CAPITOLO 65

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La primavera era tornata e si stava gradualmente trasformando in estate. I colori del bosco erano mutati in modo evidente, erano tornate le lucciole e, con loro, i grilli, per buona pace di Daw. Eppure riusciva ad apprezzare i tramonti e le notti al chiaro di luna trascorsi nella veranda davanti al laghetto, nonostante Lashrael avrebbe preferito gustarseli dentro all'acqua, ma, il più delle volte accettava il compromesso. Quella sera, mentre Daw era seduto in veranda, aveva chiesto a Lashrael di mostrarsi nudo mentre usciva dal lago e così il Drow si era tuffato volentieri ed era tornato a riva con il corpo nero percorso da rivoletti di gocce, i capelli tornati lunghi incollati alla schiena e al petto.

Gli si presentò così all'ingresso della veranda e si amarono sul prato. Adesso Lashrael stava giocando con i primi, timidi cenni delle corna che ricrescevano e Daw si gustava il sapore della sua pelle umida. Sollevò momentaneamente il viso per guardarlo indispettito. «Grilli. Io odio i grilli!» gli disse prima di riportare l'attenzione sul ventre piatto del ranger.
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Sentì Lashrael ridacchiare all'affermazione e sorrise a sua volta, in realtà i suoni della primavera non gli dispiacevano, compreso quel frinire insistente. Ma riportò l'attenzione su ciò che veramente amava e prendendo il sesso di Lashrael con una mano lo manipolò fino a quando non cominciò a ingrossarsi e infine ne succhiò la punta e scese di lato leccandone la lunghezza, gustandosi la superficie irregolare delle vene gonfie.
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Mugulò soddisfatto. «È da tanto che non lo facciamo in acqua. Te la senti?» gli chiese, osservando in modo distratto i puntini luminosi del cielo.
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«Assolutamente sì, posso sollevarti con facilità in acqua.» Sorrise e riprese a lavorare di bocca, almeno fino a quando non avvertì Lashrael inarcarsi, a quel punto si alzò e gli porse una mano, mentre si leccava le labbra.
Entrarono nell'acqua fredda, baciandosi. Daw gli passava le mani sulla schiena fino ai glutei. I loro sessi eretti che si strusciavano l'uno conl'altro.
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Gli passò una mano dietro la nuca, mordendo e leccando le labbra di Daw, poi si separò un attimo, guardandolo malizioso e spingendolo lieve verso un punto in cui l'acqua li raggiungeva a malapena agli stinchi. «Preferisci che sia io a stare sotto?» Gli chiese, massaggiandosi il membro che iniziava a pulsare.
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Gli afferrò il polso e gli tolse la mano, afferrandoglielo lui e stringendolo un po' alla radice. «Possiamo fare entrambe le cose, dolcezza, che ne dici?»
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Lashrael sorrisee si morse il labbro inferiore. «Adoro quando fai queste proposte!»
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Gli cinse il collo con le braccia, guardandolo sensualmente.«Avanti, scopami per bene, è parecchio che non lo fai.»
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Il sorriso si allargò ancora di più. «Però ti voglio sopra, voglio guardarti mentre sei in estasi.» mormorò, lo prese per le mani e lo trascinò in ginocchio per poi sdraiarsi sul letto del lago.
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«Preparami un po',» bisbigliò, curvandosi su di lui e parlandogli a fior di labbra. Portò la mano di Lashrael sotto di sé, divaricando bene le cosce.
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Si accomodò meglio tra le sue gambe e stuzzicò prima i testicoli turgidi, poi scivolò con due dita verso la fessura, massaggiò l'anello esterno prima di penetrare con un dito. Quando lo sentì rilassato inserì l'altro, affondando deciso.
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Daw mugolò e mosse lievemente il bacino, spingendo piano contro le dita. Erano molti mesi che Lashrael non lo fotteva, così sapeva di essere stretto, tuttavia le dita del mezzo Drow erano piacevolmente dentro di lui. «Ancora, tesoro, voglio di più!»
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Mosse in circolo, poi avanti e indietro, gentilmente, affondò ancora fino a raggiungere il nodo sensibile. A quel punto provò a inserire un terzo dito.
