PROLOGO

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*Questa storia contiene parti che potrebbero disturbare un pubblico sensibile! Per favore, leggete a vostro rischio e pericolo*

Gennaio

"No, no" sbuffò Harry, la frustrazione era evidente nelle sue azioni. Aveva fretta di tornare a casa, ma aveva quasi sicuramente preso un raffreddore e non riusciva a trovare il suo sciroppo. Il ragazzo dalle guance arrossate era davvero triste. Mise la mano destra a pugno e ce la scagliò contro, il suono profondo, forte e secco.

A Harry non piaceva stare all'aperto, quando non stava bene. Questo stava a significare che doveva stare il giorno chiuso in casa, a guardare stupidi programmi televisivi, non facendo niente di produttivo e non avendo alcun tipo di interazione con qualunque forma umana per il resto della settimana. Una settimana è un tempo molto lungo per Harry. Lui ama le persone, ama parlare e ama rendere le persone felici; ma non può fare niente di tutto questo quando è malato.

"Guarda, amico, ho capito che sei malato, ma sei stato in questa posa adagiata di commiserazione per circa trenta minuti, quindi o prendi quel che ti serve e ti fai più in là, oppure ti spingo io da quella parte"

Harry aggrottò le sopracciglia per il tono piuttosto acuto e guardò dietro la sua spalla. In piedi, dietro di lui, c'era un ragazzo; questo ragazzo aveva i capelli castani posati sulla fronte, una frangia disordinata, tatuaggi scattanti sulle braccia (Harry pensa che il ragazzo dovrebbe mettersi un po' più di vestiti addosso. Andiamo, è Gennaio, non Giugno) e piercings sul sopracciglio e sul labbro. Sembrava un po' agitato. Ed Harry avrebbe dovuto spostarsi, già, gli occhi del ragazzo erano di un luminoso azzurro da cui non avrebbe potuto distogliere lo sguardo neanche se ci fosse stata una corda intorno alla sua gola e un cavallo stesse cercando di trascinarlo via. È basso - in realtà, non poi così basso; più basso di Harry. Ma Harry è sempre la persona alta del gruppo.

Una volta che Harry si accorse che lo stava fissando come la persona strana che è, tossì (non di proposito) e si mise di lato, praticamente facendosi lo sgambetto da solo. "Non riesco a trovare...". Tossì di nuovo, gli occhi si chiusero solo un poco prima di ritornare a fissare quelli del ragazzo dagli occhi azzurri. "Il mio sciroppo preferito, ecco" scrollò le spalle dopo questo, tirando su il suo naso che era rosso nella punta.

L'altro ragazzo fissava Harry come se fosse pazzo, la parte sinistra del labbro tirata in sù e il sopracciglio corrugato come se lo stesse facendo per comunicare qualcosa ad Harry. "Già. Beh, a me non interessa, quindi..." ed in quel momento Harry stava per zittirlo perché c'era una signora che spingeva un carrello della spesa non preoccupandosi di guardare avanti, ma era troppo tardi. Corse contro il ragazzo, il ragazzo corse verso Harry ed Harry cadde sugli scaffali che causarono scatole sopra scatole, in mucchio, sul pavimento piastrellato. "Che cosa cazzo sta facendo? Non può proprio guardare avanti? Gesù. Ci sono persone qui, lo sa. Ora i ragazzi che lavorano qui dovranno ripulire il disastro che ha combinato ma io lo so, so che a lei non frega..." Harry pensava che al ragazzo dagli occhi azzurri non importasse neanche. "Pensa che il mondo si aggiusti da solo tutto attorno a lei? Pensi ancora! Correre contro le persone in questo insano modo, io dovrei soltanto sputare e tossire addosso alle persone antipatiche come lei per farle ammalare, tu maledetta..."

"Hey"

La donna sembrava stesse per mettersi a piangere, le scuse si riversarono dalla sua lingua, quando il ragazzo dagli occhi azzurri fece una pausa dalla sua ramanzina per respirare. E sempre questo ragazzo aveva la mano ondeggiante, tutto intorno, mentre la sua faccia diventava rossa dalla rabbia. Adesso entrambi guardavano Harry, si erano fermati dal parlare, probabilmente perché non aveva ancora detto una parola e si erano dimenticati che anche lui era parte di questa cosa.

"Questo non è esattamente carino. Proviamo a- proviamo a..." rovesciò la testa all'indietro, chiuse in fretta gli occhi e starnutì sulla manica della sua felpa. "Passarci sopra" finì, cercando di respirare dopo aver appena starnutito.

Harry si aspettava che entrambi fossero d'accordo, che annuissero, che si stringessero le mani e si chiedessero sopra, ma nessuno dei due lo fece. Il ragazzo dagli occhi azzurri pressò le mani nelle tasche, ruotando gli occhi. E la ragazza afferrò semplicemente il carrello e lo girò, andando dalla parte opposta della stanza abbastanza in fretta. "Bene" Harry posò lo sguardo sul ragazzo dagli occhi azzurri, e poi sul disastro sul pavimento. Questo fece ripensare Harry su quel che il ragazzo dagli occhi azzurri stava dicendo alla ragazza. Non voleva che altre persone pulissero un disastro che non avevano procurato loro - anche se era il loro lavoro, in realtà - quindi decise di pulire lui stesso il disastro. Perché no? Non aveva nulla da perdere.

Camminò verso il mucchietto di roba e raccolse un po' di scatole tra le sue braccia, quante più possibili, ma neanche le sue braccia lunghe e "muscolose" potevano raccogliere tutte le scatole in una volta soltanto. Cominciarono a cadere a terra, una dopo l'altra, una alla volta.

Harry lasciò che delle parole involontarie scappassero dalla sua bocca, ad esempio "Ah" oppure "No, basta" o ancora "Dannazione". Questo non avrebbe dovuto far arrabbiare il ragazzo malato, ma lo fece. Adesso è triste, sofferente per la tosse continua e voglioso di aiutare. Questo non è proprio il suo giorno, ed è questo che lo fa un ragazzo imbronciato e con un irritazione momentanea all'occhio. E quel che rendeva tutto questo peggio era che Harry sapeva benissimo che il ragazzo carino non se ne era ancora andato. Lo avrebbe sentito se lo avesse fatto.

"Puoi andare, lo spettacolo è finito" disse Harry, la sua foce rauca e bassa. Non voleva piangere di fronte al ragazzo tatuato.

"Nah, penso sia appena cominciato"

Qualcosa fece capire ad Harry che il ragazzo dagli occhi azzurri avesse ragione.




coso me

ciao persone!

questa storia si intitola "flower crowns. ls", volevo avvisare che questa storia NON È MIA.

IO LA STO SOLTANTO TRADUCENDO.

la storia è di demisbum , l'ho letta quest'estate e ho chiesto il permesso di tradurla mesi fa, ho ricevuto il consenso, ed ecco qui la storia.

spero che anche al pubblico italiano possa piacere.

aggiornerò lentamente, anche perché sto portando avanti anche un'altra storia che sto scrivendo, ho scuola e quest'anno devo fare un esame lol.

ci si vede al prossimo aggiornamento!

J🦋

flower crowns//ls (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora