Aria_G_94
Caro Marco,
quando sei arrivato nella mia vita non mi sei sembrato un incontro qualunque.
Non era solo attrazione, non era solo simpatia.
Era come se qualcuno, da lassù, avesse deciso di metterti sulla mia strada.
A volte mi chiedo se non sia stato il nonno a mandarti, con il suo sorriso buono e quella pazienza che lo teneva sempre saldo anche nelle tempeste. Perché con te, almeno all'inizio, mi sentivo così: protetta, al sicuro, come quando lui mi stringeva la mano da bambina.
Non so se tu l'hai mai percepito, ma per me c'era un filo invisibile. Qualcosa di troppo forte per essere semplice caso. Come se il destino mi avesse fatto un regalo.
Un dono che però non ho saputo custodire.
Ed è da lì che nasce questo diario.
Perché ci sono parole che non ti ho mai detto.
E se un giorno le leggerai, forse capirai che non hai mai smesso di essere il mio dono più grande.