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«Ah!» Esclamò, appoggiò le mani sul petto di Lashrael, il calore cresceva dall'inguine fino al ventre. «Sì, così! Continua! No... Anzi, aspetta! Voglio il tuo cazzo! Adesso!»
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«D'accordo, ma dovrai impalarti da solo,» sussurrò.
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«Crudele.» Si sollevò sulle ginocchia, con le mani si divaricò i glutei e guidò il sesso di Lashrael dentro di sé. Non fu facile farlo entrare tutto, gli occhi gli si riempirono di lacrime, si morse le labbra e alla fine lo prese interamente dentro di sé. Non si mosse subito, prese del tempo per ricominciare a respirare e poi, piano, iniziò a ondeggiare i fianchi.
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Lo guardò soddisfatto, e quando iniziò a muoversi lo afferrò ai fianchi per trattenerlo contro di sé e ribaltò entrambi di lato, sostenendosi su un fianco e inserendo una coscia tra le sue, per mantenere Daw leggermente più in alto di lui. Poi cominciò a muoversi, dapprima piano. «Fa male?» Gli chiese
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«S... sì!» Si aggrappò al corpo di Lashrael, dove gli riuscì. «Ma lo voglio, Dei, se lo voglio!»
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Si puntò con il ginocchio sul fondo per inclinarlo maggiormente e dare spinte più profonde. Lo tratteneva a sé con l'altra coscia stringendogli i glutei. Appoggiò la fronte al petto di Daw mentre imprimeva più forza. «Ci sono quasi...»
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Emise un singhiozzo e si afferrò il sesso con una mano, iniziando a masturbarsi seguendo le spinte. Dolore, piacere, calore, brividi. Daw quasi ruggì, mentre la marea dell'orgasmo saliva e traboccava.
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Alla fine gli fu sopra e impresse nuove spinte più veloci e profonde. «Sto per venire!» urlò quando avvertì il sesso pulsare più forte. Leccò e morse un capezzolo, poi gridò ancora e si scaricò dentro di lui.
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Gridò a sua volta, cingendo la testa del ranger, mentre schizzava il proprio seme tremando.
Alla fine infilò le dita tra i capelli di Lashrael e ne assaporò la consistenza, mentre attendeva che il cuore e il respiro si placassero. «Ti sei fatto più ardito,» disse.
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Sorrise feroce. «Avevo voglia di fotterti,» rispose, prima di mordere nuovamente il capezzolo.
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Sussultò. Cercando di cambiare lentamente posizione, gli accarezzò i capelli e poi gli afferrò il viso. «Sei ancora dentro di me,» bisbigliò. «Baciami.»
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Risalì con le labbra fino a catturargli la bocca, tormentandola e assaporandola. Rimase dentro di lui fino a che non sentì il sesso indebolirsi progressivamente.
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Emise un sospiro di godimento. «Ti amo, piccolo, dammi il tempo di riprendermi e ti fotterò fino a farti supplicare.»
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Lo guardò divertito. «Ho bisogno di riprendermi anche io,» disse, respirando a pieni polmoni. «Ma l'idea di farci un'altra scopata mi stuzzica!» disse, schioccandogli un bacio sul petto.
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Ridacchiò. «In un qualche momento della mia vita devo aver espresso il desiderio di avere per me una creatura meravigliosa ed eccoti qua! Entriamo un po' più in acqua, voglio galleggiare.»
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«Hai espresso il desiderio il giorno in cui cercavi qualche passante che ti desse da bere!» replicò, alzandosi e prendendolo per mano per raggiungere un punto più profondo del lago.
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«Cammina piano, ti prego. Sai, era da un po' che tu...» Avanzò lentamente e poi si lasciò andare in acqua, tenendogli la mano, galleggiando si avvicinò a lui, appoggiando la testa sulla spalla di Lashrael. «Ecco, ora è perfetto.»

E, ripensando a tutto quello che era successo, era sul serio tutto perfetto.

Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora