Capitolo 34: Sguardo di fiamma

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Era abbastanza leggero, mentre lo tenevo nella mano sentivo le protuberanze nel manico che mi davano una sensazione estranea.

Lo osservo con attenzione, adesso che non c'era nessuno a distrarmi con il suo corpo e i suoi baci bollenti.

Noto un particolare insolito, all'estremità del manico vi era una specie di ciondolo con la forma di un occhio dalla pupilla strana, ne avevo viste di simili solo nelle illustrazioni di draghi e creature mistiche.

L'occhio era rosso come il fuoco e sembrava ardere, il colore era così intenso che mi sembrava quasi  una fiamma che bruciava in maniera selvaggia.

Sento la mia schiena riempirsi di brividi, ero completamente ipnotizzato da quel ciondolo così particolare e da quello sguardo che sembrava scrutare negli abissi più profondi della mia anima.

Mi sveglio da quello stato di ipnosi solo quando percepisco un dolore lancinante alla schiena, dove in precedenza avevo notato quella macchiolina insignificante.

Emetto un grido e sento lo sbattere d'ali e i versi gracchianti di un gruppo di corvi probabilmente spaventati dal mio urlo, cerco di riprendere la calma facendo respiri profondi, sento la mia testa scoppiare.

Quando mi calmo il dolore inizia a diminuire, metto il pugnale in borsa e cammino veloce volendo tornare a casa per controllare esattamente cosa fosse la causa del mio dolore, naturalmente i medici erano off limits, i segni sul mio corpo avrebbero portato a troppe domande e spiegazioni che non volevo dare.

In poco tempo raggiungo casa e mi precipito in bagno lanciando la giacca e la maglia dove capitava, appena arrivo mi giro e noto ancora quella macchiolina, era sempre lì, forse mi sembrava un pochino più grande, ma probabilmente era solo una mia impressione.

Corrugo la fronte pieno di confusione, non riuscivo proprio a capire cosa mi stesse succedendo. Nel frattempo inizio a sentire i primi tuoni, un altra tempesta era arrivata.

Mi sdraio nel letto e prendo dallo zaino uno dei sonniferi, lancio lo zaino lì vicino senza accorgermi di aver fatto cadere il pugnale accanto a me e in poco tempo perdo conoscenza venendo avvolto dall'oscurità.

L'ombra che ci unisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora