Capitolo 24

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Sapete quando state così bene nel letto, quando finalmente avete trovato la posizione giusta e non vi volete proprio alzare? Ecco la mia situazione. Il mio telefono non la smette di squillare e io non ho voglia di rispondere- "Cazzo Layla spegni quella merda"- dice Trevor girandosi dall'altra parte e smettendo di abbracciarmi- "Si spegnerà da solo"- sussurro io, Trevor si alza e va verso il mio comodino, prende il telefono e inizia a d urlare- "Si può sapere chi cazzo chiama la mia ragazza alle sei del mattino?"-ha la mascella contratta, i pugni serrati e un espressione tutt'altro che felice, decido di girarmi dall'altra parte e dormire, probabilmente è Becky.

"Signora Anderson, io non ho letto il nome. Si lei sta dormendo in questo momento. Oggi a mezzogiorno? Certo, arrivederci"- dice Trevor sbuffando e posando il telefono. Passano dieci minuti e non lo sento ancora caricarsi vicino a me, mi giro e lo vedo in piedi con le mani sui fianchi e tutto il suo peso sulla gamba destra, nemmeno i suoi tatuaggi "feroci" riuscirebbero a non farmi ridere, infatti scoppio a ridere e lui mi guarda in cagnesco- "Che c'è?"- gli chiedo seccata e mettendomi a sedere, lui sospira e si siede davanti a me- "Tua madre- inizia accarezzandomi il viso- vuole che andiamo da lei a mezzogiorno"- conclude sospirando.

Io mi alzo in fretta, provocando in lui uno sbuffo, mi metto le mani nei capelli e li tiro con forza ma Trevor mi raggiunge bloccandomi i polsi- "Devi stare tranquilla ok? La tua famiglia vuole solo passare del tempo con te. Sarò li con te e se diranno qualcosa che non va interverremo, guardami"- mi dice alzandomi il viso solcato già dalle lacrime con le dita, lui sospira- "Ok ma-"- inizio ansiosa- "Ma nulla, ora torniamo a letto e dormiamo ancora un po' d'accordo?"- mi chiede dolce, annuisco lentamente e lui finalmente posa le sue labbra sulle mie provocandomi una serie di scosse su tutto il corpo, proprio come la prima volta. Quando si stacca appoggia lentamente la sua fronte alla mia, respira sulle mie labbra pesantemente e mi accarezza le guance lentamente.

Quando apro gli occhi lui li ha chiusi e sorride, sembra un angioletto.

Gli prendo il viso tra le mani e mi accanisco sulle sue labbra tirandole con forza e mordicchiandole a volte. Trevor mette le mani sull'orlo della mia maglietta e senza smettere di baciarmi piano piano me la toglie rivelando il mio seno scoperto, chi dorme con il reggiseno?

Quando li tocca e si accorge che sono senza, si ritrae come se si fosse appena scottato- "Mi dispiace non ne avevo idea- inizia- cazzo Layla"- conclude squardandomi, io ridacchio e poi lo spingo verso di me mettendo le mani nelle tasche della sua tuta.

Qualcuno ieri era troppo impegnato a baciarmi per mettere il pigiama, poi si è addormentato come se avesse appena fatto una guerra. Trevor passa la sua lingua sulle mie labbra per poi prendermi il viso tra le mani e succhiarle con forza e desiderio. Scende con le mani e inizia a palpare il mio seno stringendolo con forza e giocando con i capezzoli- "Non dovevamo dormire?"-gli chiedo- " Dovevamo, ora stai zitta"- mi dice riprendendo a baciarmi.

Mi prende per le cosce e poi mi fa sbattere la schiena contro il muro violentemente tanto che emetto un piccolo gridolio- "Scusa mi dispiace"- mi dice accarezzandomi la schiena.
Mi fa scendere dalle sue gambe, poi prende una delle mie gambe e se la avvolge al bacino. Inizia a baciare e leccare il mio collo facendomi gemere e tirare i suoi capelli.

Arriva sul seno, lo guarda e poi si fionda su di esso baciandolo e giocando con i capezzoli. Lo riporto impaziente sulle mie labbra e lui ridacchia. Mi infila con voracità la lingua in bocca cercando la mia.
Ad un tratto suona il campanello ma lui non sembra volersi staccare- "Trevor il campanello"- dico cercando di trattenere un gemito che però sfugge lo stesso- "Non mi importa"- mi bacia ferocemente senza smettere di toccarmi.

Il campanello non smette di suonare e sento Trevor sbuffare dentro la mia bocca, si stacca- "Un momento di pace non si può avere? Alle sei e mezza del mattino si può sapere chi suona al campanello?"- scoppio a ridere di nuovo e lui mi fulmina con lo sguardo prima di stringermi forte i fianchi facendomi trattenere il respiro per qualche secondo accelarandolo quando mi ficca la lingua dentro la bocca palpandomi la coscia facendomi gemere nella sua bocca- "Ora la smetti di ridere?"- mi dice per poi baciarmi il nsso delicatamente- "Arrivo un attimo"- urla quando il campanello inizia a suonare di nuovo. Esce dalla stanza e io mi butto a pancia in giù sul letto scoppiando a ridere.


Mi metto una delle sue magliette per poi scendere e quello che vedo mi fa gelare il sangue nelle vene. Quella vipera di Emma sta cercando di infilare la lingua dentro la bocca del mio ragazzo. In senso di rabbia mi pervade tutto il corpo così inizio a correre verso di lei- " Come ti permetti brutta papera ossigenata"- mi scaglio su di lei iniziando a tirarle i capelli facendola cadere per terra. Trevor mi prende per i fianchi e mi fa scontrare contro il suo petto muscoloso- "Come osi?"- strilla la bionda sistemandosi il vestitino che non le copre nulla- "Oh andiamo sicuramente erano per la metà falsi quei capelli. Come ti permetti tu? Lui- inizio arrabiata indicando Trevor- è mio, ok?"- concludo puntandole un dito contro- "Dove è scritto che è tuo?"- strilla lei con la sua voce stridula e fastidiosa, prendo Trevor per il colletto della maglietta e lo attacco sulle mie labbra ficcando la mia lingua dentro la sua bocca.


Lui è all'inizio paralizzato poi si rilassa e approfondisce sempre di più il bacio prendendomi su per le cosce e palpando il mio seno.

Mi stacco controvoglia dal mio ragazzo e la bionda ha gli occhi spalancati- "Ascolta ragazza te lo ripeterò per l'ultima volta, lui é il mio ragazzo. Mio, fattene una ragione, la prossima volta che cerchi di trasmettergli i tuoi batteri ti inficcherò quelle unghie su per il culo. Ora sparisci"- le dico urlando e chiudendole la porta in faccia- "Nervosetta eh?"- mi chiede Trevor ridacchiando, lo prendo per il colletto e lo attacco nuovamente a me. Lui non perde tempo e mi prende per le cosce accarenzzandole a volte. Mi porta su senza mai staccarsi e una volta arrivati in camera chiude la porta alle sue spalle e mi fa cadere sul letto sdraiandosi sopra di me.

Qualche ora dopo...

"Layla sei pronta? Dobbiamo andare"- urla Trevor fuori dalla stanza- "Entra pure"- urlo di rimando finendo di mettere il rossetto. Quando entra il fiato mi si blocca e lui pare avere la mia stessa reazione visto che si blocca sulla soglia della porta. Ha una camicia lunga e un pantalone nero, una giacca di pelle nera e un paio di all stars bianche ai piedi- "Avevo detto niente camice lunghe"- dico alzandomi e camminando verso di lui.

Quando siamo uno si fronte all'altro lui allaccia le sue braccia muscolose intorno ai miei fianchi, faccio lo stesso e le allaccio dietro il suo collo accarezzando la sua nuca- "Sei bellissima"- mi dice prima di baciarmi il naso- "Non esagerare- inizio ridacchiando- anche tu non sei male. Che dico, sei perfetto ma avevo-"- non finisco la frase che lui lo fa per me- "Niente camice lunghe, lo so, ma voglio fare una bella impressione, non hanno visto le mie braccia scoperte, non ancora"- sospira- "Ma a me non importa, mi piaci cosi"- gli dico timida guadagnandomi un altro bacio sul naso- "Finisci di prendere le tue cose e andiamo, dobbiamo dire addio al mare principessa"- mi dice, faccio una smorfia e quando esce faccio come mi dice guardandomi un'altra volta allo specchio.

Ho messo un a semplice vestito corto con i fiori bianco, le calze trasparenti, le mie amate air Max bianche, un cardigan rosa cipria e come trucco, matita, eyeliner e un rossetto color carne.

Mi dirigo verso il piano di sotto dove Trevor mi aspetta, quando incrocia i miei occhi mi sorride e io faccio lo stesso. Intreccia le nostre dita e poi ci dirigiamo verso la macchina, mi volto l'ultima volta verso la casa e non posso fare a meno di pensare che è grazie a questa casa se ora mi sento più leggera, se ora ho Treovr accanto a me. Spero solo che quando torneremo a casa tutto questo non si dissolverà.

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