È il secondo giorno che sono chiusa in cella e mi sto annoiando da morire.
Forse è meglio evitare di vedere certe facce,mi farà bene questa punizione,lo so,ma qui dentro non c'è niente che fare oltre che guardare il soffitto e ormai so a memoria il numero di crepe che ci sono.Liz viene tre volte al giorno a portare i vassoi dei pasti e,forse,è l'unico momento carino della giornata.
Manca ancora un giorno intero e metà di oggi.
Dovrò cercare un passatempo per far scorrere queste ore,sennò potrei impazzire.Sono curiosa di sapere come è andato a finire il piano tra Filippo e il comandante,ma non potrò dato che non posso vedere nessuno.
Nad viene ogni tanto fuori dalla cella cercando di non farsi vedere,per assicurarsi come sto e poi va via.Le ragazze stanno per tornare dalla mensa e non vedo l'ora di vedere Nad anche solo di sfuggita. Devo chiederle com'è andata.
Sento urlare nel dormitorio,persone che litigano.
Mi alzo dal letto e mi attacco alle sbarre della cella cercando di intravedere qualcosa,ma sono troppo lontani.Cerco di chiedere a qualcuna,una spiegazione,ma sono tutte troppo in panico per potermi rispondere.
"Uscite,muovetevi!" urla Liz mentre tutti la seguono fuori dal dormitorio
"Liz!" cerco di chiamarla,ma non mi sente.Sarà successa una delle solite risse, quindi torno a stendermi sul letto senza farci neanche troppo caso.
"Alida!" sento urlare dall'esterno,mentre i passi si avvicinano velocemente.
Mi alzo dal letto e mi avvicino alle sbarre.
Sbianco quando vedo quel viso."Cosa ci fai tu qui?" dico fredda
"Esci,muoviti" cerca di aprire la cella con le mani,ma ci vogliono le chiavi
"Perché?" ma cosa vuole da me adesso?
"Ti ho detto di uscire di qui!" dice urlandomi in faccia
"È chiusa a chiave" rispondo scocciata mentre vado a sedermi sul letto.Lo vedo andarsene,ma cosa è venuto a fare.
Poterebbe benissimo lasciarmi in pace se pensa davvero quelle cose di me.Lo vedo tornare correndo con un mazzo di chiavi in mano e cerca esasperatamente di aprire la mia cella.
"Edoardo cosa vuoi" dico mentre riesce ad aprire la cella.
Dalla sua bocca esce un sospiro,è come se si fosse tolto un peso ma continuo a non capire.
"Vieni,sbrigati" dice afferrandomi dal braccio e trascinandomi verso l'esterno della struttura,dove c'è praticamente tutto il carcere,direttrice compresa."Oddio,Alida!" urla Nad correndo ad abbracciarmi
"Nad,ma cosa è successo" solo l'unica a non sapere niente e questa cosa mi da sui nervi
"Qualcuno ha dato a fuoco al dormitorio maschile" dice toccandomi la faccia come se non ci credesse che stessi bene,ma poi mi guarda interrogativa.
"Non hai sentito l'allarme?" chiede corrucciando le sopracciglia.
Edoardo è vicino a noi e ascolta la conversazione senza distrarsi neanche un momento.
"No" rispondo sincera,non è scattato nessun allarme
"Sarà scattato solo quello della mensa" dice sorridendo Viola e ora è tutto chiaro,ha disattivato l'allarme del dormitorio femminile,sapendo che c'ero io.
"Puttana!" le urla viola cercando di scaraventarsi addosso a lei,ma io glielo vieto prendendola dal braccio
"Non ne vale la pena" le rispondo e forse ha capito,che questa ragazza è impossibile."Alida,sono felice che tu sia qui" dice la direttrice venendo verso di noi
"Non trovavamo le chiavi della tua cella,erano cadute all'entrata dei dormitori" continua il comandante come per scusarsi di non essermi venuti a prendere."Ringrazia che c'era Edoardo a venire subito in tuo soccorso" d'istinto mi giro verso di lui che mi stava già guardando,ma distoglie lo sguardo.
