9-0-9-2Il lucchetto si sblocca e permette a Camila di aprire il suo armadietto per buttarci, letteralmente, dentro i libri che non le servivano più e cercare di trovare, in mezzo a quella massa informe di fogli, quelli che le sarebbero serviti per lo studio a casa.
Stava per chiudere l'anta quando si soffermò a guardare la foto lì attaccata: lei e Lauren, la sua migliore amica, sorridenti e sporche di vernice. quel giorni si erano convinte di essere capaci di creare un capolavoro ai livello di Van Gogh, ma tutto si era concluso con una grande guerra di colori.
Sorrise al ricordo, sentendo la mancanza di quei momenti speciali passati con lei.
La loro amicizia si stava sgretolando, ma la cosa che più faceva soffrire Camila era la consapevolezza di esserne lei la causa.
Fin da quando ne ha memoria Lauren le era sempre accanto, tenendola per mano durante la loro crescita.
Lauren è una di quelle ragazze che attira l'attenzione sia maschile che femminile. Con i suoi lunghi e mossi capelli castano scuro, le folte sopracciglia, gli occhi verde smeraldo, le labbra carnose sempre distese in un sorriso e il corpo scolpito dagli allenamenti di softball, non era mai stata a corto di bellezza; introversa, ma alle persone che si guadagnavano la sua fiducia non esitava a donargli il suo cuore.
Ha un anno in più di camila e per questo si è sempre sentita in dovere di proteggerla da tutto. Quando la più piccola si lamentava di questo lei era solita dire di essere un cavaliere che salvava la sua gentil donzella dal pericolo, per poi mettersi in una posa "galante" e delirare frasi cavalleresche solo per farla ridere.
Un sospiro le uscì dalle labbra mentre chiudeva l'armadietto e appoggiava la fronte sul metallo freddo, cercando di placare il senso di sconforto che la stava invadendo.
Nell'ultimo periodo qualcosa era cambiato. Camila si era accorta che dipendeva da ogni suo gesto o parola, in un modo che superava l'affetto fraterno.
Tutto si complicò ulteriormente quando la sua amica le confessò i suoi sentimenti e il suo desiderio di far evolvere la loro relazione.
Quel giorno era stato programmato nei minimi particolari dalla corvina. Nella mattinata di quella domenica, Lauren era andata a prelevarla dal letto per portarla allo zoo. Passarono tutto il pomeriggio tenendosi per mano, correndo come bambine da un recinto all'altro cercando di attirare l'attenzione degli animali.
Era quasi il crepuscolo quando uscirono e Lauren si affrettò a portarla al mare per guardare il tramonto da lì. Poi, con il sottofondo del respiro delle onde e il cielo di un caldo arancione che iniziava a spegnersi, come in quei stupidi film pieni di cliché che tanto piacciono alla più piccola, le disse tutto.
Fu lì che tutto iniziò: con alle spalle la scenografia perfetta di ogni sogno romantico e gli occhi pieni di lacrime, Camila la rifiutò.
La paura aveva avuto la meglio. Paura di poter perdere la sua Lauren per dei sentimenti che con il tempo potrebbero svanire. Non ha avuto il coraggio di stravolgere tutte le sue convinzioni mettendosi sotto una spada di Damocle aspettando di vedere se fosse sopravvissuta.
Si sistemo lo zaino sulle spalle e si incamminò verso l'uscita cercando di non farsi travolgere da quella marea di gente che sembrava trasformarsi in un branco di bufali imbizzarriti al suono dell'ultima campanella.
L'afa di Miami non si era risparmiata neanche quel giorno, ma una brezza primaverile riusciva a placarla a tratti. Nel parco intorno all'edificio c'erano ragazzi che si riunivano con i loro amici, chi si affrettava ad uscire dai cancelli dell'istituto e chi mangiava godendosi i raggi del sole prima dell'inizio delle lezioni pomeridiane.