neumasleaf's Reading List
4 de povesti
Poesie ¡n piuma de corpiuma
Poesie ¡n piuma
corpiuma
  • LECTURI 1,071
  • Voturi 187
  • Capitole 23
[conclusa] Raccolta di poesie scritte da me, Un ragazzo di 19 anni appassionato di questo mondo da quando ne aveva 16, della scrittura e di ciò che essa può trasmettere. Spero che tramite le mie poesie possiate piano piano imparare a conoscermi, come è successo a me quando iniziai a scriverle . La raccolta essendo tale, può sempre essere aggiornata, non ha una vera e propria fine... Se mi fate notare che vi piace posso sempre aggiungerci nuove poesie! Instagram: @corpiuma
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Tutto me stesso de corpiuma
Tutto me stesso
corpiuma
  • LECTURI 67
  • Voturi 11
  • Capitole 1
[conclusa] Amare incondizionatamente, senza paura alcuna è l'emozione più vicina al sentirsi in pace con se stessi, amati e ben voluti dalla vita. Io sono un semplice ragazzo di 20 anni, appassionato di poesia e di scrittura da quando ne avevo 17, questo è il mio primo racconto breve o meglio, racconto di un mio pensiero in breve, spero possa piacervi.
Un sorriso che manca de corpiuma
Un sorriso che manca
corpiuma
  • LECTURI 294
  • Voturi 71
  • Capitole 8
[in corso] Samantha, una ragazza come tante altre, se non fosse che non sorride e che vive confinata in camera sua, che sia inverno, che sia estate. Innamorata della solitudine, ma nulla dura per sempre. Malcom, un ragazzo come tanti altri, anzi, un ragazzo meglio di tanti altri, che imparerà l'importanza che hanno per le ragazze; le piccole cose, i piccoli gesti, un bacio sulla fronte.
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Come schegge di vetro de ri-sorgere
Come schegge di vetro
ri-sorgere
  • LECTURI 29,373
  • Voturi 2,442
  • Capitole 1
Avevo diciotto anni quando ero scappata dal mio paesino per trasferirmi a Londra, lontana dal passato ormai troppo pesante da reggere sulle mie esili spalle. Anche a chilometri di distanza dalla casa che mi aveva causato solo dolore, però, avrei presto dovuto fare i conti con la realtà, perché proprio quel passato che avevo sempre cercato di sotterrare negli angoli più remoti della mia mente sarebbe tornato a galla, contaminando anche il presente, ché quando il veleno ti entra nelle vene il sangue non puoi più ripulirlo. Almeno, questo era ciò che credevo, ma mi sbagliavo, perché nascosti nel grigio della nebbia londinese c'erano due occhi azzurri che mi guardavano dentro e che mi lasciavano un po' del loro colore, due pozze di cielo in una città tanto fredda e cupa. Eppure, molto presto avrei capito che quell'azzurro non era affatto come io l'avevo immaginato, ché non era stato rubato al cielo limpido della primavera, ma al mare in tempesta. In quegli occhi che avevo creduto tanto puri e in cui riuscivo a vedere il mio riflesso sfocato, si nascondevano in realtà segreti capaci di sporcare di nero chiunque li sfiorasse, ed io vi stavo già affogando dentro. «Certe strade non le scegli tu, ti costringono a percorrerle e non ti mostrano una seconda uscita.» Aveva l'aria sconfitta di chi non ce la faceva più a recitare un copione, e quale fosse la sua parte io mica l'avevo capito. «Ascolta... stanne fuori. Per favore, stammi fuori.» Più lo guardavo e più ne assorbivo ogni sfumatura di dolore. E lui lo sapeva, aveva sentito le mie mani prendersi un po' del suo marcio e non aveva opposto resistenza. Non gli importava, quella volta non voleva nascondersi, mi aveva confessato un altro dei suoi segreti, uno più profondo. Mi aveva sussurrato con gli occhi che pure lui aveva un po' di grigio in mezzo a quell'azzurro, che le sue pozze di cielo a volte si riempivano di nuvole e faceva fatica a mandarle via.