Mando un'occhiata al comandante e alla direttrice,come per chiedergli gentilmente di lasciarci soli e loro capiscono,andandosene.
"Grazie" sussurro girandomi verso di lui.
Fa le spallucce,come per dirmi che non c'è nessun problema,ma in realtà ce ne sono troppi.
"Edo" dico ancora sussurrando avvicinandomi a lui,cercando di guardarlo negli occhi,ma lui guarda altrove.Faccio per andarmene,ma lui mi tira dal braccio,allontanandomi da tutti.
Mi guarda negli occhi,ma non parla.
Ho una voglia matta di abbracciarlo e baciarlo,ma ogni volta che penso a lui,mi passano per la testa le parole di Nad."Ho avuto paura" mi fissa negli occhi
"Non c'è nessun proble-" cerco di dire ma lui mi interrompe
"Ce ne sono troppi di problemi Alida,io non ho mai avuto paura che succedesse qualcosa agli altri,ora spiegami perché cazzo oggi ho sudato freddo quando non trovavano le chiavi della tua fottuta cella!" se la prende con me,come se la colpa fosse mia.
"Non lo so" dico con gli occhi lucidi
"E non piangere" dice abbassando il tono,ma lo ha detto come se fosse un rimprovero
"Non sto piangendo" dico cercando di ritrarre le lacrime.Lui si tira i capelli all'indietro e poi torna a guardarmi.
Cerca di parlare ma una voce lo zittisce."Edoardo,che bello vederti" dice una ragazza con la voce da gallina abbracciandolo,senza curarsi della mia presenza.
Lui non reagisce al suo abbraccio e cerca di scansarla,ma con scarsi risultati.
"Levati" gli dice freddo senza neanche guardarla,guarda me,che me ne vado.Avevano ragione,avevano tutte ragione ed io ho sprecato il mio primo fottutissimo bacio,per darlo a un ragazzo che non ricorda neanche il numero di troie che ha al giorno.
Mi avvicino a Nad e Silvia che mi guardano come per chiedermi spiegazioni,ma io mi limito a guardare i pompieri che cercano di spegnere le fiamme all'interno del carcere."Posso farti una domanda?" dico a Nad all'improvviso,è che mi è venuto in mente solo adesso.
"Certo" risponde lei."Com'è andata l'altro giorno col piano di Ferrari?" dico più piano possibile per non farmi sentire da nessuno
"Bene,la direttrice non si è accorta di nulla" perfetto cazzo.Annuisco e vedo che Filippo ci guarda accennando un piccolo sorriso.
Mi alza il pollice,come per dirmi che è tutto ok ed io lo faccio a mia volta.
Spero che sua sorella stia bene.I vicili del fuoco finiscono il loro lavoro e chiamano dentro la direttrice,che li segue velocemente.
Il comandante e le altre guardie ci sorvegliano per verificare che a qualcuno non venga l'idea di fare qualche cazzata,dato ce c'è il cancello semi aperto,occupato però da altre guardie.
Dopo venti minuti circa,esce la direttrice ordinandoci di ascoltarla.
"Bene ragazzi,fortunatamente le condizioni non sono gravi perché abbiamo reagito in tempo. Il fuoco ha colpito solo le ultime tre celle e di conseguenza,purtroppo,sono andati persi anche vestiti e qualunque cosa abbiate portato lì dentro" dice dispiaciuta "I ragazzi che stavano in quelle celle verranno spostati nelle celle disponibili e spero riusciate a recuperare anche l'un percento delle vostre cose" conclude il suo discorso.Un vigile del fuoco esce in cortile con una canna tutta bruciata in mano mostrandola a tutti.
"Questa è stata la causa dell'incendio:una canna accesa sopra delle lenzuola,nella cella 332,letto superiore" dice a tono per farsi sentire da tutti."Di salvo e Ferrari,è la vostra cella" dice il comandante ma viene interrotto dalla direttrice
"Di chi è il letto superiore?" chiede la direttrice con tono autoritario
"Carmine Di Salvo".Angolo autrice
La storia comincia a prendere forma e sono davvero contenta che a molti di voi piaccia.❤️
Secondo voi,la canna è davvero di Carmine?