho! L'ho cresciuto proprio bene!- commenta mio fratello mentre se la ride con il marito sul divano.

-Aria, mi serve aria!- urlo facendo allontanare i miei due assalitori e riprendiamo a chiacchierare sul divano finchè non siamo tutti disturbati dal suono inaspettato del campanello di casa.

-Vado io!- dice Namjoon e si alza mentre noi continuiamo a fare ciò che già eravamo impegnati a fare.

-Ragazzi, abbiamo un ospite inatteso!- dice uno dei proprietari con tono allegro, peccato che la sua faccia abbia un espressione tesa.

Il tempo sembra rallentare, tutti i suoni spariscono intorno a me e mi ritrovo a fissare incantato una persona che non pensavo avrei visto ancora per un pò.

-Sono tornato.- il suo aspetto è migliorato, i capelli neri sono più lunghi, la maglia nera aderente che indossa lascia intravedere un corpo più sodo di quello che ricordavo, gli occhiali da vista gli danno un'aria intellettualmente sexy e le labbra sono leggermente screpolate dal freddo.

Porta una mano in alto in segno di saluto e il suo sguardo vaga sulle facce di tutti finchè non trova la mia e i nostri sguardi si incastrano, solo in quel momento realizzo che è davvero davanti a me.

Sento la nausea salirmi, distolgo lo sguardo e vado in cucina mentre gli altri riempiono Yoongi di domande.

Apro un mobile e cerco dei cracker per smorzare questa sensazione e cercare di restare freddo ma non ho fortuna e mi ritrovo a dover solo trovare un modo per convivere con questa sensazione.

Torno in salotto e li trovo assorti a parlare con Yoongi e quando provo a sorpassarli, Namjoon mi nota e mi raggiunge in camera mia.

-Tae non sapevo sarebbe tornato oggi... mi aveva detto che sarebbe tornato fra qualche giorno e pensavo di avere tempo di dirtelo e di ...- lo interrompo.

-E' casa vostra e lui è tuo amico, non mi devi niente Joonie.- lui mi sorride con imbarazzo e capisco che c'è altro.

-Beh, ecco... deve rimanere qua fino a quando non troverà un nuovo appartamento. Io pensavo tornassi da Jimin.- so che è pieno di sensi di colpi per non avermi avvertito e mi dispiace ma sono anche incazzato nero.

-Va bene Namjoon. Non mi devi spiegazioni, è casa tua. Potresti lasciarmi da solo e salutarmi gli altri? Vado a fare una doccia e vado a dormire, domani ho un meeting per un ruolo.- gli dico e vado in bagno.

Finita la doccia mi metto a letto ancora scosso e spero che la mattina venga presto per poter fuggire e riprendere la ricerca di un appartamento.























N.d.A.: Non pensavo avrei scritto un sequel di Falling ma, forse anche per me stessa, sento che la riprenderò, con più calma e cercando di non deludervi.




In love.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora