partiamo dal presupposto che "depressione" non vuol dire un periodo, un momento di tristezza. ancora oggi è comune tra le persone usare questo termine quotidianamente quando c'è gente, me compresa, che ogni giorno deve combatterci. è una malattia. mettiamocelo in testa. non serve auto diagnosticarsela per qualche sintomo o semplice tristezza.
fatta questa piccola premessa, in queste righe vorrei semplicemente buttare giù qualsiasi cosa mi venga in testa.
la mia depressione è iniziata più di un anno e mezzo fa. ha avuto delle cause scatenanti, ma è degenerata e si è persa nel tempo, continuando a peggiorare. ogni giorno per me é una battaglia, fare qualsiasi tipo di azione, dire qualsiasi tipo di parola, è una lotta continua. troppe volte mi hanno detto di sforzarmi a uscire, parlare o relazionarmi. non esiste cosa più sbagliata e inopportuna da dire. non sono io che scelgo come sentirmi, se io non me la sento di dare un senso alle mie giornate forse è meglio così. la maggior parte delle volte mi lascio andare, mi lascio andare nei miei pensieri, proprio per questo il posto che più mi fa stare male è la mia stessa mente. continua a pensare ininterrottamente a qualsiasi tipo di situazione che potrebbe farmi salire il panico. a quanto io non sia capace di uscirne. ingigantisco qualsiasi cosa mi circondi, ne creo una paranoia le cui frasi mi ronzano in testa per tutto il giorno. per colpa dei miei stessi pensieri la notte non dormo e il giorno sono a pezzi. non so neanche spiegare quanto faccia stare male e quanto ti distrugga dentro. la cosa peggiore è che é come se io non avessi il controllo di me stessa, delle mie azioni o pensieri, ma sia la depressione stessa a prendere il controllo di me e a condizionare qualsiasi cosa.