Capitolo 1 La discoteca

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L'adolescenza è sbagliare, ed avere la possibilità di farlo,

è un monito di crescita per ognuno di noi.

Eccoci qui, in macchina, a soli 24 minuti dall'università della California, Los Angeles io, Alison e Judit eravamo entusiaste per la nuova avventura, decidemmo di affittare una casa a soli 5 minuti dalla nostra università, grazie alle famiglie un po benestanti di ognuna di noi, alcuni potrebbero considerarci delle snob, ma il fatto è che non ci sentivamo affatto così, sapevamo che dopo questo anno scolastico dovevamo trovare un lavoro e ognuna di noi doveva affrontare la propria realtà.

Arrivate a casa, la prima impressione è stata positiva, un soggiorno ampio e spazioso, ma anche molto minimalista che ci piaceva, poi un ampio corridoio, dove si stagliavano tante altre porte, anch'esse tutte chiuse, io e le ragazze scegliemmo le nostre stanze, una volta scelte le stanze incominciamo a disfare tutte le scatole della nostra roba e sistemare dove di consuetudine, passò all'incirca 1 ora che ci eravamo messe dietro a lavorare e la tentazione di uscire era enormemente forte.

«Ragazze, andiamo in discoteca!»

Propose Judit, con una voglia assurda di uscire da quel caos infernale che avevano creato con tutta quella carta e cartone delle loro cose che avevano inscatolato.

«Ma domani abbiamo l'università!»

Ribattei, cercando di essere realista ed essere al 100% per il primo giorno di università.

«Non essere noiosa, Jane!»

Alison insistette al riguardo e alla fine, io cedetti come un budino che fuoriesce dal suo involucro, infatti, dopo un altra ora di preparativi, eravamo tutte pronte, io indossavo un tubino nero, molto aderente con dei tacchi lucidi, mentre le ragazze sfoggiavano i loro abiti eleganti, dopo tutto abbiamo deciso di andare al Vip Room, un locale abbastanza famoso e anche molto affollato, al suo interno l'atmosfera era alquanto elettrizzante, mentre un odore forte di sigaretta e sudore, colpì i miei sensi olfattivi, che mi diede un senso di fastidio e nausea, mentre le ragazze si buttavano in mezzo alla pista, io mi diressi verso il bancone per ordinare un drink, ma in quel preciso momento mi scontrai con un uomo e il mio drink, appena preso, si rovesciò sulla sua camicia.

«Oh, mi scuso!»

Balbettai e nel mentre, diventai tutta rossa per il fatto appena accaduto.

«Tranquilla, ho sempre voluto un drink extra!»

Lui rispose con un sorriso e io pensai che se la sarebbe presa e che mi avrebbe tirato addosso un frego di parole.

«Mi chiamo Jane, Jane Smith.»
«Nathan Drake.»

Lui rispose, per un attimo il mondo intorno a noi scomparve catapultandoci in un altro mondo differente da quello in cui eravamo fisicamente, dopo esserci scambiati qualche parola, fui tirata fuori da quel mondo parallelo dalla mia amica, Judit, che di tutto ciò sembrava allarmata dalla situazione.

«Sai chi è lui?»

Judit bisbigliò quella frase tutta allarmata ed io risposi:

«Certo, si chiama Nathan.»

Confusa da ciò che mi chiese Judit gli risposi in quella maniera, ma lei mi disse:

«È il capo della Gang Dark!»

Quando sentii le sue parole iniziarono a rimbombare nel cervello e da lì allo stesso modo mi si gelò il sangue fino ad avere una paura matta e a non credere a tutto quello che io avevo appena sentito da lei.

«COSA? Ma stai scherzando?»
«Shh! Non attirare la sua attenzione!»

Mi implorò Judit, sentendo il suo sguardo su di me, il panico si fece strada.

«Cosa faccio adesso?»
«Ballare! Devi confonderti tra la gente!»

Con un misto di ansia e adrenalina, decisi di alzarmi e dirigermi verso la pista da ballo, ma proprio mentre stavo per raggiungere Alison, Nathan mi bloccò.

«Ehi, non te ne vai così presto, vero?»

Disse con un sorriso intrigante, il mio cuore balzò in gola, in un attimo, mi sentii intrappolata nella sua tela, sapevo che avrei dovuto essere prudente, ma la sua presenza era magnetica e inquietante allo stesso tempo.

«No, sto solo andando a...»

Iniziai, ma le parole si bloccano sulla mia lingua.

«Balliamo, Jane.»

Mi propose, allungando la mano verso di me, non sapevo come rispondere, un lato di me voleva scappare, mentre l'altro era affascinato da quel mondo nuovo e pericoloso, in quel momento, mi resi conto che la mia vita stava per prendere una direzione inaspettata e che non sarei stata mai più la stessa.

Mi propose, allungando la mano verso di me, non sapevo come rispondere, un lato di me voleva scappare, mentre l'altro era affascinato da quel mondo nuovo e pericoloso, in quel momento, mi resi conto che la mia vita stava per prendere una direzione...

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Ciaoo raga eheheh ho finto sul più bello come state in questo periodo? Fatemelo sapere giù nei commenti!

Un bacio Marti

Vita Diversa - The Metamorfosi SerieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora