capitolo 22:Paura

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"No! Non posso esserlo!" Hermione balbettò. "Non sono pronta! Devo prima essere promossa!" Continuò il panico che le saliva alla testa più velocemente di quanto potevi dire expelliarmus.
"Mi dispiace signora Granger-Malfoy, ma il test non può essere sbagliato. Stimiamo che manchi circa un mese. Ne sapremo di più dopo una scansione, possiamo programmarne una per domani, se lo desidera?" Il guaritore rispose con calma.
Hermione si limitò ad annuire e seguì la guaritrice alla scrivania dove stava controllando gli appuntamenti. Draco non si era mosso dalla sua posizione, i suoi piedi si sentivano bloccati a terra come se fosse stato legato lì da rampicanti o magia. Non voleva che Hermione lo sapesse, ma era terrorizzato. Sapeva che prima o poi sarebbe dovuto succedere, ma n ci aveva mai pensato davvero. La sua testa cominciava a fargli male mentre migliaia di voci gli gridavano che sarebbe stato un padre terribile e Draco se ne stava lì a immaginarsi tutto.
"Draco puoi sentirmi?" Chiese Hermione, i suoi occhi pieni di preoccupazione.
"Oh sì, scusa." Borbottò Draco, uscendo visibilmente dalla sua trance.
"Sei sicuro? È la terza volta che te lo chiedevo, va tutto bene?"
"Certo che lo sono. Perché non dovrebbe?" Draco scattò.
"Non lo so, questo è tutto così improvviso, e ovviamente sembra che tu non lo voglia!"
Hermione gridò scomparendo prima che Draco potesse vedere le lacrime che le rigavano le guance.
Draco se ne stava lì a fissare il punto in cui si era fermata  Hermione un minuto prima, l'ho davvero incasinato. Pensò tra sé mentre scompariva nell'appartamento.
"Hermione? Hermione amore per favore parlami!" Draco chiamò dalla porta del bagno, dove Hermione si era chiusa a chiave quando Draco le apparve davanti agli occhi una ventina di minuti prima.
"Va via!" Gridò Hermione in risposta, la sua voce intasata di lacrime e moccio.
"No! Non lo farò! Ho bisogno di parlare con te, quindi ti suggerisco di aprire questa porta prima che la faccia saltare via dai cardini." Draco si accigliò.
Hermione voleva chiamare una scusa, ma sapeva che alla fine avrebbe dovuto affronarlo e perché non farla finita. Così aprì la porta per rivelare un Draco accovacciato e gli passò accanto per sedersi sul letto. "Hai tre minuti per spiegarti."
"Sono spaventato." Draco disse in modo piatto, scioccando Hermione con la sua onestà, "è tutto così improvviso e ho paura che non sarò un buon padre e tu e il nostro bambino mi lascerete. Voglio questo con te così tanto, sto solo spaventato e preoccupato e non ho idea di come c'è la faremo."
La coppia rimase seduta in silenzio per un minuto, la pausa avvicinò lo spazio tra loro.
"Anch'io ho paura." Disse infine Hermione. "Per la barba di Merlino sono fottutamente terrorizzata nemmeno io sono pronta. Prima di tutta questa faccenda della legge avrei aspettato di avere figli finché non fossi stata al sicuro, ma guardaci ora. Credimi prima di questo ho pensato che un miracolo avrebbe portato me e Ron di nuovo insieme." A questo punto scoppiò in grandi singhiozzi.
Draco si avvicinò al letto e la strinse in uno stretto abbraccio.
"Ti amo Hermione e sono felice di avere un figlio con te, nonostante io possa essere terrorizzato."
"Ti voglio bene anch'io Draco, sarai un grande padre." Hermione tirò su col naso asciugandosi le lacrime. "Sono contenta che tu mi abbia fatto andare al San Mungo oggi."
Draco non rispose, la tirò solo più vicino. Anche lui era contento.

The Marriage Law (Traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora