Terrore

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Ancora una volta chiudo gli occhi e ti vedo steso su quel letto d'ospedale, magro(non che tu sia mai stato grasso), pallido ed attaccato a una flebo...
E come ogni volta riapro gli occhi di soprassalto e stringo le braccia attorno alle mie gambe rannicchiate...
Con un nuovo amico: il terrore.
Sto in questo stato per un po'.
Poi mi riprendo, penso che sei ancora vivo e mi sento già meglio...


Non ho scritto e pubblicato questa poesia con l'obiettivo di farla leggere a milioni di persone il mio unico e solo intento è stato quello finalmente di liberarmi di questo peso segreto che ha attanagliato la mia anima per anni, togliendomi il sonno e consumando le mie energie e le mie lacrime. Ora dopo anni finalmente mi sento di aver finalmente elaborato quello che mi è accaduto quando ero poco più che una ragazzina e spero che questa breve poesia/storia possa portare un po' di pace e speranza a chi si è trovato o si trova nella stessa situazione.
Un abbraccio, Laura.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 21, 2020 ⏰

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