15 dicembre 2020.
11.45 pm.Le persone non sono macchine da poter riparare, non le aggiusti ne puoi cambiare gli ingranaggi, ma la cosa più importante da sapere non è il come, ma il chi ha deciso di distruggerle...e non sempre la colpa è degli altri.
Ad un certo punto le persone si rompono da sole, tolgono pezzi per regalarli o per sentirsi più leggeri, altri scelgono di tenerseli tutti per sé - ma molti gettano tutto ed annegano.
Dopo aver cercato uno scopo per tutta la vita, aver riso per non piangere, aver vissuto con un macigno in petto a smorzare il fiato magari prendere la strada più corta non sarebbe stata una così cattiva idea.C'era una frase di Dostoevskij che diceva:
<<Conoscerai un grande dolore e nel dolore sarai felice.
Eccoti il mio insegnamento: nel dolore cerca la felicità.>>
Ma questo non è uno dei romanzi a lieto fine appena una decina di giorni all'inizio del Natale, ma nemmeno uno di quelli tragici che tutti amano per le tante lacrime spese.
Qui è un po' tutto diverso, puoi aver amato come puoi avere odiato i personaggi, o anche il tempo e il contesto perché dai- ammettiamolo- che anno di merda che è stato.
Ma spero di avervi almeno tenuti compagnia nella solitudine e nei sentimenti cupi che spesso oscurano la vostra mente, sappiate di non essere gli unici e che ognuno ha un passato forte contro il quale sta ancora combattendo...vi ringrazio di aver letto e vi invito a rialzarvi con me ogni giorno, io sono al vostro fianco.#
Quindi stavo dicendo...le persone. Ce ne saranno un milione ma in fondo a chi cazzo fotte, ognuno ha i suoi e sceglie ciò che è meglio per sé.
Andrea no, questo non l'ha fatto e proprio nell'esatto posto dove cinque anni fa una...vecchia amica, chiamiamola così...ha deciso di farla finita, ora c'è lui, preso dal freddo e dal tempo immobile, abbagliato dalle luci natalizie che si spegnevano e si accendevano, che si spegnevano e si accendevano...
Non ci faceva più caso ormai; non faceva più caso a nulla.
L'esterno e l'interno del suo corpo si fondevano in un'unica cosa e -forse forse- questa fase era la sua pace.
Spesso era proprio questo il momento atteso; non avere bisogno di niente se non di questo, di un luogo a ricordare a tutti come non ci sia nessuno al mondo che odiamo più di noi stessi.Una volta che il petto s'era chiuso, che il respiro si era calmato e che gli occhi avevano smesso di luccicare - in uno schiocco di dita, un frangente di tempo- si lascia trasportare dal voto.
Un minuto ci sei e il minuto dopo non ci sei più, l'ultimo ricordo del vento tra i capelli è svanito.
È finito tutto, anche se paradossalmente quante altre volte si è già morti?
Questa non è altro che una rinascita invisibile da un cumulo di pensieri ormai volatilizzati.Steso lì al suolo non avrebbe mai permesso a nessuno di ferirlo.
Gli altri avrebbero voluto vederlo in lacrime e, invece lui aveva il sorriso stampato sul volto ad indicare una qualche sorta di salvezza a coronargli la testa...🦋
Una volta ritrovato il corpo anche per Andrea fu celebrata la messa funebre e dopo la cremazione in prima fila sedeva Cira, ora anziana ma comunque una donna elegante e meravigliosamente vissuta. Osservava con occhi distanti un punto nelle ceneri come a potervi riconoscere il volto del nipote e - in silenzio- una lacrima le solcò il volto dalla punta dell'occhio a quella delle labbra all'angolo destro, sfiorando il porpora del rossetto e finendo per cadere sul pavimento caldo della stanza.
Al termine della cremazione le furono consegnate le ceneri...e facendosi largo tra la folla poi raggiunse il mare e nei disperse i resti solo dopo aver baciato l'urna.
Da qui in poi la donna scomparve.
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ɐᴉɯ ,ǝ uou ǝɥɔ ɐʇᴉʌ ɐun🌹
Ficção Geral🦋 Premessa 🦋 Ho voluto ricreare il genere narrativo del serial killer come qualcosa di soggettivo. L'assassino è colui che -ogni giorno- uccide un po' di sé con le scelte, gli amici e i conoscenti, i successi ed insuccessi raggiungi: ognuno ha fa...