CAPITOLO 3

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Il mio sonno fu interrotto dal brusco suono dell'apertura delle porte.
"PROSSIMA FERMATA DUBLINO"
Abitavo in un paesino in Irlanda.
Un paesino un po' tranquillo, isolato, in mezzo al verde...
A pochi km da Dublino.
Lì, avrei preso l'aereo.
Mancavano 15 minuti di viaggio e poi sarei partita con l'aereo alle 11 pm.
Il mio telefono in modalità silenziosa vibrò..
Non feci in tempo a leggere nel blocco schermo cosa mi era arrivato ma per il momento non mi interessava.
Volevo pensare un po' ad Harry.
Erano quattro anni che non lo vedevo e sentivo più.
Ma mi chiedo.. Se lui mi avesse dimenticata?? Insomma quattro anni non sono pochi, una persona riesce a rifarsi una vita! A parte io a quanto pare poiché in quattro anni non ho fatto altro che pensare a lui e non l'ho dimenticato un secondo della mia vita.
Rovistai nella mia Louis Vuitton cercando il mio quaderno dei ricordi e presi tra le mie mani la foto di Haz ( come lo chiamavano gli amici).
Potevo affermare che in quella foto vedevo un ragazzo di 18 anni, dai capelli riccioli colore castano chiaro, occhi verdi smeraldo e un sorriso che ti fa sciogliere gli occhi.
Per non dimenticare nulla, il suo meraviglioso sorriso era affiancato da due marcate fossette che si formavano su entrambe le guance.
Era un ragazzo alto e magro i capelli formavano un ciuffo disordinato sulla sua fronte e la forma era quasi a cespuglio, ma gli stavano da Dio.
Si vestiva sempre giacca e camicia, pantaloni attillati e All star...
Per aggiungere un tocco di bellezza a questo ragazzo già perfetto non potevano mancare i tatuaggi!!
Ne aveva qualcuno sul braccio sinistro.
Come dimenticare le sue morbidissime mani, la sua dolcezza infinita e le sue parole.
Come dimenticare il sapore delle sue labbra, il suo sguardo intenso, le notti passate insieme, il cinema, le gite al parco...
Ma come dimenticare tutto questo??
Impossibile.
Tra una riflessione e l'altra abbracciai la foto tra me e me stringendola al petto e ancora una volta chiusi gli occhi per non piangere.
Notai che si stava avvicinando qualcuno a me: una ragazza alta, mora ma dagli occhi azzurri che indossava un vestitino di seta probabilmente Dolce e Gabbana con in mano una borsetta Furla, uno scialle rosa chiaro le copriva le spalle e portava delle ballerine bianche con le perline sulla punta.
Una riccona! Pensai tra me e me.
"Sorry, l'ho vista prima pensavo che forse questa fosse sua..probabilmente le si è staccata dal suo trolley"
Facendomi un sorrisino e allungando la mano verso di me mi diede in mano un'altra foto di harry.
Sì, quella era la foto che tenevo appiccicata sulla parte sotto del mio trolley, dove ci sono le ruote..
"Ehm, si è mia..grazie mille"
La mora mi chiese:
"Conosce quel ragazzo?"
Io con voce timida dissi" si..è anzi era mio..."

"DUBLINO SIGNORI! AFFRETTARSI NEL LASCIARE IL TRENO PREGO! LE PORTE SI CHIUDERANNO AUTOMATICAMENTE DOPO 5 minuti"

"NO PERCHÉ ANCHE IO LO CONOSCO SO DOVE...."

"SCUSI NON LA SENTO DEVO ANDARE!"

Urlavamo per contrastare il rumore del treno che partiva ma non riuscivamo a sentire le nostre voci..
Ma cosa aveva detto la mora?? Lo conosceva?? Tutto questo mi fa impazzire.
Ero scesa dal treno e con il fiatone mi sedei su una panchina alla stazione dei treni a Dublino.
Quella ragazza era la mia unica speranza.
Avrebbe potuto aiutarmi.
Ma era andata via.
Ed io ero sola.
Un'altra volta.
Pronta a lottare contro me stessa.
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RESTA CON MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora