1.CAPITOLO

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22 Settembre 2020

Oggi mancano esattamente 3 mesi per uscire da qua dentro, luogo che mi ha visto crescere, cadere e rialzarmi, cambiare in meglio, trovare delle persone che considero la mia vera famiglia, ma soprattutto mi ha fatto pensare allo sbaglio fatto, ma che rifarei altre mille volte. Dopo 9 anni finalmente potró festeggiare il Natale con la mia famiglia, ritornare in quella casa che ha visto solo il peggio di me, dalle litigate sfrenate con mia madre, alle volte che mi sono chiuso in camera e dannare quel maledetto cognome che porto; se quelle quattro mura potrebbero parlare racconterebbero la vita di un ragazzo condannato già dalla nascita, o meglio dal giorno 0. Ma se da un lato non vorrei tornare, dall'altro non vedo l'ora di uscire da qui dentro, rivedo quello che in questi anni mi ha fatto cambiare la testa, finalmente potrò passare una festa con lui il piccolo di casa.. MATTEO!
Vi starete chiedendo chi è, ve lo dico subito.
Lui è semplicemente la mia vita!
Lui è quel pensiero che mi da la forza di andare avanti senza fare piu sbagli!
Lui è  mio figlio! 
Ha 9 anni ed è nato, casualità della sorte, quando quel bastardo del giudice mi ha condannato a 9 anni carcere. Ricordo come se fosse ieri quel giorno; nell'istante preciso che il giudice preannunciava la mia condanna veniva alla luce lui.
Non so nulla di lui, e lui? Lui sa solo che il suo papà è un carcerato, un delinquente.
Ma non sa la cosa piu importante, mi trovo qui dentro per aver difeso lui e Carmen, la sua mamma, e ahimè colei che lo ha cresciuto e che nonostante tutto dovrei ringraziare. Anche se le cose tra me e lei, non vanno, spero che questo glielo abbia detto a Matteo!
Sono un ragazzo del Sud, precisamente di Salerno, e da buon terrone quale sono, difendo con i denti ciò che è mio, e questo lei non l'ha mai capito. Dopo che sono stato arrestato, io e Carmen ci siamo visti pochissime volte e ogni colloquio terminava, sempre, con una guardia che cercava di buttarsi in mezzo per calmarmi e riportarmi in cella, e si perché anche se sono cambiato, le cose sbagliate non le riesco proprio a digerire. Ma tutte le colpe non le do a Carmen, purtroppo non sono mai piaciuto alla sua famiglia, solo perchè sono figlio di un boss, e non vedevano l'ora di allontanarla da me, ma mi dispiace per loro, abbiamo un figlio, e in un modo o nell'altro dobbiamo incontrarci, io resterò comunque sempre nella sua vita, e viceversa. Da noi le persone vengono giudicati da qualsiasi cosa, da un tatuaggio di troppo, un vestito un po' più strano rispetto alla massa, un taglio di capelli diverso, ma, se come me, porti un cognome noto per tutta la popolazione della tua città, ma non per cose positive, bhe allora per te è croce nera. Verrai sempre visto per il cattivo della situazione, per quello che "PIÙ LONTANO CI STAI DA QUELLO LÌ, MEGLIO È!" vieni classificato per la pecora nera della città, anche se tu non hai scelto di seguire quella strada, ma porti quel cognome e per le persone sei e sarai sempre una persona dalla quale bisogna tenersi lontano. Ma ritorniamo a mio figlio, l'unica persona di cui m'importa veramente.
Di Matteo mi sono perso i momenti più belli della sua vita.. La nascita..
La prima parola...
Il primo dentino...
I primi passi...
Il primo giorno di scuola...
Mi sono perso tutto. 
Il mio desiderio piú grande ora è soltanto passare il primo Natale insieme.

Co: Eduà muovt! Scetati ra stu suonn e vir e t mov, c sta l'incontr rind a sal comun.. 

I miei pensieri vengono interrotti dalla voce del comandante.

E: comandà ma agg veni p forz?  M scocc.. Ja ricit ca nun stong bbuon e nun veng..
Co: Eduà nun m fa ngazzà... Vir e t mov...
E: Vabbuó egg capit... Pozz ij almen o bagn?
Co: Eduà tien 5 minut vir e t mov... 

Scendo dal letto vado a lavarmi la faccia e mi cambio. Al solo pensiero di Matteo, il mio viso cambia espressione, e non servirà una lavata per distogliere l'attenzione dai miei occhi che, purtroppo, parlano al posto mio.
Esco dalla cella e vedo che ad aspettarmi ci sta lui, il mio migliore amico, Ciro.

E: Cirú ma cre tutt sta frett??
Ci: Eduà dicono che è arrivata una nuova ragazza.. Ma crè Eduà, tutt appost?
E: Ma c me n fott a me e chella nuov?!? Io nun vec l ora ra ascí a cca dint... Sisi tutt appost Cirú, tranquill.
C: Eduà sicur? O sai emm crisciut nsiem, nun m faij. Vabbuó mo jamm ca si no ven o comandant a ci piglia! 

*SPAZIO AUTRICE*
Che ne pensate?  Piaciuto il primo capitolo?  Eduardo ne parlerà con Ciro di tutto quello che gli frulla nella testa?

*TRADUZIONE DIALOGHI*

•Co: Edoardo muoviti! Svegliati da questo sogno e vedi di muoverti, c'è l'incontro nella sala comune...

•E: Comandante ma devo venire per forza? Mi scoccio... dite che non sto bene, così non vengo..
Co: Edoardo non mi fa arrabbiare... Vedi di muoverti...
E: Vabbè ho capito. Posso andare almeno in bagno?
Co: Edoardo tieni 5 minuti vedi di muoverti..

•E: Ciro ma cos'è tutta questa fretta?
Ci: Edoardo dicono che è arrivata una nuova ragazza..  Ma c che c'è Edoardo, tutto apposto?
E: Ma che me ne frega a me di quella nuova?!? Io non vedo l'ora di uscire da qua dentro. Sisi tutto bene Ciro, tranquillo.
C: Edoardo sicuro? Lo sai siamo cresciuti insieme, non mi fai. Vabbè mo andiamo che se no viene il comandante a prenderci!

Il mio riflesso~ Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora