Capitolo 2

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 Reader's Pov

Venni svegliata da un inebriante profumo di thè alla vaniglia, non so perché ma quell'odore mi era così familiare, il mio corpo non faceva più male come prima.

Che qualcuno mi avesse medicato le ferite?

Poi mi vennero alla mente dei flash di persone che mi tenevano ferma, di due ragazzi diversi che mi avevano tenuto la mano e di una ragazza che mi stava lavando le ferite.Aprii lentamente gli occhi e davanti a me trovai un soffitto bianco latte, cercai di mettermi a sedere anche se il mio corpo ancora non rispondeva bene così, optai per girare la testa verso destra e seguire il profumo di thè .

Una figura maschile un po' minuta era seduta sulla sedia accanto ad una scrivania e sorseggiava da una tazzina un liquido, mentre scriveva qualcosa .

Da dietro l'uomo aveva dei capelli corvini con taglio militare, rasati sotto, indossava quella che doveva essere probabilmente un uniforme con delle strane cinghie in cuoio che ricoprivano alcune parti del suo corpo mentre ai piedi portava degli stivali in cuoio alti fino al ginocchio .Riprovai a mettermi a sedere e sta volta fui più fortunata perchè i miei muscoli e il mio corpo risposero abbastanza bene.

- S-Scusa, tu chi sei? -La mia voce era insicura, un po' titubante d'altra parte non sapevo se potevo fidarmi di quell'uomo o meno. Lui all'udire la mia flebile voce si girò di scatto mostrandomi un volto formato da lineamenti duri e due occhi indecifrabili di colore grigio che a secondo del riflesso del sole proveniente dalla finestra accanto a lui cambiavano colore e assumevano sfumature diverse; Si alzò e venne verso la mia direzione squadrandomi attentamente.

Mi morsi il labbro e cercai di spostarmi lontano da lui, quell'uomo da una parte mi faceva paura e mi incuteva timore ma dall'altra mi incuriosiva senza contare i suoi occhi .

- ti chiami T/N, giusto? - il suo tono di voce era annoiato e scocciato, anche intimidatorio alle mie orecchie.

- S-Si – risposi ancora più titubante abbassando lo sguardo, non riuscivo proprio a sostenere i suoi occhi così minacciosi.

- Da dove vieni? Ho notato che il tuo nome non risulta in nessuno degli elenchi di Wall Rose e di Wall Sina- il suo tono era freddo e tagliente, senza accorgermene iniziai ad ansimare mentre stringevo forte le coperte che erano adagiate sulle mie gambe, le strinsi così forte fino a far diventare le nocche delle mie mani bianche.

- Ehi rispondi! - Mi intimò severo mentre con una mano mi obbligava a guardarlo.

- N-Non lo so, non so da dove provengo ... - Abbassai lo sguardo e iniziai a tremare, non capivo che volesse quell'individuo da me, appena si accorse che stavo tremando mi lasciò andare il viso e si avvicinò a passo lento e cadenzato alla finestra.

- Capisco, sai cos'è il corpo di ricerca,Il corpo di gendarmeria o il corpo di guarnigione? - Chiese in modo un po' più tranquillo di prima osservando fuori dalla finestra.

- I-Io credo di si ... credo anche di saper usare un... – mi fermai un attimo perché non ricordavo il nome di quell'aggeggio anche se sapevo come era fatto.

- parli del dispositivo di movimento tridimensionale? - Si voltò con un sopracciglio alzato, sembrava quasi curioso di quello che avevo appena detto.Annuì debolmente con la testa guardando le mie mani e le mie braccia completamente fasciati, non riuscivo a ricordare come fosse successo o cosa fosse successo.

- Ti ho trovata per terra sanguinate e moribonda – disse l'uomo tornando a guardare fuori dalla finestra disinteressato.

- Sai per caso chi è stato a farmi questo? - Chiesi a voce un po' più alta continuando a fissare le bende leggermente arrossate ...

Credevo di averti persa per sempre piccola stella ( LeviXReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora