Capitolo 1.

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22 Settembre 2020 "Finalmente l'ultimo anno di scuola è arrivato, non ne potevo più." — disse Rebecca.
Ovviamente l'ultimo anno in didattica a distanza non è di certo dei migliori, ma sicuramente ha favorito a far alzare la media a moltissimi studenti.
Rebecca è una giovane studentessa di diciassette anni, ambiziosa, solare, dai guati particolari. Aveva lunghi capelli neri come il carbone e due occhioni azzurri che parlavano da soli, "hai il mare negli occhi" dicevano tutti coloro che la guardavano negli occhi. Aveva un viso dolce, morbido, proprio come le sue curve, non era eccessivamente prosperosa ma neanche una tavola da surf, era piccina, un corpo minuto, ma perfetto. Lei amava studiare, ci metteva tantissimo impegno ma non sempre riusciva ad arrivare ai risultati voluti, era in quinta superiore, in un liceo sportivo. Scolasticamente era sempre stata amata da tutti i professori, per i suoi modi gentili ed educati, insegnamento dei genitori per fortuna, non aveva mai avuto note o provvedimenti disciplinari, anche se il suo unico voto medio-basso era educazione fisica, poiché soffriva di gravi problemi respiratori che le impedivano di fare ciò che le veniva richiesto, anche se ce la metteva tutta per riuscirci.
Le lezioni a distanza favorirono l'aumento del voto anche in quell'unica materia carente, dato che l'unico "sport" che veniva svolto era pilates o rassodamento muscoli. Lei aveva un bellissimo rapporto con la professoressa di educazione fisica, Silvia, una ventenne in un corpo da quarantenne, erano sempre state complici loro due, ridevano e scherzavano come se non fossero alunna-professoressa, anzi, tutto il contrario, si scambiavano spesso anche dei messaggi durante le giornate. Rebecca era davvero affezionata a quell'unica insegnante in grado di capirla e in grado di metterla sempre a suo agio.

25 Settembre 2020
"Oggi dopo tre mesi di vacanza finalmente vedrò, in video lezione ma vabbè, la mia adoratissima Silvia, cavolo quanto mi manca spettegolare con lei dei miei compagni poco sviluppati, mentalmente e non." — pensò e nel mentre le scappò una piccola risatina.

Click, click, click
"La riunione non è iniziata, contatta l'operatore" — questo era l'unico messaggio che spuntava sul computer.
Erano le 11.20 e non era ancora iniziata la lezione, Rebecca era già pronta in top e pantaloncini sul suo tappetino, mentre cercava di distendere bene i muscoli e rilassarsi.
Click, click, click
Il rumore del mouse era alquanto snervante, soprattutto dopo aver continuato a schiacciare lo stesso link per altri dieci minuti.
"Riunione iniziata" — finalmente meet aveva deciso di far fare una lezione dopo mesi e mesi di riposo.
Rebecca entrò nel link , senza audio e videocamera, era una semplice lettera sullo schermo, ma non importava, nessuno l'aveva, tranne che uno solo, un certo: Michael Fortella.
"Chi sarà mai questo? Un altro di sostegno, mh mi sembra strano, ne ho almeno uno per ogni materia." — disse ad alta voce il suo subconscio.

Questo signor Michael era giovane, non gli si poteva dare poco più di una ventina d'anni, occhi verdi, moro e riccio, sicuramente il classico bad boy che è tutto fumo e niente arrosto. Il suo volto era ben messo, lineare, pulito e sbarbato, classiche caratteristiche che a Rebecca non dispiacevano. Anche fisicamente non sembrava male, almeno per quello che mostrava dalla videocamera: spalle larghe delineate da una maglietta con scollo a V.

La sua voce iniziò ad echeggiare dal computer, e be' non era male neanche quella. Profonda, quasi sensuale, fu proprio quella a far distaccare lo sguardo di Rebecca dal suo telefono.

"Buongiorno ragazzi e ragazze, quest'anno sarò il nuovo supplente di educazione fisica, purtroppo la professoressa Silvia che da anni è stata la vostra insegnante ha avuto problemi quest'anno con suo marito e si è dovuta trasferire." — disse dispiaciuto il nuovo professore.

Tin Tin Tin
Le notifiche sul telefono iniziavano ad arrivare, era proprio il gruppo delle ragazze della mia classe: "le mitiche".
"Ragazze ma quanto è bono?" — commentò Jessica.
"I N D E S C R I V I B I L E" — esclamò Chiara
Rebecca cercò di mostrarsi meno attratta da questo essere divino e scrisse — "Non male ragazze, ma c'è di meglio dai".

I messaggi continuavano a raffica, foto, video in cui veniva zoomato il professore.

Il silenzio si ruppe: — "Allora, ora passiamo ad un giro di presentazioni? Potreste mostrarvi per favore, quando vi chiamo ovviamente".

IL PANICO.
Rebecca iniziò a fare avanti e indietro per la stanza, in cerca dei suoi trucchi per poter coprire le sue immense occhiaie e il suo viso smorto. Quindi lo ricoprì di fondotinta, poi cipria, un bel po' di mascara e infine un tocco di gloss sulle labbra.

"Okay, ora sono presentabile" — esclamò Rebecca guardandosi allo specchio.

"Rebecca" — "Rebecca ci sei?" — domandò il professore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 28, 2020 ⏰

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